Arte: Sotheby's l'Arte Povera all'asta
Arte,  Asta,  Milano

SOTHEBY’S: L’arte povera all’asta

IL 29 E IL 30 NOVEMBRE PALAZZO SERBELLONI, SEDE MILANESE DI SOTHEBY’S ITALIA VENDERÁ L’ARTE POVERA

Sarà il 50° anniversario della nascita del movimento artistico dell’Arte Povera ad essere celebrato dalla Casa d’aste Sotheby’s.

L’Arte Povera, movimento artistico italiano degli anni Sessanta, partito con molta probabilità dalla mostra genovese curata da Germano Celant, presso la Galleria La Bertesca. Dove espongono Boetti, Fabro, Kounellis, Paolini, Pascali e Prini. L’anno seguente, 1968, la mostra Arte povera alla Galleria de’ Foscherari a Bologna. Dove espongono Anselmo, Boetti, Ceroli, Fabro, Kounellis, Merz, Paolini, Pascali, Piacentino, Pistoletto, Prini, Zorio.

A livello internazionale il Movimento ottiene la sua consacrazione con When attitudes become form organizzata da Szeemann alla Kunsthalle di Berna.

L’Arte Povera, nasce dal desiderio di contrastare “l’arte tradizionale” per utilizzare invece materiali poveri come terra, legno, ferro, stracci, plastica, scarti industriali. Questi “nuovi mezzi” artistici servivano a rappresentare la società del tempo. Istallazione e Performance saranno l’evoluzione consequenziale dell’arte poverista.

Opere e stime

La sede milanese è il Palazzo Serbelloni che metterà in vendita in gruppo di capolavori poveristi di diversi artisti tra cui Pistoletto, Agnetti, Boetti, Burri e Fontana.

La curatrice, Beatrice Botta afferma che «Siamo solo all’inizio di un grande fenomeno di interesse verso l’Arte Povera da parte del collezionismo internazionale, specialmente americano».

A incuriosire la provenienza dei “pezzi d’arte”, perché appartenuti a privati italiani, amici-collezionisti degli artisti stessi.

Tra i lavori più interessanti all’Asta c’è Il Fotografo di Michelangelo Pistoletto (1933) del ’75, stimato tra i 280.000 e i 350.000 euro.

Una rarità invece è il gruppo di arazzi di Alighiero Boetti  (1940 – 1994) come Alternando da uno a cento e viceversa del ’77-’78, stimato tra i 400.000 e i 600.000 euro.

Ma anche le bende di Salvatore Scarpitta (1919 – 2007), Gravity, serie realizzata nel ’63 e appartenute alla gallerista Beatrice Monti von Rezzori dell’Ariete di Milano. La stima 450.000-600.000 euro.

Saranno presenti anche Il vettore di Agnetti un trittico di 6 bacheliti stimato tra i 200.000 ai 250.000 euro, così come La combustione plastica CP8 di Burri (1915-1995) del ’64.

Palazzo Serbelloni Milano: come arrivare

 

 

 

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