Leonard Cohen
Musica,  Storia

Leonard Cohen: Il Poeta del Dolore e della Passione

Leonard Cohen, nato il 21 settembre 1934 a Montreal, Canada, è stato uno dei più grandi cantautori e poeti del nostro tempo. Con una carriera che ha attraversato cinque decenni, Cohen ha lasciato un’impronta indelebile sulla musica e la cultura mondiale.

Leonard Cohen

I primi anni e l’influenza letteraria

Leonard Norman Cohen è nato in una famiglia ebrea benestante a Montreal, Quebec. Sin da giovane, ha dimostrato una passione per la scrittura e la poesia, influenzato dal suo interesse per le opere di autori come Federico García Lorca e Fyodor Dostoevsky. Questa influenza letteraria si sarebbe rivelata fondamentale nella sua futura carriera musicale e letteraria.

Dopo aver conseguito il diploma in lettere all’Università McGill, Cohen si è trasferito negli Stati Uniti per continuare gli studi alla Columbia University di New York. Qui, ha intrapreso una tesi di dottorato sulla poetessa spagnola García Lorca. Tuttavia, il suo interesse per la scrittura e la poesia lo ha portato a intraprendere una carriera artistica piuttosto che accademica.

Gli anni ’60 e la carriera musicale

La carriera musicale di Leonard Cohen ha preso il via negli anni ’60, quando si è trasferito a Londra e ha incontrato il produttore John Simon. Simon lo ha incoraggiato a registrare il suo primo album, intitolato “Songs of Leonard Cohen”, che è stato pubblicato nel 1967. L’album ha ricevuto elogi critici e ha introdotto il mondo alla voce profonda e al lirismo commovente di Cohen.

Uno dei brani più noti di “Songs of Leonard Cohen” è “Suzanne”, una canzone che racconta la storia di un incontro con una donna misteriosa e affascinante. La canzone è diventata un classico e ha stabilito la reputazione di Cohen come uno dei migliori cantautori dell’epoca.

Negli anni ’70, Cohen ha continuato a rilasciare album di grande successo, tra cui “Songs of Love and Hate” (1971) e “Death of a Ladies’ Man” (1977). Le sue canzoni, spesso caratterizzate da testi poetici e profondamente riflessivi, hanno affrontato temi come l’amore, la religione, la politica e la ricerca di significato nella vita.

La conversione religiosa

Durante gli anni ’70, Leonard Cohen ha sperimentato una profonda ricerca spirituale che ha avuto un impatto significativo sulla sua musica e sulla sua vita. Ha abbracciato il giudaismo e si è trasferito in un monastero buddista a Los Angeles per studiare sotto la guida del maestro zen Kyozan Joshu Sasaki Roshi. Questa esperienza spirituale ha portato a un periodo di ritiro dal mondo della musica, ma ha anche arricchito le sue canzoni con una profonda dimensione spirituale.

Il ritorno al mondo della musica

Dopo diversi anni di ritiro spirituale, Leonard Cohen è tornato al mondo della musica negli anni ’80 con l’album “Various Positions” (1984), che conteneva una delle sue canzoni più iconiche, “Hallelujah”. Nonostante inizialmente non abbia ottenuto un grande successo commerciale, “Hallelujah” sarebbe diventato uno dei brani più reinterpretati e amati nella storia della musica. Le sue parole toccanti e la sua melodia commovente hanno reso la canzone un inno universale di speranza e dolore.

La carriera di Cohen ha continuato a fiorire negli anni ’90 e 2000, con album come “The Future” (1992) e “Ten New Songs” (2001). Le sue esibizioni dal vivo erano particolarmente apprezzate, e il suo talento per la scrittura di canzoni continue a brillare attraverso brani come “Dance Me to the End of Love” e “Suzanne”, che sono diventate parte del repertorio di numerosi artisti.

Gli ultimi anni e la morte

Nel 2016, Leonard Cohen ha rilasciato il suo ultimo album in studio, “You Want It Darker”. L’album è stato acclamato dalla critica ed è stato visto come una sorta di addio del cantautore al pubblico. Le canzoni, profonde e intime, erano permeate da una consapevolezza della sua morte imminente. Pochi giorni dopo l’uscita dell’album, Leonard Cohen è scomparso il 7 novembre 2016, all’età di 82 anni.

L’eredità di Leonard Cohen

L’eredità di Leonard Cohen è un tesoro di canzoni che affrontano temi universali come l’amore, la spiritualità e il significato della vita. La sua capacità di scrivere testi poetici e profondi ha ispirato generazioni di artisti e appassionati di musica. La sua voce unica, profonda e graffiante, rimane un’icona della musica folk e cantautorale.

Inoltre, le sue canzoni sono state utilizzate innumerevoli volte in film, serie TV e pubblicità, rendendo la sua musica ancora più presente nella cultura popolare. “Hallelujah”, in particolare, è stata reinterpretata da innumerevoli artisti ed è diventata una delle canzoni più riconoscibili al mondo.

La figura di Leonard Cohen non è stata solo quella di un musicista e poeta, ma anche quella di un filosofo e cercatore spirituale. La sua conversione religiosa e il suo ritiro in un monastero buddista testimoniano la sua incessante ricerca di significato nella vita. Questo aspetto della sua personalità ha reso la sua musica ancora più profonda e universale.

Conclusioni Leonard Cohen è stato un artista straordinario che ha lasciato un’impronta indelebile nella storia della musica e della letteratura. La sua musica tocca l’anima, le sue parole ispirano e le sue melodie rimangono nella mente e nel cuore di chiunque le ascolti.

La sua carriera, che ha attraversato decenni e generazioni, è un testamento alla potenza della creatività e dell’arte nella nostra vita. Leonard Cohen resterà per sempre una voce unica e indimenticabile nella cultura mondiale.

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