Boris Johnson vince il voto di sfiducia e salva la sua leadership 2022
Il premier britannico si salva dal voto di sfiducia voluto dal suo partito, ma la sua posizione è tutt’altro che salda
Il voto di sfiducia tenutosi ieri sera voluto dal partito conservatore per rimuovere Boris Johnson non è passato.
L’attuale premier si salva quindi dall’attacco dei “ribelli” e rimane in carica, ma la spaccatura nel partito lo indebolisce.
I 148 voti dei parlamentari conservatori su 359 a favore della sfiducia non sono bastati, ma sono un chiaro segnale che il suo mandato non durerà.
Il voto di sfiducia
Nella mattinata di ieri è arrivato l’annuncio che è stato raggiunta la soglia minima di 54 parlamentari conservatori (ovvero il 15%) per poter indire un voto di sfiducia nei confronti del premier Boris Johnson.
La votazione si è tenuta in serata e, come previsto da molti analisti, BoJo ha vinto, ha sconfitto i “ribelli”, ma questa vittoria è comunque una vittoria parziale. Ha vinto con il supporto del 59% dei Tories (211 parlamentari) ma ben 41% ha votato contro.
Per intenderci, nel 2018 anche l’ex primo ministro conservatore Theresa May aveva vinto un voto di sfiducia con il 63%, ma sei mesi dopo è stata rimpiazzata proprio da Johnson stesso.
Teoricamente per un altro anno intero, come prevedono le regole interne del 1911 Committee (il gruppo conservatore alla Camera dei Comuni), nessuno può sfidare di nuovo la sua leadership, ma, come già affermato ieri da Graham Brady, le regole possono cambiare. Theresa May lo sa bene.
Dunque, è sì salvo, ma per quanto? È questa la domanda per il prossimo futuro. Anche Margaret Thatcher nel 1990 aveva vinto un voto di sfiducia con il 55% a supporto (41% contrari e 4% di astenuti), ma una settimana dopo si è dimessa. Facendo i calcoli, coloro che hanno votato contro Johnson sono proporzionalmente molto di più di quelli che votarono contro le due ex premier.
Johnson ha evidentemente pagato, non sono in opinione pubblica ma anche in credibilità interna, gli scandali del partygate che lo vedo colpevole di aver partecipato a delle feste a Downing Steet in pieno lockdown da lui stesso voluto. Inoltre, è stato accusato dal suo stesso partito di voler rompere unilateralmente e probabilmente illegalmente il protocollo Brexit dell’Irlanda del Nord.
Le reazioni
Johnson ha commentato il risultato in maniera molto positiva: “il risultato è estremamente buono, positivo, conclusivo e decisivo” e che gli permetterà di avere più supporto e un mandato più forte.
Anche James Cleverly interpreta la vittoria come un rafforzamento della sue leadership.
Clear win for @BorisJohnson in the confidence vote. Greater percentage than in his initial leadership competition, greater percentage that Starmer got in his leadership competition.
Now we must all get back to work on behalf of the people of the UK.
— James Cleverly🇬🇧 (@JamesCleverly) June 6, 2022
Il leader laburista, Keir Starmer, ha affermato che il partito conservatore “crede che il pubblico britannico ora non abbia più il diritto di aspettarsi politici onesti”, dopo che Johnson ha di fatto sdoganato la violazione occasionale della legge con le “festicciole” illegali. Anche il leader dei liberaldemocratici, Ed Davey, ha affermato che i parlamentari conservatori hanno “votato a malapena per mantenere un trasgressore e bugiardo numero 10 di Downing Steet”.
Cover Photo: The Guardian
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Editor: Lorenzo Bossola
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