tifosi Barella e Lukaku
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Presa di posizione dei tifosi Juve sul mercato “Noi Lukaku non lo vogliamo”

“Noi Lukaku non lo vogliamo”. Il coro, chiaro, arriva dai tifosi della Juventus assiepati questa mattina fuori dal J Medical per le visite di inizio stagione di chi è stato convocato per oggi, veri e propri uomini mercato del momento tra esuberi, fuori rosa e candidati alla cessione come Leonardo Bonucci, Federico Chiesa e Weston McKennie, ma anche Cambiaso e Rovella.

Niente di pianificato dal tifo organizzato, quelli presenti alla struttura medica adiacente all’Allianz Stadium di Torino.

Cori tifosi Juventus

La presa di posizione dei tifosi della Juventus arriva nelle stesse ore in cui a Milano un gruppo di sostenitori interisti si è data appuntamento sotto la sede dell’Inter per protestare contro l’ingaggio di Juan Cuadrado, altro caso a specchio di acerrimo rivale in predicato di fare il percorso opposto rispetto a Lukaku.

Presa di posizione quella poi di alcuni sostenitori del Psg che hanno esposto uno striscione di minacce nei confronti di Dusan Vlahovic contro il suo trasferimento a Parigi. All’uscita dopo le visite mediche anche Leonardo Bonucci e Federico Chiesa sono stati travolti dall’entusiasmo dai cori dei tifosi.

Fuori il giovane Vlahovic, dentro il vecchio Lukaku: due anni fallimentari, ma alla Juve comanda Allegri

Al comando della Juve c’è ancora l’uomo che l’ha guidata lungo due stagioni fallimentari. Due stagioni che il club bianconero ha chiuso senza trofei a distanza di un decennio dall’ultima volta che si era verificato qualcosa di simile.

Due stagioni nelle quali in campionato ha conquistato un quarto e un terzo posto, senza mai nemmeno avvicinarsi alla lotta per lo scudetto, e in Europa ha rimediato figuracce storiche, a cominciare dalle cinque sconfitte in sei partite nel girone eliminatorio di Champions dello scorso autunno.

Due stagioni nelle quali il club ha provato a assecondare le richieste dell’allenatore: prima il centravanti da 80 milioni, Vlahovic, poi il nuovo Chiellini da 50 milioni, Bremer, e infine i campioni che avrebbero dovuto garantire i risultati a prescindere dal gioco e che sono costati una fortuna di ingaggi.

BONUCCI E ZAKARIA

C’è la mano di Allegri nella decisione di mettere Bonucci fuori rosa: dallo sgabello al campetto degli indesiderati, siamo arrivati alla resa dei conti.

Bonucci guadagna tanto,  il suo rendimento non è nemmeno paragonabile a quello di un tempo; ma c’era davvero bisogno di trattare il difensore degli otto scudetti, il capitano, alla stregua di un Arthur o di uno Zakaria qualsiasi?

LUKAKU E VLAHOVIC

Ancora più clamoroso è il ribaltone che Allegri ha ispirato in attacco: fuori un centravanti di ventitré anni, Vlahovic, e dentro uno di trenta, Lukaku.

L’ingaggio al lordo è lo stesso, c’è forse un vantaggio nell’immediato: il belga costa 40 milioni, dal serbo se ne possono ricavare 70-80. Già, ma tra due o tre stagioni quanto varrà Lukaku? Una cifra prossima molto più bassa di adesso.

E Vlahovic quanto potrebbe valere se riuscisse a esprimere completamente le sue potenzialità, magari perché supportato da una squadra che giochi meglio per lui?

La spiegazione a questa strana scelta della Juve è probabilmente nascosta nella linea Allegri: prendiamo uno esperto, uno che possa risolvere le partite da solo, o almeno provarci, palla a Lukaku e poi ci pensa lui, piuttosto che lavorare per costruire una Juve con un’anima tattica, un’identità. Lukaku dopo Pogba e Di Maria: la storia è sempre la stessa.

GIUNTOLI

L’aspetto sorprendente della vicenda è che la nuova Juve ha, o dovrebbe avere, principi opposti: scoprire giovani sconosciuti ai più, sfruttare le loro qualità, valorizzarli per il mercato.

Un po’ come ha fatto il Napoli campione d’Italia, non a caso si è andati a prendere il direttore sportivo di De Laurentiis. Ma oggi viene da chiedersi: c’era bisogno di Giuntoli per scoprire Lukaku, per accorgersi di un centravanti di trent’anni? Forse no: bastava Allegri.

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