Emis Killa al concerto di Capodanno
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Emis Killa al concerto di Capodanno: Ladispoli dice no al rapper

Emis Killa al concerto di Capodanno di Ladispoli non ci sarà. Questa è la decisione ufficiale che ha condotto all’annullamento del concerto organizzato per l’ultima notte del 2023 e che vedeva proprio il cantante brianzolo quale primo protagonista, affiancato dal collega Guè Pequeno.

La decisione è stata presa dopo che nelle ultime ore aveva imperversato una veemente polemica circa i testi delle canzoni dello stesso Emis Killa. In particolare una delle canzoni del classe ’89 conterrebbe alcuni versi identificati come un plausibile inno al femminicidio.

Indignazione e polemica mediatica avevano travolto Alessandro Grando, primo cittadino della realtà urbana laziale, che aveva predisposto anche una spesa complessiva per l’evento pari a circa 200mila euro. Fondi chiaramente recuperati dalle casse del denaro pubblico.

La bufera potrebbe trovare un epilogo dopo l’ultima disposizione comunale, che ha appunto detto no al concerto di Capodanno. Il sindaco ha utilizzato Facebook per rendere pubblica la cosa, e lo stesso Killa ha tentato di difendersi impiegando i propri social e provando a spiegare motivi e significati dei suoi testi.

Emis Killa al concerto di Capodanno: Ladispoli dice no al rapper
Emis Killa al concerto di Capodanno: Ladispoli dice no al rapper

Ladispoli, annullato il concerto di Capodanno con Emis Killa: le polemiche e la canzone inno al femminicidio

Questa volta a riportare il Comune di Ladispoli agli onori delle cronache non è un leone fuggito dal circo, ma una polemica mediatica e strettamente attuale. A creare grande malumore nella cittadinanza e di rimando pure sul web è stata la decisione di invitare al concerto di Capodanno il noto cantante Emis Killa.

Motivo della diatriba sarebbe il testo di una delle canzoni del rapper: “3 messaggi in segreteria”, questo il titolo del brano oggetto di scandalo. In una delle strofe, la terza in particolare, sarebbe presente quello che ai più è apparso come un vero e proprio inno al femminicidio e alla violenza sulle donne.

L’ondata di polemiche che è così esplosa intorno all’invito rivolto dal sindaco Alessandro Grando ad Emis Killa in occasione del concerto di Capodanno ha letteralmente infiammato l’opinione pubblica di Ladispoli. A questo si aggiunge pure una spesa per le casse cittadine di circa 200mila euro. Altri 40 mila euro sarebbero arrivati pure dalla Regione Lazio.

Emis Killa al concerto di Capodanno: Ladispoli dice no al rapper
Emis Killa al concerto di Capodanno: Ladispoli dice no al rapper

Tutto annullato però, anche per far fronte ad una vera e propria bufera mediatica che non ha risparmiato nessuno. Oltre al rapper, accusato appunto di usare toni inadeguati soprattutto per un pubblico giovane e suscettibile, anche il primo cittadino laziale è stato subissato di critiche.

Nonostante l’artista si sia già esibito nella nostra città nel 2022 abbiamo deciso, di comune accordo con tutti i soggetti coinvolti, di annullare la sua esibizione in programma la sera del 31 dicembre anche per ristabilire un clima di serenità. I dubbi in questione derivano da incomprensioni sul testo della canzone “3 messaggi in segreteria”, brano di assoluta denuncia della violenza sulle donne. La nostra amministrazione è sempre stata attenta al tema della violenza di genere

Queste le parole utilizzate da Grando su Facebook, strumento scelto per far calare il sipario sull’intera storia e dare piena conferma dell’annullamento del concerto. Insieme ad Emis Killa sul palco di Ladispoli avrebbe dovuto esserci anche il collega Guè Pequeno. Non è chiaro se quest’ultimo sarà comunque presente per la notte di San Silvestro o al pari del collega darà forfait.

La difesa di Emis Killa e le voci della polemica da Ladispoli: inno al femminicidio e tema della violenza

Preferisco saperti morta che con un altro. Vengo a spararti […] Voglio vedere la vita fuggire dai tuoi occhi, io ci ho provato e tu mi hai detto no. E ora con quella cornetta ti ci strozzerò

Queste le frasi incriminate presenti nella canzone intitolata “3 messaggi in segreteria” del noto cantante Emiliano Rudolf Giambelli, in arte Emis Killa. Tali parole secondo molti rappresenterebbero un inno alla violenza di genere, e quasi un concreto rimando al femminicidio, tristemente notto oggi più che mai.

L’artista lombardo si è difeso affermando che si tratti soltanto di “story telling”, e che intento primo della canzone sia proprio l’esatto opposto di quanto indicato dai suoi detrattori. Lo stesso Emis Killa ha affidato ad una storia Instagram il proprio punto di vista e si è difeso con queste parole:

Story telling significa raccontare una storia in rima, bella o brutta che sia. Nel caso del pezzo menzionato, scritto 7 anni fa, io interpreto, invento, racconto fatti che purtroppo, per quanto spiacevoli accadono

Emis Killa al concerto di Capodanno: Ladispoli dice no al rapper
Emis Killa al concerto di Capodanno: Ladispoli dice no al rapper

La denuncia soltanto abbozzata del delicato tema, o meglio una descrizione di episodi connessi a tale drammatica situazione, non sono piaciuti a diversi cittadini e a tante figure politiche del Comune laziale. La descrizione dell’episodio è infatti cruda e violenta, e non sembra essere il modo migliore per spiegare fatti di tale portata ad un pubblico giovane. Questo il punto cruciale delle rimostranze mosse al cantante e al primo cittadino.

Molte canzoni sembrerebbero contenere anche numerosi richiami a droga, armi e violenza di vario tipo. Questo almeno quanto tengono a sottolineare tante voci dell’opposizione interne al consiglio comunale di Ladispoli. Marta Bonfanti, consigliera regionale e coordinatrice nazionale del Partito Democratico, si scaglia contro l’iniziale scelta del sindaco leghista Alessandro Grando.

Quella del Comune di Ladispoli è una scelta sbagliata e pericolosa. Affidare lo spettacolo in piazza nella notte di Capodanno a rapper che con le proprie canzoni sembrano quasi incoraggiare comportamenti violenti contro donne e ragazze è tra l’altro un inaccettabile tradimento di ciò che ha chiesto alle istituzioni la grande mobilitazione di sabato scorso. Mi auguro che la Presidenza del Consiglio regionale risponda con un deciso no alla richiesta di contributo avanzata dal Comune. Meglio che quei soldi vengano destinati a ben altre iniziative, capaci di mettere in discussione quel patriarcato di cui ancora, purtroppo, vediamo troppe evidenze e di cui subiamo le più tragiche conseguenze

Parole forti queste rilasciate dalla Bonfanti, che hanno forse in parte inciso sulla decisione finale di annullare il concerto di Emis Killa per la notte di Capodanno. Ancora alta però rimane l’onda delle polemiche, che non hanno accennato a placarsi e che hanno travolto l’intero Comune.

Emis Killa al concerto di Capodanno: Ladispoli dice no al rapper
Emis Killa al concerto di Capodanno: Ladispoli dice no al rapper

Conclusione: Emis Killa al concerto di Capodanno a Ladispoli, tutto annullato e no al rapper

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