Premi Ig Nobel
Attualità,  Scienza

Premi Ig Nobel 2024: Trote morte, piccioni assassini e vermi ubriachi: i premi per gli studi più strambi

Tutti conosciamo i Nobel, ma forse non tutti sono a conoscenza dell’esistenza dei premi Ig Nobel. Si tratta di un premio scientifico assegnato a studi “che fanno ridere, ma anche pensare”. Lo dimostrano i vincitori dell’ultima edizione, dalla scoperta della respirazione tramite ano allo studio sulla fisica del nuoto delle trote morte.

Il premio Ig Nobel è un riconoscimento satirico che viene assegnato annualmente a dieci ricercatori autori di ricerche “strane, divertenti, e perfino assurde“, quel tipo di lavori improbabili che “prima fanno ridere e poi danno da pensare. Lo scopo dichiarato del riconoscimento è “premiare l’insolito, l’immaginifico, e stimolare l’interesse del pubblico generale alla scienza, alla medicina, e alla tecnologia”. I vincitori sono selezionati in base ad articoli pubblicati anche su riviste scientifiche autorevoli.

I premi più divertenti del mondo scientifico: gli Ig Nobel

Premi Ig Nobel 2024

Piccioni che lanciano missili, vermi ubriachi e trote bravissime a nuotare da morte. No, non è una serie no sense di parole messe insieme a caso, ma alcuni degli argomenti oggetto degli studi scientifici che quest’anno si sono aggiudicati gli Ig Nobel. Anche se dagli argomenti premiati potrebbe non sembrare, si tratta di un evento scientifico di tutto rispetto: inaugurati nel 1991 fa dalla rivista Annals of Improbable Research, da 34 anni gli Ig Nobel premano i lavori scientifici più bizzarri “che fanno ridere, poi riflettere”, citando il motto della rivista e dell’evento.

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La cerimonia di premiazione si è tenuta in una delle aule del Massachusetts Institute of Technology (MIT), a Cambridge, nel Massachusetts, invasa – come vuole la tradizione dell’evento – da centinaia di aeroplanini di carta lanciati dagli scienziati presenti. Ma la parte davvero divertente deve ancora arrivare.

Gli studi premiati in questa edizione

Proprio come accade con quelli tradizionali, anche gli Ig Nobel prevedono diverse categorie. C’è il Nobel per la Pace, quello per la Fisica, la Botanica e molti altri. Ma c’è anche un tema per ogni edizione: quello di quest’anno era la Legge di Murphy (che è tutto un programma). Parliamo infatti del principio secondo cui “Se ci sono due o più modi di fare una cosa, e uno di questi modi può condurre a una catastrofe, allora qualcuno la farà in quel modo”.

Risate a parte, è importante specificare che quelli premiati sono tutti studi reali, condotti da accademici e ricercatori. Lo è ad esempio lo studio che si è aggiudicato il Nobel per la Pace: si tratta di una ricerca piuttosto datata che aveva ipotizzato di utilizzare i piccioni vivi per guidare le traiettorie dei missili. Si chiama “Project Pigeon”, letteralmente il “Progetto Piccione”, teorizzato negli anni ’40 dallo psicologo comportamentista B. F. Skinner. Ovviamente il riferimento alla pace è sarcastico.

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Lo studio sugli animali che respirano con l’ano

Forse però lo studio premiato più adatto di tutti a rendere lo spirito degli Ig Nobel è il vincitore del premio per la Fisiologia: gli autori, un gruppo di studiosi dell’Osaka University, hanno scoperto che diversi mammiferi, tra cui topi e maiali, sono in grado di assorbire ossigeno nel flusso sanguigno tramite l’ano, contribuendo così alla respirazione. Anche se la scoperta fa chiaramente ridere, almeno a una prima lettura, i ricercatori giapponesi sostengono che aver scoperto questo meccanismo di funzionamento nei mammiferi potrebbe essere il punto di partenza per contribuire a curare i pazienti che soffrono di insufficienza respiratoria.

Gli altri studi premiati mantengono lo stesso spirito, divertente ma comunque di valore scientifico. Un’altra ricerca, ad esempio, si è occupata di applicare la chimica per trovare il modo per riconoscere i vermi ubriachi da quelli sobri. Lo studio vincitore del premio per la Fisica ha invece indagato il nuoto delle trote. Fino a qui nulla di strano, se non fosse che si trattava di trote morte.

