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Mittelfest 2008: (ri)dare tempo al tempo

Sabato 19 luglio ha inizio il festival di Cividale, preceduto dal prologo teatrale del progetto Non essere di Antonio Latella, un tour de force che dura quasi diciotto ore. Fra i protagonisti anche Mikhail Baryshnikov, Motus, Heiner Müller e il ricordo di Rigoni Stern Dopo aver celebrato il mondo del lavoro e quello dei diritti sanciti dalla Carta universale delle Nazioni Unite, il Mittelfest di Cividale del Friuli si lancia alla ricerca di un tempo perduto con la 17esima edizione, in programma dal 19 al 27 luglio. La cittadina in provincia di Udine, candidata a entrare a far parte del patrimonio mondiale dell’Unesco, ospita quella che potrebbe essere l’ultima edizione firmata da Moni Ovadia, il quale ha in questi anni instancabilmente perseguito il modello di un’integrazione mai scontata fra le culture dei popoli che occupano il ventre – nient’affatto satollo e pacificato – del vecchio continente.

La manifestazione, promossa dall’associazione Mittelfest, presieduta dal professor Furio Honsell (ex rettore dell’Università di Udine e oggi sindaco del capoluogo friulano, in passato ospite fisso a Che tempo che fa), sarà lanciata da un prologo di sostanza: il progetto Non essere – Hamlet’s Portraits di Antonio Latella, a cui abbiamo assistito al festival delle Colline torinesi (leggi la recensione). Lungo una rappresentazione-monstre che dura (pause comprese) quasi diciotto ore, il pubblico è condotto attraverso undici distinti quadri realizzati attorno ai personaggi del celebre dramma scespiriano. Solo alla fine compare il principe reso folle dal dolore, ma lo "spezzatino" – questo l’intento registico – non solo regge ma anzi esalta i temi umani e senza tempo della tragedia danese.

Il Mittelfest non poteva poi non fare un doveroso omaggio alla memoria di Mario Rigoni Stern, recentemente scomparso, del quale Giancarlo Schiaffini e Silvia Schiavoni proporanno, nella suggestiva cornice della chiesa di San Francesco, un collage di letture incentrate sul tema bellico, accompagnate da musica e immagini. Nello stesso luogo, Pino Petruzzelli, accompagnato da Luigi Maieron, affronterà un altro tema portante dell’esperienza artistica dell’autore del Sergente nella neve, il rapporto con la natura e lo scorrere del tempo.

Ha a che vedere con lo scorrere degli anni anche la presenza a Cividale di Mikhail Baryshnikov. Ilcelebre coreografo russo, da anni trasferitosi negli Usa, tornerà a calcare le scene a sessant’anni suonati con il progetto Three Duets, sviluppato in collaborazione con la Fondazione Teatro Nuovo Giovanni da Udine. Con lui, l’étoile Ana Laguna e il danzatore e coreografo David Neumann. In programma creazioni di Mats Ek e dello stesso Neumann.

Sabato 19, il violoncellista Mario Brunello si esibirà in apertura di festival con il celebre quartetto moscovita Borodin, eseguendo musiche di Franz Schubert, seguito dal concerto poetico, basato sul libro di Paolo Rumiz, È oriente. Da Budapest al Mar Nero, interpretato da Barbara Della Polla, Caterina Goriup e Fabio Cascioli.

Fra le anteprime in programma, il "terzo movimento" di X(ics) Racconti crudeli della giovinezza, progetto pluriennale dei Motus, che portano "sulla scena e nei video, quelli che di essere come tutti, non ne vogliono sapere, quelli che a stare dentro il quieto vivere non ce la possono fare, quelli in fondo… come noi". Da segnalare inoltre la "prima" assoluta di Quartetto, lo spettacolo di Heiner Müller che Salvo Gennuso porta in scena nella traduzione di Saverio Vertone, con Elaine Bonsangue, Rita Salonia, Marco Sciotto; e Lina, quella che fa brutti sogni, la pièce di Massimo Salvianti, diretta da Pierpaolo Sepe con Fulvia Carotenuto che si richiama all’esperienza di Franco Basaglia e alla sua legge di riforma psichiatrica che compie trent’anni.

Conclusione domenica 27 con lo spettacolo del romeno Matéi Visniec, Clown cercasi, seguito dalla messinscena del testo del sociologo Zygmunt Bauman, intitolato Bauman (Zygmunt) Circus, adattato da Paolo Giorgio e accompagnato dalle musiche di Nicola Arata. Infine, il travolgente cavallo di battaglia di Moni Ovadia, Oylem Goylem, fondato sul ricco sostrato di racconti e canzoni umoristiche della tradizione yiddish. Le sezioni Incontri, Immagini, Inoltre e Gusto arricchiscono il programma del festival con film, presentazioni, mostre e degustazioni gastronomiche. Ovviamente di sapore tipicamente mitteleuropeo.

Www: Mittelfest

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