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In scena il confronto Meloni-Santanchè: 2 nodi da sciogliere

Il confronto Meloni-Santanchè si è concluso con un nulla di fatto, con le posizioni tra la premier e la ministra del Turismo rimaste pressoché congelate. Lunedì 25 settembre al termine del Consiglio dei Ministri in programma per la giornata le due donne hanno avuto modo di dialogare circa la delicata posizione occupata ormai da mesi dalla ministra del Turismo.

Le voci di dimissioni provenienti dagli ambienti della sinistra sembrerebbero per il momento rimandate, con la premier Meloni che avrebbe concesso tempo alla collega. La Santanchè deve infatti risolvere le intricate e poco chiare situazioni connesse alle sue vecchie aziende Visibilia e Ki Group.

A rendere ancora più problematica tale finestra di dialogo è la vertenza sui b&b, con la Maggioranza spaccata in due circa tale provvedimento. Dunque un duplice nodo da sciogliere per il presidente del Consiglio che punta a reggere tutte le pressioni almeno sino alle Europee.

In scena il confronto Meloni-Santanchè : 2 nodi da sciogliere
In scena il confronto Meloni-Santanchè : 2 nodi da sciogliere

Meloni-Santanchè proseguono insieme, almeno per il momento

La premier Giorgia Meloni avrebbe concesso un “vai avanti, per ora” alla ministra del Turismo, Daniela Santanchè. Al termine del Consiglio dei Ministri andato in scena lunedì 25 settembre le due rappresentanti di Fratelli d’Italia si sarebbero confrontate circa le questioni legali in cui si trova coinvolta la piemontese.

Esigenza prima espressa dal presidente del Consiglio sarebbe quella di andare avanti compatti e salvaguardare il bene del Governo e del Paese. Per questo la Meloni non avrebbe pronosticato alcun ribaltone, e avrebbe ribadito la propria fiducia alla Santanchè. Almeno per ora.

Infatti la ministra del Turismo è stata comunque invitata a chiarire nel più breve tempo possibile e in modo chiaro le complesse vicissitudini legate agli scandali Visibilia e Ki Group. La Procura di Milano infatti prosegue le proprie indagini relative alle due aziende, e il nome della Santanchè rimane uno dei principali coinvolti nell’affaire.

In scena il confronto Meloni-Santanchè : 2 nodi da sciogliere
In scena il confronto Meloni-Santanchè : 2 nodi da sciogliere

Il confronto Meloni-Santanchè non ha dunque portato ad alcun provvedimento e nemmeno ad un dossier avviato nei confronti della parlamentare, che si è invece sentita nuovamente appoggiata da Giorgia Meloni. Peraltro la stessa Santanchè da tempo si dice sicura e salda nelle sue posizioni, anche in virtù della vicinanza della premier. Queste le parole con cui ha ribadito la propria presunta estraneità ai fatti:

In Ki Group io ho solo il 5 per cento e non ho avuto ruoli operativi

Meloni-Santanchè ancora sulla linea della pace: ma la tensione nella Maggioranza cresce

La linea dopo il confronto Meloni-Santanchè andato in scena lunedì 25 settembre al termine del Consiglio dei Ministri è di fatto identica a quella tenuta nelle scorse settimane. A complicarsi è il contorno che fa da sfondo alla posizione delle due parlamentari.

La posizione discussa della Santanchè diventa infatti ogni giorno più del precedente uno strumento di attacco nei confronti del Governo. E tale polemica continua non giunge soltanto dal fronte delle opposizioni, schierate su posizioni avverse alla ministra del Turismo per cui chiedono le dimissioni.

Pure all’interno della Maggioranza il fronte non pare più compatto come in precedenza. Su tutti è il leader della Lega, Matteo Salvini, ad esprimere pareri opposti circa alcune delle norme discusse durante il CdM. In particolare nel mirino del numero uno del Carroccio ci sarebbe finita la norma relativa ai b&b.

Il vicepremier avrebbe infatti bocciato le prime mosse legate ai b&b. Particolarmente avversate da Salvini sarebbero soprattutto l’imposizione della prenotazione di almeno due giorni negli appartamenti e nelle case in affitto sul territorio italiano, e l’obbligo di poter affittare soltanto una realtà abitativa alla volta, così da evitare il rischio di divenire veri e propri albergatori.

Tale regolazione delle pratiche di gestione del turismo in Italia rischiano di diventare un nodo intricato da sciogliere all’interno della stessa Maggioranza. Dal polo di Fratelli d’Italia infatti arriva forte e chiara la risposta alle rimostranze di Salvini. Questa norma era infatti un punto focale della campagna elettorale fin dal suo avvio e non può essere dunque messa in discussione da frange interne allo schieramento.

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