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Lecco, festa grande: batte 3-1 il Foggia e torna in Serie B dopo 50 anni

Finisce 3-1, per il Lecco. Grande protagonista Lepore, autore di una doppietta, il primo gol su rigore. Dopo 50 anni, il Lecco si risveglia in Serie B al termine di una stagione da sogno.

La finale di ritorno contro il Foggia finisce 3-1 per la squadra di Luciano Foschi – che aveva vinto 2-1 anche all’andata – con la doppietta di uno scatenato Franco Lepore a prendersi la copertina.

Scoppia la festa in riva al Lago, al termine di un’incredibile cavalcata contro pronostico: i blucelesti – a partire dal terzo posto nel girone A – hanno buttato fuori dai playoff l’Ancona e poi due seconde classificate, prima di superare all’ultimo atto i rossoneri di Delio Rossi.

Il Foggia perde così la terza finale per la B della sua storia, dopo quelle del 2007 contro l’Avellino e del 2016 contro il Pisa di Gennaro Gattuso.

La promozione del Lecco del presidente Di Nunno – imprenditore di origini pugliesi – è invece il capolavoro di Luciano Foschi: un tecnico da oltre 400 panchine in carriera, ma che era fermo dal 2021 prima di essere chiamato a settembre a sostituire l’esonerato Tacchinardi.

AVVIO ROSSONERO

Come allo Zaccheria, il Foggia la sblocca subito: sulla sventagliata di Leo dalla metà campo difensiva, Bjarkason – partendo da sinistra – attacca l’area ed è bravo a mandare a vuoto Celjak per poi infilare Melgrati.

Paga così subito la mossa di Delio Rossi, che al posto dello squalificato Costa propone da esterno di sinistra un giocatore di piede destro come l’islandese, subito capace di infilarsi tra quinto e terzo di difesa avversari.

E’ la scossa emotiva della partita: il Lecco dà l’impressione di risentirne e rischia ancora poco prima del quarto d’ora, quando Schenetti si infila in area ed esalta questa volta Melgrati. La corsia su cui il Foggia gioca in discesa rimane quella mancina, dove il rientrante Giudici fatica a prendere le misure: a ridosso della mezzora, cross del solito Bjarkason per la testa di Ogunseye che non trova la porta da buona posizione.

Trenta minuti con una sola squadra in campo, ma basta un soffio di vento a modificare lo scenario: calcio d’angolo conquistato da Buso, sullo sviluppo è lo stesso Ogunseye (tornato a proteggere la sua area) a intervenire in ritardo su Bianconi. L’arbitro Di Marco non fischia, ma viene richiamato alla on field review: dalle immagini che gli sottopongono Marini e Longo il contatto irregolare diventa chiaro.

Si va sul dischetto e ci pensa Lepore, freddo a infilare Dalmasso dagli 11 metri così come aveva fatto allo Zaccheria su punizione. Si va all’intervallo sull’1-1, nonostante il finale propositivo dei rossoneri.

ONDATA BLUCELESTE

In avvio di ripresa, un’occasione per parte: il Lecco ci prova con Buso (deviazione di Kontek in angolo), dall’altra parte è Garattoni a superare Lepore partendo da destra, senza però centrare la porta.

Rossi è il primo a intervenire sulla partita, giocandosi due cambi e due slot nel giro di pochi minuti: dentro Beretta per Ogunseye, poi Vacca per Di Noia. A metà secondo tempo, Bjarkason trova la risposta di Melgrati dal limite dell’area.

Ma la svolta arriva al 78’, grazie a due subentrati dalla panchina di casa: servito da rimessa laterale, Mangni impegna Dalmasso col sinistro e trova un intervento goffo del portiere argentino, sulla cui ribattuta arriva Lakti con precisione e cattiveria. Il Lecco sorpassa grazie all’ex nazionale U21 albanese (ma nato a Prato), azzannando definitivamente la partita.

Il Foggia si butta avanti per disperazione e sulla scia delle rimonte epiche degli ultimi turni, ma questa volta finisce infilato (con la difesa altissima) dal filtrante laterale per la doppietta di Lepore. Indiscutibilmente il miglior giocatore di questi playoff, diventato letale nelle ultime tre partite: tre gol in 180’ in finale, dopo il rigore decisivo trasformato in semifinale a Cesena.

A 37 anni, il jolly leccese – ha giocato in almeno quattro ruoli, dalla difesa alla trequarti – centra così la sua terza promozione in B, dopo quelle con la squadra della sua città nel 2018 e con il Monza nel 2020. Una carriera da eroe di provincia, che merita un ultimo giro nel calcio che conta.

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Editor: Ludovico Biancardi

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