L’Italia sul podio

Il nostro paese si piazza piuttosto bene anche agli Ig Nobel. Non di rado, i premi, in diverse discipline, sono stati assegnati a ricerche italiane. Ne ricordiamo alcune:

  • Ig Nobel 2008 per l’alimentazione, quando Massimiliano Zampini dell’Università degli Studi di Trento e Charles Spence dell’Università di Oxford, Regno Unito, hanno ricevuto il premio in Alimentazione per essere riusciti a modificare elettronicamente il suono di una patatina fritta in modo tale che la masticata sembri più nitida e più fresca di quanto non sia realmente. Massimiliano Zampini che non riuscì a partecipare alla cerimonia, ha ricevuto il premio durante una cerimonia speciale, un mese dopo, al Festival della Scienza di Genova
  • Tra i premiati dell’Ig Nobel 2010, categoria Management, figurano anche tre italiani: Alessandro PluchinoAndrea Rapisarda e Cesare Garofalo dell’Università di Catania. L’ambito e rinomato premio è stato consegnato loro per uno studio sull’organizzazione aziendale, e in particolare “per aver dimostrato matematicamente che enti e aziende sarebbero più efficienti se promuovessero le persone in modo del tutto casuale“. Geniale.
  • Ig Nobel per la fisica 2013,  consegnato al team di Alberto Minetti dell’Università di Milano, per lo studio sulla gravità e la scoperta che, sulla Luna, una persona potrebbe correre sulla superficie di uno stagno. Insieme a Nadia DominiciFrancesco Lacquaniti dell’Università di Torvergata e Germana Cappellini (Irccs Fondazione Santa Lucia), i ricercatori hanno stabilito che gli uomini possono camminare su uno specchio d’acqua, ovvero un lago, se si trovassero sulla Luna o su Marte, ossia in presenza di una forza di gravità ridotta. Come i gibilischi
  • Ig Nobel 2014: ben due premi sono stati portati a casa in Italia. Il primo è andato all’Istat, l’Istituto nazionale di statistica ha vinto il premio per l’economia perchè nelle sue rilevazioni ha incrementato il Pil includendo i proventi ricavati dall’economia illegale e sommersa come prostituzione, droghe e contrabbando che, secondo i dati, valgono 200 miliardi di euro. L’altro premio assegnato all’Italia è andato a Marina De Tommaso e la sua équipe del Policlinico dell’Università di Bari per uno studio sul dolore che si avverte mentre si guarda un’opera d’arte brutta. Durante la cerimonia di premiazione ha la scienziata italiana ha tenuto un discorso sull’effetto antidolorifico che può avere guardare un’opera d’arte: “Botticelli è ottimo per combattere il mal di denti“, ha spiegato al pubblico affascinato dalle sue spiegazioni.
  • Nel 2019, l’Italia ha vinto l’Ig Nobel per la Medicina per “aver fornito l’evidenza che la pizza può proteggere da malattie e morte, purché fatta e mangiata in Italia”.

Più recentemente, nel 2022, due giovani ricercatori, Ilaria Bufalari e Matteo Martini, in rappresentanza di tutto il gruppo di ricerca guidato dal Prof. Salvatore Maria Aglioti, Responsabile del Laboratorio di Neuroscienze Sociali presso la Fondazione Santa Lucia IRCCS e l’Università Sapienza di Roma, hanno ritirato il premio Ig Nobel per la Psicologia per uno studio sui gemelli omozigoti che hanno difficoltà a riconoscere il proprio volto da quello del fratello.

Anche l’Ig Nobel per Economia 2022 è andato all’Italia, nello specifico ad Alessandro Pluchino, Alessio Emanuele Biondo e Andrea Rapisarda, per aver spiegato matematicamente perché spesso sono le persone più fortunate, e non quelle più talentuose, ad avere successo nella vita.

Conclusione: Il premio Ig Nobel è un riconoscimento satirico che viene assegnato annualmente a dieci ricercatori autori di ricerche improbabili che “prima fanno ridere e poi danno da pensare“.

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Editor: Ludovico Biancardi

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