Interrogatorio Signorini durato 3 ore: prosegue l’inchiesta ligure dopo le domande a Toti
Attualità,  News

Scandalo Toti: dalla vittoria nel 2015 al caso politico di oggi

Scandalo Toti: questo è uno dei titoli principali (se non addirittura il primo assoluto) campeggiante su buona parte della stampa nazionale nelle ultime ore. Il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti è stato letteralmente travolto da uno scandalo politico e mediatico che rischia di aprire crepe decisamente profonde nell’intero quadro della politica italiana.

Cerchiamo di andare con ordine e di capire di cosa è stato accusato Toti, arrestato dalla Guardia di Finanza di Genova e al momento costretto ai domiciliari. Il governatore della Regione Liguria peraltro non è l’unico profilo coinvolto in una vicenda dai contorni ingarbugliati e oscuri. Diversi altri identikit appaiono in primo piano nell’inchiesta.

Una parabola, quella di Giovanni Toti, cominciata nel 2015 con la vittoria in Liguria e ora improvvisamente interrotta, con una caduta tanto sonora quanto profonda. A fare particolare rumore è anche la tempistica con cui tale scandalo sale alla ribalta: mancano infatti neanche 30 giorni alle elezioni Europee.

Scandalo Toti: dalla vittoria nel 2015 al caso politico di oggi
Scandalo Toti: dalla vittoria nel 2015 al caso politico di oggi

Scandalo Toti: le accuse, i rischi e le altre personalità coinvolte

Partiamo dalla fine, e andiamo con ordine. Il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti è stato arrestato e ora si trova ai domiciliari. A procedere con la messa in manette del politico è intervenuta la Guardia di Finanza di Genova.

L’ex membro di Forza Italia e ora leader del movimento Noi Moderati è stato accusato dalla Procura genovese di “corruzione per l’esercizio della funzione e per atti contrari ai doveri d’ufficio”. I primi passi il gip del capoluogo ligure li aveva in realtà mossi verso l’accusa di corruzione elettorale.

Lo sviluppo delle indagini però ha aperto altre porte, portando a galla finanziamenti considerati illeciti per quanto concerne le concessioni portuali e la campagna pubblicitaria inerente l’elezione comunale del 2022. Il governatore ligure avrebbe in particolar modo ottenuto 74.100 euro in modo poco chiaro.

Ed ecco che entrano in gioco le altre personalità coinvolte nell’inchiesta. Tra i nomi degli indagati compaiono infatti quelli di Aldo Spinelli, Roberto Spinelli, Mauro Vianelli, Paolo Emilio Signorini, Francesco Moncada, Matteo Cozzani, e i fratelli Arturo e Italo Testa.

Insomma quanto sembra trasparire dalle prime risultanze degli inquirenti è l’instaurazione di un vero e proprio sistema, ovviamente corrotto e marcio se confermato, con cui si era soliti gestire fondi e finanziamenti vari in Regione.

Giovanni Toti in cambio di fondi a sostegno della propria politica avrebbe infatti promesso aree demaniali e alcuni spazi portuali a Spinelli, avrebbe garantito la trasformazione da libera a privata della spiaggia di Punta dell’Olmo, e avrebbe sostenuto numerose altre pratiche edilizie connesse a società amiche o vicine a molte delle personalità oggi finite nell’elenco degli indagati.

A questo si aggiungono promesse di posti di lavoro in cambio di voti, e conferme circa l’apertura di nuovi punti vendita del colosso Esselunga, rappresentato dal membro del CdA Francesco Moncada, nei comuni di Sestri Ponente e Savona.

Scandalo Toti: dalla vittoria nel 2015 al caso politico di oggi
Scandalo Toti: dalla vittoria nel 2015 al caso politico di oggi

Tutto questo a cosa può portare? Stando al Codice Penale, articolo numero 138, il reato di corruzione nell’esercizio della funzione di un pubblico ufficiale comporta pene detentive dai 3 agli 8 anni, che possono pure aumentare dai 6 ai 10 nel caso in cui si compiano atti contrari agli stessi propri doveri pubblici (articolo 139).

Al momento tutto rimane sospeso e in attesa di conferme, con tutte le personalità coinvolte, Toti in primis, che risultano soltanto indagati. Sarà la Procura di Genova a stabilire se il profilo del governatore della Regione Liguria andrà o meno a processo.

