LVMH nella storia
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LVMH nella storia. 500 mld di market cap

LVMH nella storia. 500 mld di market cap

LVMH–acronimo per Moët Hennessy Louis Vuitton SE–è la prima company europea a raggiungere la cifra astronomica di 500 miliardi di dollari di capitalizzazione di mercato, poco più di 450 miliardi di euro. Il traguardo è stato toccato lunedì 24 u.s.

Le azioni del gruppo, che comprende al suo interno brand quali Stella McCartney, Tiffany, Dior, Fendi e Celine per citarne solo alcuni, sono giunte a quotare la bellezza di 904,60 € al picco di lunedì scorso, per poi scendere sotto i 900€ attestandosi alla chiusura di ieri a 875,4o€, cifra che riporta la multinazionale di stanza a Parigi sotto il mezzo trilione di dollari, seppur di poco.

Ciò non toglie, naturalmente, che la performance del titolo è stata a dir poco brillante, con una vertiginosa crescita del valore delle azioni del 30% da inizio anno, portando il titolo della società tra le prime 10 compagnie per valore quotate al mondo scalzando Tesla dal decimo posto.

Conseguenza diretta di questa impennata l’ulteriore balzo in avanti del patrimonio di Bernard Arnault, che raggiunge la somma di ben 212 mld di dollari, riconfermandosi al primo posto nella speciale classifica dei paperoni come uomo più ricco al mondo e per distacco.

In un contesto globale certamente infelice la lezione storica del capitalismo rende omaggio a sé stessa: chi ha avrà di più e chi non ha avrà di meno. Non è una questione che riguarda solo LVMH ma tutto il comparto luxury: la società presieduta da Arnault ha incrementato le vendite nel primo trimestre del 17% stracciando le previsioni più rosee degli analisti ma altrettanto bene ha fatto la diretta concorrente, Hermès.

Il lussuoso marchio di moda parigino, quotato sotto il ticker RMS, ha fatto anzi addirittura meglio, registrando un +23% nel primo quarto dell’anno, portando il valore delle proprie shares a più di 2.000€ l’una nella giornata di lunedì.

Una crescita spaventosa quella del comparto luxury che non accenna a dinimuire non importa quali siano le condizioni finanziare o di economia reale né tantomeno le preoccupazioni legate alla sostenibilità del settore o agli scandali che periodicamente scoppiano nel comparto. Si potrebbe dire, ma non è un invito al trading, che l’alta moda non è mai stato un investimento così sicuro.

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Editor: Giulio Montagner

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