Moda

La moda italiana è sempre più francese. Perchè non sfruttare il fenomeno a nostro favore?

Basta buttarci giù. È vero, sono tanti i marchi del made in Italy che sono stati acquisiti dai francesi ma quello su cui pochi riflettono (a guardar il bicchiere mezzo pieno) è che tutte le più importanti maison si servono delle fabbriche italiane.

In realtà molto spesso le dette fabbriche sono state incorporate pure loro dai gruppi francesi. Ma questo non ci deve abbattere. A dirlo al Corriere della Sera è Claudio Marenzi, presidente del Sistema Moda Italia: “Nel mondo vi è grande richiesta di manufatto italiano, abbiamo un appeal di cui nemmeno siamo consapevoli e che anzi sprechiamo. Il mondo ci riconosce qualità e stile, abbiamo un formidabile potenziale residuo.”

In Francia infatti, patria dei più grandi gruppi di moda, non esiste un sistema industriale: l’artigianato e la manifattura sono pressochè inesistenti. È per quello che si trovano “costretti” a fare acquisti in Italia. Da soli non riuscirebbero a mantenere gli standard di qualità e di stile dell’alta moda.

A loro malgrado devono quindi sostenere e difendere il settore manifatturiero italiano, ne sono in certo senso dipendenti.

E mentre la Francia si è schierata in Europa a favore della certificazione “Made in” la Germania e gli altri paesi del Nord si sono opposti, l’Italia fa poco o niente per difendere la causa.

Proprio noi che saremmo i primi a baneficiarne. Marenzi continua affermando che sull’argomento il governo Renzi: “appare latitante, deve sbilanciarsi”. E precisa: “Non chiediamo nulla che già non esista in ogni parte del mondo in tema di certificazione, addirittura i cinesi sono assai più seri di noi”.

Inoltre, sottolinea Marenzi, i due gruppi francesi sommano ricavi per 50 miliardi di euro, stessa cifra che viene realizzata dalle 50mila aziende italiane del settore. Con il plus che le fabbriche, la tradizione e la creatività non le dobbiamo acquistare altrove perchè fanno parte di noi.

Il potenziale inespresso è sconvolgente. Che cosa stiamo aspettando ancora?

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