Sfuma il sogno della Grande Brera
Arte

Sfuma il sogno della Grande Brera

A cinquant’anni dall’acquisto di Palazzo Citterio per la Grande Brera il museo non c’è ancora

La Grande Brera non c’è e Palazzo Citterio è sempre chiuso anche dopo il controverso restauro realizzato con l’approvazione della soprintendenza, ma ritenuto inadeguato negli esiti dalla direzione di Brera.

Il Palazzo era stato acquisito dallo Stato nel 1972 per divenire ulteriore sede della Pinacoteca. Fu l’allora soprintendente Franco Russoli a ideare il progetto della Grande Brera, prevedendo l’ampliamento della Pinacoteca alla sede di Palazzo Citterio. I restauri di quest’ultimo erano terminati nell’aprile 2018, dopo oltre quarant’anni tormentati, al fine di ospitare le collezioni di arte moderna e contemponea di Brera, facendo parte del percorso della Grande Brera.

 

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La facciata tergale di Palazzo Citterio

Ma….

Nel corso dei decenni, due delle quattro collezioni che si pensava potessero trovare casa a Palazzo Citterio se ne sono andate in trasferta.  La collezione Jucker e la collezione Mattioli, donate a Brera, sono «temporaneamente» ospitate al museo del Novecento, di proprietà del Comune.

Ora sembrano indirizzate verso la stessa sorte, ma addirittura a titolo definitivo, anche le altre due collezioni che i privati lasciarono a Brera, quelle Jesi e Vitali.

 

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Opera di Carlo Carrà della Collezione Jesi

 

Le collezioni e il lascito testamentario

Come da testamento, infatti, incorre l’obbligo di esporre i pezzi e Brera lo ha fatto solo parzialmente con una struttura mobile all’interno delle sale senza dare alcuna stabilità espositiva ai pezzi in Palazzo Citterio. Gli ex proprietari le lasciarono a Brera in quanto membro e presidente degli Amici di Brera, dunque con una precisa intenzione. Anche queste dovevano formare la Grande Brera, che però non c’è!

 

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Il Direttore Generale della Pinacoteca di Brera James Bradburne

 

Verranno cedute al Comune?

Nel Cda e in seno al Comitato scientifico di Brera il direttore James Bradburne avrebbe avanzato proprio l’ipotesi di cederle al Comune, trovando divisi consiglieri e studiosi. Non c’è dubbio alcuno che il Comune accetterebbe a braccia aperte un tale dono.

Le collezioni dei coniugi Jesi e le opere appartenute a Lamberto e America Vitali annoverano pezzi di qualità raccolti dagli appassionati collezionisti nell’arco delle loro vite.

Fra essi spiccano capolavori del Novecento. Il Boccioni futurista, il Morandi metafisico e il Modigliani espressionista, così come ritratti di epoca romana dal Fayum e sculture di Arturo Martini.

 

Che fine farà Palazzo Citterio?

A cosa servirà Palazzo Citterio, attualmente chiuso, se verranno a mancare le quattro più prestigiose collezioni che vi dovevano far parte?

Per il visitatore è un vero peccato non poter ammirare queste meraviglie ma per Brera questa inquietante storia durata cinquant’anni della quale nemmeno si vede con chiarezza la fine è certamente un grande smacco.

 

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