UN'immagine che ritrae Grazia Deledda e Rita Levi-Montalcini, le due donne italiane che hanno ottenuto il premio Nobel
Attualità

Premio nobel 2019: le donne italiane

IL  NOBEL E LE DONNE ITALIANE PREMIATE

Era il 1901 quando il  Premio Nobel ha iniziato a venire assegnato, e da allora sono 20 le persone nel nostro paese ad avere ottenuto il prestigioso riconoscimento.

Tra queste due le donne italiane : la neurologa Rita Levi-Montalcini (nel 1986) e la scrittrice sarda Grazia Deledda (nel 1926), nessuna delle quali ha avuto vita facile. Ma vediamo di capire come ha avuto inizio la storia dell’ambita onorificenza.

LE ORIGINI DEL PREMIO

Il 27 novembre di 123 anni fa, il chimico svedese Alfred Nobel istituiva il celebre Premio che porta il suo nome. Lo scienziato – noto anche per avere inventato la dinamite – non voleva essere ricordato come “colui che divenne ricco trovando il modo di uccidere il maggior numero di persone nel modo più veloce possibile”, come recitava un necrologio a causa di un fraintendimento. Infatti, ad essere morto era il fratello Ludvig e non Alfred.

Alla luce di questa consapevolezza Ludvig decise di lasciare un ricordo migliore alla società, donando il suo patrimonio a chi avesse apportato notevoli benefici all’umanità. 

Sono cinque le discipline definite da Nobel (chimica, fisica, medicina, letteratura e pace) – alle quali si somma quella dell’economia – aggiunta successivamente alla morte del chimico. La Deledda e Rita Levi – Montalcini si sono distinte rispettivamente nei campi della letteratura e della medicina.

GRAZIA DELEDDA

Grazia Deledda è stata la seconda italiana a vincere il Premio Nobel per la Letteratura (dopo Carducci) e la prima donna nel nostro paese a ricevere il riconoscimento.

La scrittrice è nata nel 1871 in una famiglia agiata di Nuoro. La sua carriera scolastica si è interrotta in quarta elementare, poiché in Sardegna non era previsto che le ragazze proseguissero gli studi. Ma la sua passione è forte, tanto da chiedere e ottenere di ripetere l’anno una seconda volta.

Successivamente continuerà la sua formazione privatamente e da autodidatta, soprattutto per quanto riguarda la letteratura. Nonostante non abbia imparato a parlare l’italiano (bensì il dialetto sardo) prima dei 20 anni e fosse osteggiata dalla famiglia – la scrittura non si addiceva ad una signorina – Grazia non ha mai smesso di scrivere e da adolescente ha collaborato con diverse riviste.

La Sardegna di allora si caratterizzava per una mentalità primitiva e fortemente patriarcale, ma la Deledda ama profondamente la sua terra d’origine. La scrittrice sogna di creare una letteratura completamente sarda e afferma di non sognare la gloria per vanità, ma per l’amore che la lega al suo paese.

Nel 1899 si trasferisce a Roma,  e sposa il fidanzato Palmiro Madesani, conosciuto poco prima in Sardegna. Trascorrono 20 anni e il suo talento inizia ad essere riconosciuto, non solo in Italia, ma anche all’estero. Finalmente, il 10 dicembre del 1926 ottiene il riconoscimento più alto possibile, con l’assegnazione del Premio Nobel per Letteratura.

RITA LEVI-MONTALCINI

Rita Levi – Montalcini nasce a Torino nel 1909. Figlia della pittrice Adele Montalcini e dell’ingegnere matematico Adamo Levi, fin da piccola vive circondata dalla cultura. Nonostante l’ambiente colto in cui cresce, il padre non vuole che persegua una carriera professionale. Infatti, il lavoro interferirebbe con i suoi doveri di moglie e di madre. Ma Rita non gli da ascolto e si iscrive alla Facoltà di Medicina e Chirurgia dove si laurea con 110 e lode.

Purtroppo agli ostacoli familiari incontrati dalla ragazza si sommano le leggi razziali. Con l’ascesa del nazismo sono molte le sfide che la Montalcini si trova a dover affrontare, dall’interruzione degli studi al trasferimento in Belgio, fino al ritorno in Italia e all’occupazione del nostro paese. Ma Rita non smette  mai di coltivare la sua passione e si dedica con particolare dedizione allo studio del sistema nervoso, anche a costo di allestire dei laboratori di fortuna.

Nel 1947 si trasferisce negli Stati Uniti e inizia a insegnare al corso di Neurobiologia della Washington University, proseguendo in parallelo i suoi studi sulle fibre nervose. Nonostante pensasse di fermarsi in America per un breve periodo, la Montalcini resterà negli USA per 30 anni, costruendo una brillante carriera. Infatti, le sue ricerche trentennali non passarono inosservate: è il 1986 quando ottiene il Premio Nobel per la scoperta di una proteina, l’Ngf,  che apporta un contributo fondamentale nella cura dell’Alzeihmer e dei tumori.

 

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