Ministro della Cultura
Editoriali

Giuli Sangiuliano perché ci serve un vero ministro della cultura oggi nel 2024?

È ormai da quest’estate che nel Ministero della Cultura, in quel momento gestito dal Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, sono accadute cose che rasentano l’incredibile.

Ministro della cultura partito

Gennaro Sangiuliano è l’uomo che la Meloni e il suo braccio destro, Giovanbattista Fazzolari, hanno imposto come nuovo interprete della cultura italiana di destra.

Chi è Gennaro Sangiuliano?

“L’ho conosciuto più di dieci anni fa, quando era il direttore del TG1, in quota Alleanza Nazionale proveniente dal famigerato FUAN, e successivamente consigliere a Napoli per il Movimento Sociale. Una carriera tutta di destra, alla quale deve la sua nomina a ministro, non avendo titoli né culturali né giornalistici per aspirare ad un tale incarico.”

Gennaro Sangiuliano era partito malissimo, sostenendo, nel filone della cultura di destra, che Dante fosse improvvisamente diventato di destra dopo secoli e secoli. Le gaffe del ministro sono numerose, e non entreremo nelle vicende personali di un uomo “troppo piccolo” che ha perso la testa nel momento in cui ha gestito il potere vero.

Ex Ministro della Cultura - Gennaro Sangiuliano
Gennaro Sangiuliano

Al suo posto, Alessandro Giuli non fa parte dell’Inner circle dei fascisti della Garbatella, ma si è aggregato successivamente, provenendo da una militanza ancora più a destra. Tutto questo non toglie nulla, politicamente parlando, alla sua totale inadeguatezza al ruolo di ministro.

Ministro della Cultura - Alessandro Giuli
Alessandro Giuli

Già oggi leggiamo sui giornali degli scontri tra la sorella del ministro, il capo della Commissione Cultura di Fratelli d’Italia, Mollicone, e le forti pressioni da parte delle persone più vicine a Giorgia Meloni per imporgli un capo ufficio stampa gradito a Palazzo Chigi. Ciò potrebbe nuovamente provocare le dimissioni di Giuli e riproporre, per la terza volta in sei mesi, la nomina di un nuovo Ministro della Cultura.

Questa vicenda denota che, nel ruolo più rappresentativo per lanciare l’ideologia della nuova destra, non si riesce a trovare un candidato adeguato, che ovviamente non deve essere un estremista, ma un solido uomo di cultura, come certamente esiste anche nella destra.

Jack Lang

 

Ci permettiamo di dare un suggerimento a chi legge questo editoriale, ricordando come Jack Lang, il più grande intellettuale che abbia ricoperto il ruolo di Ministro della Cultura in Francia, avendo un profilo culturale e accademico artistico ben diverso. Socialista fin da giovanissimo, Lang si dedico’ al teatro, di cui divenne studioso e direttore del Festival di Nancy dal 1963 al 1977 e del Théâtre de Chaillot a Parigi dal 1972 al 1974. Era un uomo al di sopra delle parti, grazie alle sue capacità culturali, come si prevede dover essere un Ministro della Cultura.

Ex Ministro dell'educazione nazionale e della gioventù della Francia - Jack Lang
Jack Lang

Il panorama italiano è talmente vasto di personalità adeguata e, se necessario, anche non schierate politicamente, per gestire un incarico così importante, che non dovrebbe essere affidato, come purtroppo è accaduto in passato, a personaggi di forte caratura politica come l’on. Franceschini.

Corrado Augias

Riteniamo forse che né Corrado Augias, né Pierangelo Buttafuoco, sebbene sia un intellettuale di destra, né Innocenzo Cipolletta, l’attuale Presidente dell’AIE, con la sua vasta esperienza manageriale e passione culturale, possano essere considerati idonei per il ruolo di ministro della cultura? Questi sono solo tre esempi tra molti altri che potrebbero essere citati.

“Ci sono problemi legati all’organizzazione del ministero che da sempre non vengono affrontati”,

ne parlo come consulente del Ministro della Cultura Bonisoli e autore della legge del libro ancora ora in vigore.

A differenza della Francia e della Germania, non abbiamo un centro di cultura come il “Centre Des Livres” francese, dove esistono personaggi specializzati nei vari settori della letteratura, nel finanziare e assistere case editrici in crisi coì come le collane di editori meritevoli di supporto.

“Da sempre al “Cepel” ho trovato persone di grandissima volontà ma di risorse culturali profondamente inadeguate al ruolo, avevo sviluppato una proposta di riorganizzazione di questo ente, attualmente ampiamente inutile, né Franceschini né Sangiuliano l’hanno presa in considerazione. Peccato, perché il mio ruolo di editore mi ha permesso di capire cosa manca alla costruzione di una base ampia di lettori in Italia, che è il vero problema della lettura.”

Senatore della Repubblica italiana - Dario Franceschini
Dario Franceschini

Normalmente, il Ministro della Cultura acquisisce grandi rapporti con il cinema e con gli editori, diventando inevitabilmente un autore di libri assolutamente non necessari, non capendo che la pubblicazione di un libro da parte di un ministro o di un ex ministro della cultura rappresenta un palese conflitto di interessi, e vieta quella necessaria lontananza dei grandi player del mercato culturale che sarebbe la prima caratteristica indispensabile di questo ruolo.

In questo panorama desolante, non esiste un problema di destra o di sinistra nel mondo della cultura, ma un problema di capacità di gestione del ruolo.

CONCLUSIONE: Si sottolinea come il problema principale non sia una questione di destra o sinistra, ma di competenza e gestione. Si propone come esempio la figura di Jack Lang, un intellettuale socialista, per evidenziare il tipo di profilo adatto ad un ruolo così importante, come Ministro della Cultura 2024.

 

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