Santanchè alla resa dei conti: dalle 15 in Parlamento
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Santanchè alla resa dei conti: dalle 15 in Parlamento

Daniela Santanchè nel pomeriggio di mercoledì 5 luglio sarà in Parlamento per spiegare ed esporre la propria posizione in merito al pesante scandalo economico-finanziario che l’ha investita. La ministra del Turismo dovrebbe parlare di fronte all’aula piena e chiarire la propria posizione.

La linea con cui la Santanchè proverà a difendere la propria posizione dovrebbe essere stata precedentemente concordata con la premier Giorgia Meloni e con il presidente del Senato e grande amico della piemontese, Ignazio La Russa.

Burrasche imprenditoriali, società finite sotto indagine e capitali spariti nel nulla, saranno ordine del giorno della seduta pomeridiana del Parlamento di mercoledì 5 luglio. La Santanchè proverà a difendersi dalla pioggia di accuse piovutele addosso supportata, per il momento, dalla maggioranza.

Audizione parlamentare con Daniela Santanchè protagonista: la ministra proverà a sciogliere i nodi

È tempo di chiarimenti per Daniela Santanchè. La ministra del Turismo nel pomeriggio di mercoledì 5 luglio si presenterà al Senato per chiarire e spiegare in modo completo e dettagliato la propria situazione. Ordine del giorno sono in particolare le presunte irregolarità che la vedono direttamente coinvolta.

In modo specifico appare poco chiara la situazione di almeno 3 delle realtà che la politica piemontese gestiva in passato. A scatenare il polverone mediatico ai danni dell’onorevole era stata la trasmissione televisiva Report, che alcune settimane fa aveva letteralmente aperto un “vaso di pandora”.

Imprese impoverite in borsa, dipendenti lasciati senza TFR, insolvenze con i fornitori, operazioni finanziarie opache e cassa integrazione adoperata in modo fraudolento: sarebbero queste alcune delle accuse mosse alle società Visibilia, Ki Groups, e al fondo Negma. Tutti nomi connessi direttamente alla Santanchè.

La ministra del Turismo, davanti alla platea di Palazzo Madama, dovrà dare spiegazioni e difendersi dalle accuse di banca rotta e falso in bilancio mosse dalla Procura di Milano, già a partire dal mese di novembre 2022. Il debito con il Fisco ammonterebbe a svariati milioni di euro.

Santanchè alla resa dei conti: dalle 15 in Parlamento
Santanchè alla resa dei conti: dalle 15 in Parlamento

Chiarimento necessario, ma Santanchè sostenuta dal Governo: possibile mozione di sfiducia dall’opposizione

Non sono di certo mancate le polemiche nelle ultime settimane in relazione al Santanchè gate. Le presunte irregolarità che vedrebbero coinvolta in prima persona la ministra del Turismo Daniela Santanchè hanno scatenato un vero e proprio terremoto politico.

Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, assente in Parlamento perché impegnata a Varsavia, e il presidente del Senato Ignazio La Russa, hanno fatto fronte comune con la Santanchè. Pare essere stata già concordata una linea espressamente politica.

Santanchè alla resa dei conti: dalle 15 in Parlamento
Santanchè alla resa dei conti: dalle 15 in Parlamento

Nessuna menzione dunque ai bilanci contestati, ai prestiti, ai soldi impiegati per auto e case di lusso, ai TFR non pagati o al valore delle azioni letteralmente collassato. L’intervento di Daniela Santanchè si preannuncia sintetico e mirato, forse dietro esplicita richiesta della stessa premier Meloni.

Il quadrato costruito così dalla maggioranza vuole evitare crepe di Governo che possano essere deleterie in un momento di particolare difficoltà. Non è dato sapere poi quanto i leader dei rispettivi movimenti di Governo, Antonio Tajani per Forza Italia e Matteo Salvini per la Lega, siano totalmente concordi con tale strategia.

Decisamente contrarie le voci che si sollevano invece dall’opposizione. Per il momento però sia Elly Schlein, segretaria del PD, sia Giuseppe Conte, numero uno del Movimento 5 Stelle, sono pronti ad attendere, ascoltare e capire cosa verrà spiegato.

Posizioni ugualmente dubbiose sono quelle che si alzano da parte di Azione e di Italia Viva, con Carlo Calenda e Matteo Renzi pronti alla prudenza ma al tempo stesso decisi a farsi sentire se necessario. L’idea che traspare dall’opposizione, per stessa ammissione della Schlein, è che in circostanze diverse e meno gravi si era andati diretti verso le dimissioni.

La richiesta di un sollevamento dall’incarico della ministra Santanchè e l’eventuale mozione di sfiducia ai suoi danni per il momento sembrano poter aspettare. Almeno per il momento.

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