Ristoranti socialmente inclusivi a Roma: 5 indirizzi per mangiare facendo del bene
5 ristoranti socialmente inclusivi a Roma
Onesense
One sense Roma. E’ il primo ristorante inclusivo per non udenti e nasce nel cuore di Roma a Garbatella lo scorso agosto. Uno dei pochi locali al mondo dove si può ordinare in Lis, la lingua dei segni italiana, e anche nella lingua dei segni internazionali (Sign International).
Ristorante nel cuore della Garbatella, che coniuga una proposta di Ristorazione di alto pregio, avvalendosi di materie prime biologiche ed eticamente gestite, con un progetto di inclusione a 360°, che accoglie con entusiasmo qualsiasi tipologia di Clientela, a prescindere dalla sua abilità fisica, identità di genere, orientamento sessuale, credo religioso o etnia.
Un cocktail bar, ed un’accogliente area Lounge esterna , permettono di godersi un aperitivo o anche una cena informale in pieno relax. Wi-Fi e assenza di barriere architettoniche, per favorire gli Ospiti con ridotta mobilità.
One Sense, via Alessandro Cialdi 35, Roma. Tel. 0651604557. aperto dal lunedì al sabato dalle 18 all’1. prenotazioni@onesense.it
Eticofood
Situato a pochi minuti a piedi da piazzale Flaminio, il ristorante comprende uno spazio esterno con annesso giardino, perfetto per la primavera e l’estate, con un ingresso accogliente tra poltrone relax e bar Artigianale, dove gustare un drink o un aperitivo.
Etico Food nasce, come l’Albergo Etico Roma, per dare un’opportunità lavorativa e di inserimento sociale a persone disabili, che lavorano al fianco di professionisti della ristorazione.
Nel ristorante prediligono gli ingredienti base preparati da altre comunità e cooperative sociali, che aiutano le persone socialmente svantaggiate ad integrarsi attraverso l’agricoltura ed il commercio.
Etico Food Via Giuseppe Pisanelli, 39, Roma, tel. 351 540 3495, orari: Lunedi chiuso, martedì e mercoledì 12.30-14.30, giovedì e venerdì 12:30–14:30, 18–22:30 e sabato dalle 18-22.30, info@eticofood.it
La Trattoria De Gli Amici
La trattoria De Gli Amici non è un semplice ristorante, non solo per le specialità offerte, ma per il clima che si respira.
Questo locale infatti è gestito da una cooperativa promossa dalla Comunità di Sant’Egidio. Vi lavorano persone con disabilità affiancate da professionisti e amici che aiutano volontariamente. Insieme, perché non crediamo ad un mondo diviso in due.
Tutti gli utili della Trattoria sono finalizzati al progetto stesso. Fra le iniziative nate da questo locale: corsi di formazione per disabili nel campo della ristorazione e convegni sul tema dell’inserimento lavorativo.
Le opere alle pareti, sono realizzate da persone disabili nei Laboratori d’arte della Comunità di Sant’Egidio
Farfood
Nella Riserva Naturale Regionale Nazzano Tevere-Farfa un anno fa è stata inaugurata FarFood, un progetto ristorativo che coinvolge ragazzi autistici, con disagio mentale o con disabilità psichica, ospiti della cooperativa e impresa sociale Il desiderio di Barbiana.
L’attività ristorativa, così impegnativa, favorisce l’inserimento nel legame sociale: il compito è affidato a Marcello Bastoni, responsabile del progetto FarFood ed esperto del settore Food & Beverage che, dopo trent’anni di attività e presenza a Roma con locali importanti, ha deciso di dare seguito alla propria passione, la pedagogia, lasciando tutto per donare il proprio know how al sociale, in veste di formatore pedagogico per Il Desiderio di Barbiana.
All’ingresso del bistrot è inoltre presente un’area shop dedicata alle eccellenze del territorio e ai prodotti generati dalle numerose iniziative di inclusione lavorativa sviluppate dall’impresa sociale. Tra questi l’intera linea di birre prodotte da L’Abbarrato – birrificio artigianale creato da Il Desiderio di Barbiana – proposte anche nel menu sia in bottiglia che alla spina. Adiacente al bistrot è disponibile anche un’area BBQ self-service a disposizione dei visitatori della Riserva Naturale.
Vale la pena
A poca distanza dalla fermata metro Furio Camillo, scoviamo una perla rara: il pub & shop Vale la Pena promuove la degustazione e la vendita dei prodotti dell’economia carceraria che, strumento di risocializzazione, combatte ed abbatte la recidiva.
Non a caso, simbolicamente, oltre le sbarre spalancate, si sviluppa il bancone che padroneggia un ambiente raccolto, caldo, con spartane sedute e tavoli di legno. Gli spazi sono delimitati da grate metalliche, sarcasticamente decorate da manette penzolanti: da liberi, siamo “dentro”.
La gestione è affidata ad Oscar, mente del circuito “Economia Carceraria” che si propone di raccogliere e distribuire le prelibatezze delle piccole produzioni artigianali, finanziate da cooperative ed imprese, all’interno degli istituti di pena.
Nello staff anche detenuti ed ex detenuti che, imparata l’arte, trovano collocazione nel mercato del lavoro. La commistione, nel personale, tra liberi e detenuti è, con successo, applicata anche alla proposta gastronomica: prodotti “liberi” e “detenuti” interagiscono, esaltandosi vicendevolmente.
Vale la Pena Pub & Shop, via Eurialo, 22, 333 9982637, lo shop aperto dal martedì alla domenica, dalle 10.30. Il pub aperto dal lunedì al sabato dalle 18 alle 02, la domenica dalle 18 alle 24. Online il loro e-commerce
Voi avete già provato uno di questi ristoranti socialmente inclusivi a Roma? Come vi siete trovati? Ditecelo qui sotto, oppure sulla nostra pagina Instagram!
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