Cinema

Philip Seymour Hoffman torna al cinema: “La spia” è la sua ultima interpretazione

Philip Seymour Hoffman, morto di overdose nel febbraio scorso, torna nei cinema per l’ultima grande interpretazione: è nel film “La spia – a most wanted man” che verrà distribuito il 30 ottobre da Notorius Pictures. 

L’azione, ad alto tasso di suspence e adrenalina, si svolge tra Amburgo e Berlino e vede coinvolti un misterioso uomo in fuga, un banchiere inglese, una giovane avvocatessa idealista, il capo anglo-austriaco di un’unità segreta di spionaggio. «E’ una storia sulla paura. Di chi ci dovremmo fidare, chi invece dovremmo temere?», spiega il regista. Lo stesso Le Carré (autore di 23 romanzi, molti dei quali portati sullo schermo) ha visitato molte volte il set, offrendo il suo supporto alla troupe. E oggi fa molta impressione vedete sullo schermo Seymour Hoffman, convincentissimo nei panni della spia: nella versione originale del film, l’attore parla inglese con un forte accento germanico.

«Fin dal primo momento ho pensato a Philip per il ruolo del protagonista e oggi non riesco a credere Philip ci abbia lasciati – dice Corbijn – sul set, appena qualche mese fa, nessuno poteva aspettarsi quello che poi è successo. Con lui ho parlato a lungo della costruzione del suo personaggio e della lingua che avrebbe usato. E il personaggio, in qualche misura, gli somigliava: è una brava persona che continua a credere nell’umanità mentre, al contrario, dimostra poca attenzione nei confronti di se stesso. Hoffman era un grandissimo attore ma non sapeva cosa fosse la vanità. Non saprei da dove cominciare se dovessi dire cosa ci ha lasciato in eredità. Sicuramente qualcosa di immenso sia per portata sia per profondità».

«Philip era un attore che veniva dal teatro ed era approdato al cinema, ma poi tornava sempre in palcoscenico: in questo era molto simile a me», dice Willem Dafoe che nel film interpreta il banchiere britannico. «Non era una persona pretenziosa ed era facilissimo lavorare con lui. Si immergeva completamente nei ruoli, si faceva a pezzi per le sue interpretazioni».

Un’ultima chance per toccare con mano il lavoro di un grande del cinema, che troppo presto ci ha lasciati.

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