Dizionario Opera

Apollo et Hyacinthus

Primo lavoro scenico dell’undicenne Wolfgang, questo intermedio latino gli venne commissionato dall’università di Salisburgo per lo spettacolo conclusivo dell’anno accademico 1766/67. Scritto dal benedettino Rufinus Widl, locale professore di retorica, fu rappresentato nelle sue tre parti (un prologus e due chori ) tra gli atti della tragedia Clementia Croesi , dello stesso padre Widl. Appartenente a un genere di teatro scolastico di lunga tradizione barocca, il dramma venne interpretato da cantori della Cappella arcivescovile nella sala del grande teatro universitario; dopo la rappresentazione l’ adulescentulus Mozart terminò la serata con una prodigiosa esibizione al clavicembalo. Il dramma mette in scena il mito derivato da Ovidio ( Metamorfosi , libro X), reinterpretandolo alla luce della drammaturgia settecentesca. I canoni, le strutture e l’impianto narrativo del teatro barocco determinano infatti i caratteri della vicenda, riconducendo ogni inquietudine paganeggiante dell’antica materia narrativa nell’alveo collaudato dei melodrammi e degli oratori metastasiani. La traccia più evidente di questo accomodamento è l’introduzione del personaggio femminile di Melia, futura sposa di Apollo.

Zephyrus, per mettere fuori gioco Apollo, suo avversario in amore per la mano di Melia, decide di uccidere Hyacinthus e di incolpare del delitto il rivale. Questa versione dei fatti viene però ben presto smentita da Hyacinthus stesso che, morente, rivela l’identità del suo assassino. Zephyrus verrà esiliato, Melia e Apollo potranno sposarsi e Hyacinthus sarà trasformato nel fiore cui darà il nome.

Il gruppo di adolescenti (tutti rigorosamente maschi) che eseguì l’operina mozartiana venne chiamato ad affrontare una partitura di 11 numeri musicali: un’aria per ciascuno, due duetti, un terzetto e un coro, cui vanno aggiunti i recitativi, alcuni dei quali accompagnati. Il giovane compositore vi assume con estrema naturalezza i modelli stilistici frequentati nella tappa londinese (1764-65) del suo recente viaggio di formazione (soprattutto le opere di Johann Christian Bach); si notino in particolare la freschezza espressiva dell’aria “Iam pastor Apollo”, l’originale orchestrazione del duetto “Natus cadit”, la drammaticità semplice ed efficace del recitativo che accompagna la morte di Hyacinthus e la giocosa aria di Melia “Laetari, iocari”.

Type:

seu Hyacinthi metamorphosis Intermedio in tre parti KV 38

Author:

Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791)

Subject:

libretto di padre Rufinus Widl

First:

Salisburgo, Università benedettina, 13 maggio 1767

Cast:

Oebalus, re di Sparta (T); Hyacinthus e Melia, figli di Oebalus (S); Apollo, ospite di Oebalus (A); Zephyrus (A); due sacerdoti di Apollo (B)

Signature:

r.m.

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