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Covid-19 trasmesso da gatto a veterinaria, Ilaria Capua rassicura

Pochi giorni fa la notizia certa del passaggio del Covid-19 da un gatto a una veterinaria tramite uno starnuto, ora arriva la rassicurazione di Ilaria Capua

Un team di ricercatori tailandese ha pubblicato su Emerging Infectious Diseases uno studio, poi ripreso da Nature, che afferma che una veterinaria avrebbe contratto il Covid-19 a causa di uno starnuto di un gatto (che ha trasmesso il virus Sars-Cov2). La scienziata Ilaria Capua in un’intervista al Corriere della Sera tranquillizza e spiega il problema: “è altamente improbabile che vi prenderete il Covid-19 dal gatto di casa”.

Ilaria Capua è tranquilla

Non vi preoccupate: è altamente improbabile che vi prenderete il Covid-19 dal gatto di casa. Non solo perché è un’evenienza molto rara, ma perché è stato un caso di reverse spillover: il gatto ha preso il virus dall’homo sapiens e lo ha ritrasmesso con uno starnuto. Che i gatti potessero infettarsi lo sapevamo perché anche i grossi felini, sia tigri che leoni, hanno preso il virus. Chiaro che se un felino si infetta e vi è intensa replicazione virale in corso ti puoi prendere l’infezione, soprattutto se dorme sul tuo cuscino”.

Il virus è già tra gli animali

“Quello che bisogna comprendere – dici Ilaria Capua – è che questo virus non infetta solo l’homo sapiens ma circa 50 specie di animali, anche se nella stragrande maggioranza di questi casi il virus è autolimitante, si estingue senza grosse conseguenze per l’animale e senza allargare il contagio. In poche parole, tranne alcune eccezioni, l’animale non è un amplificatore”.

“È accertato che i cani lo hanno preso, come anche gli ippopotami e i criceti. Ma non ci sono evidenze di un ritorno del Covid-19 all’essere umano. Preoccupa invece che cervi con il virus sono stati trovati in oltre venti stati americani. E almeno in un caso è stato accertato il successivo passaggio dal cervo all’uomo. D’altra parte ricordiamo che una delle teorie sulla variante Omicron era che fosse emersa in Sudafrica dopo essere circolata tra gli animali, anche se non è mai stato confermato”.

“Siamo all’inizio di un macrociclo di circolazione virale: come una cascata che va a raccogliersi in molte pozze. Dobbiamo aspettarci che gli animali si infettino e dobbiamo stare attenti perché il problema è che se il virus si endemizza in una popolazione di animali, a quel punto si potrebbero selezionare virus antigenicamente diversi. Come potrebbero tornare indietro? Non lo sappiamo, ma potrebbero anche essere più aggressivi. Ciò che deve preoccuparci è la magnitudo del fenomeno. Purtroppo non è finita. Il virus continua a girare — e questo lo stiamo vedendo — e il problema non è il gatto ma l’effetto domino che potrebbe crearsi nel regno animale”.

 

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Editor: Lorenzo Bossola

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