La lotta di Basaglia: muri e prigioni domestiche-29/08/1980
Il tema dell’autoreclusione è al centro del testo di Mimmo Sorrentino, mentre Renato Sarti e Giulia Lazzarini ripercorrono con gli occhi di un’infermiera la lotta di Franco Basaglia contro i manicomi.
La lotta contro i manicomi di Franco Basaglia
Quando si tratta di esplorare i temi del disagio, delle derive patologiche della nostra società, pochi hanno la conoscenza e l’attenzione alla realtà di Mimmo Sorrentino, un autore-regista abituato a intervenire in situazioni di sofferenza ed emarginazione: Lo spazio vuoto del cuore, il suo spettacolo sul problema degli Hikikomori, i giovani giapponesi – ma il fenomeno si sta diffondendo anche in Occidente – che si segregano nelle loro stanze tagliando ogni contatto con l’esterno, è andato in scena presso la fondazione L’aliante di Milano.
Lo spettacolo è ambientato nel 1929 su una nave di emigranti, il piroscafo Duilio, nelle cui sale l’autore napoletano con la sua compagnia sta provando uno spettacolo da presentare durante una lunga tournée in Sudamerica, Viviani Varietà, un vero e proprio collage di parole e musiche di Raffaele Viviani diretto da Maurizio Scaparro e interpretato da un eccezionale Massimo Ranieri: attraverso questo taglio in qualche modo meta-teatrale, il regista vuole rendere omaggio a un genere, quello del vecchio varietà, e ai suoi artefici colti qui nella loro dimensione di lavoro quotidiano. Dopo Milano andò in scena anche al Teatro Argentina di Roma.
Milano, il cinema Odeon chiude dopo 94 anni. L’addio allo storico multisala inaugurata nel 1929 e rimasto aperto anche dopo il 1943 e i bombardamenti subiti durante la Seconda Guerra Mondiale
Pure sul palco del Teatro Rossetti di Trieste
In scena anche sul palco del Teatro Rossetti di Trieste debutta Fiona, ricavato dall’omonimo romanzo di Mauro Covacich e prodotto dallo Stabile del Friuli Venezia Giulia, in un progetto di valorizzazione del territorio da parte degli autori. Covacich racconta gli smarrimenti dell’uomo d’oggi attraverso i problemi di un protagonista per molti aspetti emblematico, l’autore di un reality show di successo alle prese con una figlia adottiva disadattata, col vuoto della sottocultura mediatica, coi richiami di un’oscura doppia vita. La regia multimediale è firmata da Andrea Liberovici.
Due importanti debutti in programma al Teatro Franco Parenti di Milano: in scena torna Muri, il fortunato testo di Renato Sarti su Franco Basaglia, sulla sua riforma della psichiatria e sulla conseguente trasformazione della vita nei manicomi, vista con gli occhi di un’infermiera interpretata dalla bravissima Giulia Lazzarini.
Annina Pedrini affronta Niente più niente al mondo
Annina Pedrini, diretta da Fabio Cherstich, affronta Niente più niente al mondo di Massimo Carlotto, lo stralunato sproloquio – tra stereotipi televisivi e ansie consumistiche – di una donna che ha appena ucciso la figlia.
In vari spazi milanesi si snodò il denso programma del festival Danae: da non perdere, fra gli altri titoli, la proposta inaugurale, il bellissimo Aure del Teatro Persona, una suggestiva trasposizione gestuale delle atmosfere della Recherche proustiana, e poi Non siamo pronti e Più nero del nero di Daria Deflorian e Antonio Tagliarini, due “studi” preparatori per il loro nuovo spettacolo, Ce ne andiamo per non darvi altre preoccupazioni, e Conferenza con Anne Sexton, un progetto di Milena Costanzo e Gianluca De Col sulla poetessa americana morta suicida nel ’74.
Conclusione: il tema dell’autoreclusione è al centro del testo di Mimmo Sorrentino, mentre Renato Sarti e Giulia Lazzarini ripercorrono con gli occhi di un’infermiera la lotta di Franco Basaglia contro i manicomi
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