Dizionario Arte

Ribera, Jose; (o Jusepe) de

Ribera, Jose. Pittore, incisore e disegnatore spagnolo, attivo forse solo in Italia, dove lo chiamavano ‘lo Spagnoletto’. È documentato a Parma nel 1611 e a Roma nel 1613, ma poco si sa della sua vita prima che nel 1616 si stabilisse a Napoli (al tempo un possedimento spagnolo).

Napoli

Napoli era uno dei principali centri dello stile caravaggesco, e Ribera viene spesso descritto come un seguace di Caravaggio. Ma per quanto marcatamente *tenebriste, le sue prime opere sono molto più personali di quelle di molti artisti caravaggeschi, in particolare per il modo vigoroso e nervoso di stendere la pittura, e le sue opere più tarde sono molto lontane da Caravaggio: ricche nel colore e leggere nella resa della forma.

In maniera simile, dettero eccessivo risalto all’inclinazione per il tema tipicamente caravaggesco del martirio sanguinoso, anche a causa di quanto scrisse Lord Byron (nel Don Giovanni), secondo cui “Spagnoletto intingeva / il pennello nel sangue di tutti i santi”. È vero che dipinse con grande efficacia alcune scene di questo tipo, in particolare il celebre Martirio di san Filippo (1639, Prado, Madrid; un tempo identificato come Martirio di san Bartolomeo), ma la resa del soggetto mira sempre a una certa dignità e non a uno spettacolo cruento.

Adorazione dei pastori

Inoltre Jose Ribera era capace di grande tenerezza, come nell’Adorazione dei pastori (1650, Louvre, Parigi), e nella sua opera traspare sempre una grande umanità. Questa caratteristica è evidente nei dipinti secolari come nelle opere religiose, per esempio nel Ragazzo dal piede caprino (1642, Louvre). La sua gamma di soggetti secolari era piuttosto vasta, ed egli fu il primo pittore spagnolo a mostrare molto interesse per i temi mitologici (Apollo e Marsia, 1637, Musée Royaux, Bruxelles); creò anche una nuova tipologia di quadro, in cui i filosofi erano raffigurati come mendicanti o vagabondi (Archimede, 1630, Prado).

Fu il principale pittore attivo a Napoli

Fu il principale pittore attivo a Napoli in quel periodo (nel suo secondo viaggio in Italia Velázquez gli fece visita, e forse anche durante il primo) e la sua opera fu fonte di ispirazione non solo in Italia ma anche in Spagna (dove molti suoi dipinti vennero esportati). Giordano fu tra i suoi allievi. Dopo la morte mantenne una salda reputazione, e fino alle guerre napoleoniche lui e Murillo furono probabilmente gli unici pittori spagnoli il cui lavoro era noto all’estero.

Nascita: J 1591; Morte: Napoli 1652

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