Mefistofele al Teatro dell’Opera di Roma
Mefistofele al Teatro dell’Opera di Roma
L’opera di Arrigo Boito è il titolo scelto a inaugurare la stagione operistica 2023/2024 del Teatro dell’Opera di Roma, la quale ha aperto il sipario lo scorso 27 novembre. Basata sul Faust di Goethe, Mefistofele è diretto da Michele Mariotti, con la regia di Simon Stone e scene e costumi di Mel Page. Per questa messa in scena, inoltre, partecipa anche il Coro di Voci Bianche del Teatro dell’Opera.
L’opera, allestita in coproduzione con il Teatro Real di Madrid, è composta da prologo, quattro atti ed epilogo, rappresentata per la prima volta al Teatro alla Scala di Milano il 5 marzo 1868, diretta dallo stesso autore Boito. La prima rappresentazione non ebbe successo per via dell’elevata lunghezza e del contenuto ideologico di certi episodi, perciò Boito l’ha ridotta e rielaborata nella versione che è andata in scena per la prima volta al Teatro Comunale di Bologna, il 4 ottobre 1875 con la direzione di Emilio Usiglio.
Non è la prima volta, comunque, che l’opera viene messa in scena nella capitale, infatti, già nel 1887 era al Teatro Costanzi sotto la direzione di Edoardo Mascheroni, ma anche alle Terme di Caracalla nel 1938, diretta da oliviero De Fabritiis.
Mefistofele: la trama
L’opera si apre con la sfida di Mefistofele con il Signore: riuscirà a portare in tentazione Faust. Successivamente, la vicenda si sposta a Francoforte sul Meno durante i festeggiamenti per la Pasqua e le parate militari: qui, troviamo Faust con Wagner che osservano con curiosità il Frate Grigio. Faust si interroga sull’amore di Dio verso l’uomo e incontra il Frate Grigio, che altro non è che Mefistofele sotto mentite spoglie; a questi, concede la sua anima per ricevere sapienza e giovinezza e il Diavolo la otterrà quando Faust pronuncerà la frase “Arrestati, sei bello”.
Preso il falso nome di Enrico, Faust incontra Margherita di cui si innamora e con cui inizia una discussione sulla religione. In seguito, Faust si reca sul monte Brocken insieme a quello che crede essere il Frate Grigio, che gli parlerà della stupidità del genere umano e gli rivelerà il suo ruolo: quello di Male assoluto e supremo Tentatore. Qui, inoltre, mostrerà a Faust un’immagine di Margherita decapitata, ironizzando sulla somiglianza di lei con Medusa uccisa da Perseo.
Il terzo atto dell’opera di apre con la donna a morte di Margherita per aver ucciso la madre e il figlio; Faust cerca di convincerla a scappare, ma lei riconosce il Diavolo in Mefistofele, rifiutando di abbandonare la città e lasciando che la sua anima ascenda al cielo. In seguito, il Diavolo mostra a Faust il sabba classico, con le ninfe che portano omaggi a Elena di Troia, che verrà sedotta propria da Faust.
Infine, giunto alla vecchiaia, Faust si rifiuta di consegnare la propria anima al Diavolo, ma, di fronte alla comparsa delle visioni celesti, pronuncia la frase tanto aspettata “Arrestati, sei bello!”. Eppure, la scommessa non verrà vinta da Mefistofele, dato che l’invocazione di Faust è previsione della beatitudine eterna, non di quello che si aspettava il Diavolo e, cioè, un piacere terreno. Anche Margherita, penitente, intercederà per Faust presso Dio, permettendo il salvataggio della sua anima, mentre il Diavolo sprofonda nel centro della Terra.
Mefistofele: il cast
Nel cast dell’opera troviamo alternarsi John Relyea e Jerzy Butryn nel ruolo di Mefistofele, mentre Faust è interpretato dagli attori Joshua Guerrero e Anthony Ciaramitaro.
A vestire i panni di Margherita ed Elena, invece, troviamo Maria Agresta e Valeria Sepe; mentre Sofia Koberidze è Marta e Pantalis. Marco Miglietta è Wagner e Leonardo Trinciarelli e Yoosang Yoon si alternano per interpretare Nereo.
Conclusioni, Mefistofele ha aperto la stagione al Teatro dell’Opera di Roma
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