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Le elezioni in Irlanda del Nord e la sconfitta di Johnson a Westminster

Il futuro di Boris Johnson e del Regno Unito si fa complicato. I laburisti vincono a Westminster per la prima volta dal 1964 e i nazionalisti e repubblicani del Sinn Féin vincono le elezioni in Irlanda del Nord con il 29%

Questa è settimana cruciale per il futuro assetto politico e nazionale del Ragno Unito. Ieri si sono tenute le elezioni amministrative in Inghilterra e i Tories di Boris Johnson hanno perso centinaia seggi, tra cui il centralissimo quartiere di Londra Westminster. Pesa lo scandalo del Partygate in cui l’attuale primo ministro è stato multato per aver partecipato a una cena a Downing Street in pieno lockdown nel 2020. Nel frattempo, in Irlanda del Nord si sono tenute le elezioni per rinnovare l’Assemblea. Con la vittoria partito nazionalista e repubblicano Sinn Féin il tema della riunificazione dell’Irlanda tornerebbe a far parte del dibattito pubblico. Brexit ha alterato il delicato status quo con l’Irlanda creatosi con gli Accordi del Venerdì Santo del 1998.

 

Johnson e le amministrative

I Tories di Boris Johnson hanno perso centinaia di seggi in tutta l’Inghilterra. I rivali laburisti sono anche riusciti nell’impresa di conquistare la circoscrizione di Westminster, il quartiere del parlamento britannico e di Buckingham Palace, che è governata dai conservatori dal 1964. Secondo gli esperti, Johnson avrebbe pagato a caro prezzo lo scandalo, soprannominato dei media Partygate, che lo ha visto protagonista. Le investigazioni di Scotland Yard hanno rivelato che durante il periodo di duro lockdown del 2020 il primo ministro ha organizzato delle feste a Downing Street in aperta violazioni delle leggi che lui stesso aveva approvato. Per questo è stato multato. “Per approfittare del tempo piacevole”: “Portatevi la bottiglia!”, avrebbe detto in messaggio ai partecipanti alle feste in giardino.

 

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Photo credit: CNN

I Labour sono riusciti a conquistare altri due feudi londinesi dei conservatori: Wandsworth e Barnet. Al di fuori della capitale però non hanno sfondato. Nel nord operaio pro Brexit i conservatori hanno resistito meglio. Ciononostante la leadership di Boris Johnson è compromessa e si prevedere un voto di sfiducia entro luglio.

Le elezioni in Irlanda del Nord

Se le amministrative inglesi hanno modificato l’assetto politico inglese, le elezioni in Irlanda del Nord possono cambiare la conformazione statale del Regno Unito. Gli irlandesi del nord sono andati a votare per rieleggere i 90 membri dell’Assemblea. Le urne sono state chiuse giovedì 5 e nella giornata di venerdì 6 sono attesi i risultati definitivi. L’affluenza è stata del 64% circa. Il partito Sinn Féin vince  sul  Democratic Unionist Party (DUP). I due partiti non possono essere i più diversi tra di loro. Sinn Féin è il partito indipendentista e nazionalista degli irlandesi cattolici (e braccio politico dei terroristi dell’IRA) che vorrebbe riunire l’Irlanda e ripudiare Londra. Mentre, il DUP è il partito anti abortista, anti LGBT, unionista e protestante fedele al Regno Unito.

Dal 1998, quando si siglò il cessate il fuoco, le due “Irlande” hanno vissuto in pace, anche grazie all’integrazione dell’Unione Europea. La Brexit, appoggiata in particolare dalle campagne inglesi, ha messo a repentaglio questo delicato equilibrio. Non era necessario nessun confine. Ora, a seguito degli aspri accordi tra Londra e Bruxelles, e per evitare il riacutizzarsi delle violenze, il Regno Unito si è “spaccato”. L’UE prevede stringenti regole per preservare il proprio mercato interno e quindi si è deciso di lasciare il Nord Irlanda rimane nel mercato comune europeo e di inserire, di fatto, una barriera doganale con il resto del Regno Unito. Questo accordo, chiamato Northern Ireland Protocol, è stato duramente criticato dal DUP e da molti conservatori nazionalisti inglesi.

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Photo Credit: BBC

La paura di Londra, o la speranza di molti irlandesi, è che la vittoria di Sinn Féin possa dare nuova linfa per il discorso riunificazione. Al momento le chance sono abbastanza poche perché l’ultima parola spetta comunque a Londra. Ma se il Sinn Féin dovesse vincere anche in Irlanda nel 2025 la questione cambierebbe notevolmente. Inoltre, c’è da considerare la questione del terrorismo che, in caso di un nuovo duro confine tre le “Irlande”, potrebbe causare molti danni e morti come in passato e la questione scozzese. La Scozia è molto delusa da Brexit e sta pensando di indire un nuovo referendum per l’indipendenza e se dovesse riuscirsi potrebbe incoraggiare gli irlandesi.

 

 

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Editor: Lorenzo Bossola

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