Scandalo Toti: e ora che succede? Quale il quadro futuro, immediato e non, della Regione Liguria

Nelle prossime ore appare di primaria importanza comprendere quale sarà l’esito primo di tale inchiesta. Il governatore Toti per il momento è stato sospeso e le sue veci le farà pro tempore il vicepresidente di Regione Alessandro Piana.

Peraltro lo stesso sito ufficiale della Liguria ha espresso tramite una nota ufficiale la propria vicinanza e il proprio sostegno al numero 1, considerato esempio di buona condotta politica e fautore di un’azione sempre finalizzata al benessere della stessa terra costiera.

All’orizzonte però si apre una parentesi un po’ più ampia e che, per forza di cose, deve ipotizzare anche le possibili dimissioni del presidente della Regione Liguria. Secondo la Legge infatti la sospensione di diritto può perdurare per un massimo di 18 mesi, dopo i quali occorre procedere con un provvedimento definitivo in un senso o nell’altro.

Siamo tranquillissimi

Queste le parole adoperate dallo stesso Toti mentre entrava nella caserma della Guardia di Finanza di Genova. Anche dal resto del partito Noi Moderati per il momento traspare fiducia e calma, con la diffusa certezza che gli inquirenti sapranno fare luce sulla verità inerente l’intera vicenda.

Le ripercussioni che potrebbero gravare sui vertici della Regione non sembrano delinearsi di lieve entità. Oltre al mondo politico, letteralmente travolto da questa notizia, anche l’assetto economico finanziario ligure rischia di sprofondare.

Le figure degli Spinelli, i profili di Moncada e di Vianello, aprono per l’appunto un vero e proprio vaso di pandora su quello che è il mondo dell’imprenditoria ligure. Un giro di mazzette, favori e sostegni illeciti sarebbe stato imperante per anni, con persino l’ombra lunga della mafia a fare da marcio contorno al quadro già di per sé decisamente poco edificante.

Scandalo Toti: dalla vittoria nel 2015 al caso politico di oggi
Scandalo Toti: dalla vittoria nel 2015 al caso politico di oggi

Scandalo Toti: la parabola politica (e giudiziaria) del leader ligure

Le news delle ultime ore spingono nella gogna mediatica la figura di Giovanni Toti. Il presidente della Regione Liguria infatti è stato sospeso e si trova agli arresti domiciliari dopo le accuse di corruzione che l’hanno travolto.

La parabola istituzionale, politica e pure giudiziaria, del numero uno di Genova affonda in realtà le proprie radici molto indietro nel tempo. Toti in qualità di uomo di Silvio Berlusconi trionfò in Regione nel 2015. Nel corso degli anni però la spinta verso l’autonomia e l’indipendentismo politico fecero intraprendere strade differenti al classe ’68.

Quella che in molti hanno evidenziato come caratteristica saliente nel profilo del viareggino è infatti una certa insofferenza verso gli alleati politici più stretti, e al contempo un certo spirito di indipendenza che l’ha portato nel 2019 a lasciare le fila di Forza Italia per cimentarsi con un proprio movimento più centrista, appunto quello di Noi Moderati.

Trasformismo politico che procedette di pari passo con le vicende giudiziarie che coinvolsero in prima battuta Giovanni Toti. Le prime indagini sull’ex europarlamentare infatti si aprirono nel gennaio 2020, con un’inchiesta aperta nei confronti della Fondazione Change. Anche allora si parlava di finanziamenti sospetti.

La ricandidatura nel 2020 in Regione, con un ottimo 23% personale ottenuto alle urne, lo riconfermò in sella a Genova. Nuovi guai però rimbalzarono su giornali e media già nel settembre 2021. Intercettazioni ambientali e telefoniche aprirono già allora una breccia su un sistema di scambi tra figure imprenditoriali e politiche all’interno della Regione.

Scandalo Toti: dalla vittoria nel 2015 al caso politico di oggi
Scandalo Toti: dalla vittoria nel 2015 al caso politico di oggi

Conclusione: esplode lo scandalo Giovanni Toti. La parabola del governatore della Regione Liguria dalla vittoria nel 2015 al caso politico di oggi

Leggi anche:

Corruzione in Liguria, arrestato Giovanni Toti: tangenti per oltre 74.000 euro

Guai per Gianfranco Fini: condannato a 2 anni e 8 mesi

Fassino e il furto al duty free: 6 testimoni lo inchiodano

NEWSLETTER

Vuoi ricevere Mam-e direttamente nella tua casella di posta? Iscriviti alla Newsletter, ti manderemo un’email a settimana con il meglio del nostro Magazine.

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER!