Storia e curiosità sul Campionato europeo dal 1960 al 2024
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Storia memorabile e curiosità sul Campionato europeo dal 1960 al 2024

È iniziato il countdown verso l’inizio del Campionato europeo di calcio il massimo torneo calcistico per nazionali europee. Nato nel 1960 da un’idea del dirigente sportivo francese Henri Delaunay ed organizzato dalla UEFA, che scelse, in base alle squadre qualificate, di disputare tale torneo in Francia.

L’europeo è un torneo che nelle edizioni passate ha regalato tanti momenti ‘cult’, aneddoti e fatti curiosi. Dalle immagini in bianco e nero a quelle dei giorni nostri, ecco alcuni capitoli sfiziosi della lunga storia dell’Europeo

Dal 1927 al 1960 si disputò in sei edizioni la Coppa Internazionale, precursore del campionato europeo di calcio. Questa era riservata a cinque o sei nazionali dell’Europa centrale e meridionale. L’ultima edizione terminò il 6 gennaio 1960, dopodiché la coppa fu abbandonata per lasciare spazio al primo trofeo pan-europeo per nazioni.

1960-1976 Gli anni dei miti

Francia 1960 la partita con più reti

Il primo vero campionato europeo di calcio nacque in sostituzione della Coppa Internazionale e fu promosso da Henri Delaunay, all’epoca segretario generale della UEFA.

Alle qualificazioni per l’Europeo del 1960 parteciparono 17 squadre: l’Italia dette forfait dopo lo scotto della mancata qualificazione al campionato del mondo 1958. Dopo un turno preliminare in cui la Cecoslovacchia ebbe la meglio sull’Irlanda in due incontri, si formò il tabellone degli ottavi di finale.

Dopo le sfide di andata e ritorno, si delineò la fase finale, costituita dalle quattro semifinaliste, quali: Unione Sovietica, Cecoslovacchia, Francia e Jugoslavia. La Francia ospitò la prima fase finale dell’Europeo.
La prima storica gara si disputò il 6 luglio 1960 allo Stade Vélodrome di Marsiglia, arbitrata dall’italiano Cesare Jonni.

L’URSS sconfisse nettamente i cecoslovacchi per tre reti a zero grazie alla doppietta di Ivanov e al gol di Ponedelnik, qualificandosi per la finale. Poche ore dopo al Parco dei Principi di Parigi si affrontarono Francia e Jugoslavia, che dettero vita all’incontro con più gol segnati durante un campionato europeo: 9 segnature, per il 5-4 finale che premiò la selezione in trasferta.

La finale si tenne nella capitale francese quattro giorni più tardi: i russi ebbero la meglio sui balcanici per 2-1 dopo i tempi supplementari, laureandosi primi campioni d’Europa.

Spagna 1964

Le squadre ai blocchi di partenza passarono da 17 a 29. In seguito alle qualificazioni di Spagna, Ungheria, Danimarca e ai detentori dell’Unione Sovietica, la UEFA decise di far ospitare la seconda edizione della manifestazione al paese iberico.

Il torneo fu vinto dai padroni di casa, che sconfissero in finale per 2-1 i campioni uscenti dell’Unione Sovietica e vide per la prima volta la partecipazione dell’Italia, già due volte campione del mondo.

Italia 1968 monetine e ripetizioni

L’edizione del 1968, che la UEFA fece organizzare all’Italia, fu vinta dagli Azzurri alla loro seconda partecipazione. La manifestazione cambiò nome da “Coppa d’Europa delle nazioni” a “Campionato europeo di calcio”.

L’accoppiamento delle semifinali mise i padroni di casa dell’Italia di fronte all’Unione Sovietica: le due nazionali si erano affrontate anche nelle eliminatorie dell’edizione precedente, con la vittoria andata ai sovietici.

A Napoli, dopo lo 0-0 dei tempi supplementari, come da regolamento dell’epoca si ricorse al lancio della moneta per la prima e unica volta nella storia del campionato europeo, la scelta del capitano azzurro, Giacinto Facchetti, si rivelò vincente qualificando l’Italia alla finale. Nell’altro incontro di semifinale, a Firenze andò in scena una partita ugualmente tirata, con la Jugoslavia che riuscì a sconfiggere di misura l’Inghilterra, detentrice del titolo mondiale, solo a pochi minuti dal 90′.

Nelle finali di Roma, quella per il terzo posto vide gli inglesi prevalere sui sovietici con un gol per tempo. Quindi nella finale per l’assegnazione del titolo, al vantaggio slavo arrivato sul finire della prima frazione di gioco, replicò il pareggio italiano a dieci minuti dal termine del tempo regolamentare: il punteggio di 1-1 permase anche al 120′ sicché, come da regolamento, il verdetto venne rimandato alla ripetizione da giocarsi a 48 ore di distanza.

Per la gara decisiva il commissario tecnico italiano, Ferruccio Valcareggi, inserì forze fresche, sostituendo ben cinque calciatori rispetto all’undici sceso in campo due giorni prima; il selezionatore jugoslavo Rajko Mitić non riuscì a fare altrettanto, con la sua squadra dimezzata da infortuni e altre assenze. In questo scenario gli azzurri ebbero vita facile con un 2-0 maturato già nella prima mezz’ora di gioco, che valse loro il primo titolo continentale.

Belgio 1972

Il campionato europeo di calcio 1972 è stata la quarta edizione dell’omonimo torneo, la cui fase finale a quattro venne assegnata dalla UEFA al Belgio, che ospitò le ultime quattro gare dal 14 al 18 giugno 1972. La finale, disputata allo stadio Heysel di Bruxelles, vide la Germania Ovest battere l’Unione Sovietica 3-0.

Jugoslavia 1976  Panenka

La Jugoslavia fu scelta per ospitare l’Europeo successivo, ma la squadra di casa perse tutte e due le partite. La Cecoslovacchia batté la Germania Ovest in finale dopo i calci di rigore e alzò un trofeo continentale per la prima volta dopo la Coppa Internazionale 1955-1960.

La realizzazione decisiva fu quella di Antonín Panenka che segnò l’ultimo tiro dal dischetto divenendo celebre: Panenka lo trasformò tramite un “cucchiaio”, ovvero scelse di calciare un pallonetto che ingannò il portiere avversario. Era la prima volta che avveniva in campo internazionale.

1980 – 1992 I ruggenti anni

Italia 1980

Il campionato europeo del 1980 fu il primo torneo dove la nazione ospitante veniva scelta per votazione a seguito di una candidatura e la propria selezione aveva diritto di partecipare senza passare per le qualificazioni. Fu scelta l’Italia, alla seconda organizzazione; la fase finale passò da quattro squadre a otto.

La vittoria andò alla Germania Ovest, che nella finale di Roma sconfisse per 2-1 il Belgio. Fu l’unica edizione in cui non si disputarono le semifinali e l’ultima con una finale per il terzo posto.

Francia 1984

L’edizione 1984 si disputò in Francia, con i transalpini che sollevarono la coppa.

In finale i bleus ebbero la meglio sulla Spagna, aggiudicandosi il primo alloro internazionale della loro storia. Platini fu l’assoluto trascinatore della sua nazionale: con 9 reti nel torneo stabilì un primato ancora imbattuto.

Germania Ovest 1988

La rassegna nel 1988 si svolse in Germania Ovest ed a trionfare furono i Paesi Bassi, al primo titolo internazionale della storia del calcio olandese.

Svezia 1992 il miracolo danese

L’edizione svedese del 1992 si rivelò tra le meno prevedibili. Vinse la Danimarca, ripescata al termine delle qualificazioni che l’avevano vista eliminata: infatti nel suo raggruppamento si era classificata prima la Jugoslavia, esclusa tuttavia alla vigilia a causa del conflitto nei Balcani. La nazionale scandinava conquistò inaspettatamente il campionato europeo, realizzando uno degli exploit più sorprendenti della storia del calcio.

Periodo 1996-2012 Gli sviluppi verso il moderno

Inghilterra 1996

Nel 1996 l’Europeo si svolse in Inghilterra e vide l’allargamento del numero delle partecipanti da otto a sedici.

In finale la Rep. Ceca, che tentava di risultare vincitrice dopo la separazione dalla Slovacchia, dovette arrendersi alla Germania. I tedeschi conquistarono il primo trofeo dalla riunificazione, grazie al primo golden goal della storia in un incontro fra nazionali maggiori, messo a segno nei supplementari da Bierhoff.

Belgio e Paesi Bassi 2000 Passione azzurra

Gli Europei di calcio del 2000 rappresentarono la prima edizione organizzata congiuntamente da due paesi: Belgio e Paesi Bassi.

La semifinale tra i padroni di casa dei Paesi Bassi e l’Italia divenne celebre per i cinque rigori sbagliati dagli olandesi sui sei calciati con il portiere azzurro Toldo che fece la differenza e per il “cucchiaio” di Totti.

La finale si giocò il 2 luglio a Rotterdam e ad alzare il trofeo fu la Francia, vittoriosa nei confronti degli italiani al golden goal.

Portogallo 2004. Il secondo miracolo greek time

Per il 2004 come paese organizzatore della massima competizione europea per nazionali fu scelto il Portogallo.

La finale si giocò a Lisbona tra i padroni di casa lusitani e la stupefacente Grecia di Rehhagel: gli ellenici, ai blocchi di partenza senza velleità di vittoria, raggiunsero inaspettatamente l’atto finale da sfavoriti. Vincendo per 1-0 segnarono una delle imprese sportive meno pronosticabili di sempre e alzarono il primo trofeo prestigioso della propria storia.

Austria e Svizzera 2008. L’invincible armada roja

Austria e Svizzera si aggiudicarono l’organizzazione del campionato europeo 2008.

Nella finale di Vienna la Spagna ebbe la meglio sulla Germania per 1-0, centrando il primo alloro continentale dopo 44 anni: iniziava l’epoca d’oro delle Furie rosse.

Polonia e Ucraina 2012. Paradiso e inferno

L’edizione del 2012 si svolse in Polonia e Ucraina.

Nella finalissima di Kiev la Spagna sconfisse l’Italia con un secco 4-0, risultato con il più ampio scarto di reti nell’atto conclusivo di un campionato d’Europa. Gli iberici sollevarono così la terza coppa continentale e la seconda consecutiva (record), inanellando una storica tripletta: due Europei intervallati dal campionato del mondo 2010.

Periodo attuale

Francia 2016

A partire dal 2016 viene introdotto il formato che prevede la partecipazione di 24 squadre alla fase finale degli Europei.

La manifestazione francese — per la terza occasione il trofeo continentale si disputava nel Paese transalpino — vide arrivare in finale la Francia padrona di casa e il Portogallo. I lusitani vinsero per 1-0 dopo i tempi supplementari; si trattava del loro primo titolo internazionale.

Europeo 2020, no 2021

In occasione del 60º anniversario dalla nascita del torneo, la UEFA decise che l’edizione del 2020 non si sarebbe svolta in una singola nazione o due nazioni, bensì in undici distinte città europee, creando così un’edizione itinerante senza squadre qualificate d’ufficio come di consueto. Difatti la manifestazione, inaugurata allo stadio Olimpico di Roma, si concluse allo stadio londinese di Wembley.

Originariamente previsto dal 12 giugno al 12 luglio 2020, fu procrastinato all’anno successivo a causa della pandemia di COVID-19: per la prima volta un europeo si svolse in un anno dispari e per la prima volta in un anno non bisestile.

Ad aggiudicarsi il campionato d’Europa 2020 fu l’Italia, che, giunta in finale per la seconda volta nelle ultime tre edizioni, sconfisse l’Inghilterra per 3-2 ai calci di rigore (1-1 dopo i tempi supplementari) nell’atto conclusivo del torneo, giocato a Wembley. Per gli Azzurri fu il secondo trionfo continentale, giunto a cinquantatré anni di distanza dall’ultimo successo nella competizione.

Conclusione: È iniziato il countdown verso l’inizio del Campionato europeo di calcio il massimo torneo calcistico per nazionali europee.

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Editor: Ludovico Biancardi

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