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Cinema,  Spettacolo

Martin Scorsese: i blockbuster hanno distrutto Hollywood

Il regista di New York torna sull’argomento dei blockbuster e dei franchising.

Martin Scorsese: il problema di Hollywood

Il regista americano tornerà nelle sale cinematografiche questo ottobre con il suo ultimo film, Killers of the Flower Moon, presentato in anteprima mondiale lo scorso maggio al Festival di Cannes.

martin scorsese, killers of the flower moon
Robert De Niro e Leonardo DiCaprio in una scena di Killers of the Flower Moon

In occasione dell’uscita del film, Scorsese è tornato a parlare dei problemi dell’industria hollywoodiana, dal suo punto di vista in un’intervista con GQ. Non è certo una novità, noti sono i suoi attacchi ai film del Marvel Cinematic Universe.

Scorsese sostiene che i film ad alto budget abbiano modificato il modo in cui l’industria cinematografica agisce, preferendo investire in film facili da commercializzare, da cui possano creare un franchising, con sequel, prequel e gadget, piuttosto che dare spazio alle voci individuali.

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Lily Gladstone in Killers of the Flower Moon

Lo stesso Scorsese ha avuto difficoltà con l’industria, sia per la produzione di Gangs of New York che The Departed. Per quanto riguarda il primo, il regista newyorkese si è scontrato con il produttore Harvey Weinstein per la lunghezza e il budget del film:

If that was the only way that I was able to be allowed to make films, then I’d have to stop. Because the results weren’t satisfying. It was at times extremely difficult, and I wouldn’t survive it. I’d be dead. And so I decided it was over, really.”

A proposito di The Departed, invece, i produttori della Warner Bros. volevano creare un franchise con protagonisti Leonardo DiCaprio e Matt Damon, chiedendo a Martin Scorsese di lasciarli vivere:

What they wanted was a franchise. It wasn’t about a moral issue of a person living or dying.

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Scorsese sul set di The Departed con Leonardo DiCaprio e Matt Damon

Martin Scorsese sostiene che l’industria cinematografica sia finita, non esiste più il mondo di cui faceva parte cinquant’anni fa. I grandi studios non sono interessati a dare supporto alle voci individuali, pronte a mettere sullo schermo i propri sentimenti e pensieri personali, relegando questo genere nella categoria “indie“.

I franchise e i film tratti dai fumetti stanno mettendo a repentaglio la nostra cultura, secondo il regista newyorkese, perché ci saranno generazioni che crederanno che i film siano solo di questo tipo; film che sembrano realizzati dall’intelligenza artificiale, senza comunque togliere nulla agli addetti agli effetti speciali. Scorsese sostiene il bisogno di contrattacare e cita come nomi già in lotta Christopher Nolan e i fratelli Safdie.

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M. Scorsese

Il regista dichiara a GQ che non crede che i cinema come luoghi stiano morendo, ma è necessario che facciano un salto in avanti, creando uno spazio in cui le persone vogliano andare, divertirsi e commuoversi.

Martin Scorsese: Killers of the Flower Moon

L’ultimo film di Martin Scorsese, Killers of the Flower Moon, tratto dal romanzo Gli assassini della terra rossa di David Grann, porta in scena Leonardo Di Caprio, Robert De Niro, Jesse Plemons, Lily Gladstone e Brendan Fraser in una storia ambientata in Oklahoma negli anni ’20.

I membri della tribù di nativi americani Osage iniziano a essere assassinati, in seguito alla scoperta di un giacimento di petrolio proprio sotto la loro terra, portando l’FBI nella contea per indagare.

Il film arriva nelle sale italiane il 19 ottobre.

Conclusioni, Martin Scorsese torna con Killers of the Flower Moon, che uscirà nelle sale italiane il 19 ottobre

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