Attentato in Iran
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Attentato in Iran: sono 103 i morti durante la commemorazione di Soleimani

Poche ore fa un terribile attentato in Iran è costato la vita a 103 persone. Il bilancio, già così decisamente drammatico, è in continuo aggiornamento e rischia di aggravarsi ulteriormente. Due le esplosioni responsabili del tragico episodio, avvenute durante la commemorazione del generale Qassem Soleimani.

L’attentato occorso nella città di Kerman nell’Iran centro meridionale arriva all’indomani del raid israeliano compiuto a Beirut e costato la vita al numero due di Hamas, il politico Saleh al-Arouri. Le ultime 48 ore dunque in Medio Oriente rischiano di tramutarsi in un volano intriso di sangue e fautore di nuovi disordini e tensioni.

Per tentare di evitare che le 103 vittime possano rappresentare la scintilla di vendetta iraniana verso colpevoli ancora ignoti, da più parti si cerca di correre ai ripari e gettare acqua sul fuoco della reazione. Dagli Stati Uniti in particolare si alzano voci che condannano quanto accaduto ma inseriscono pure una netta cesura tra questo vile attentato e il precedente assalto dell’Idf israeliano contro il vice comandante di Hamas.

Insomma la situazione complessiva rimane agitata e caotica, con minacce e accuse reciproche che si intensificano. Ciò che appare evidente è che al di là di responsabilità atroci e colpe imperdonabili, quello compiuto poche ore fa in Iran è di fatto l’attentato più sanguinoso nell’intera storia del Paese asiatico.

Attentato in Iran: sono 103 i morti durante la commemorazione di Soleimani
Attentato in Iran: sono 103 i morti durante la commemorazione di Soleimani

Attentato in Iran: le esplosioni e la ricostruzione di quanto accaduto il 3 gennaio

Ennesimo tragico episodio quello accaduto poche ore fa a Kerman, nel cuore dell’Iran. Un vile attentato terroristico è costato la vita a ben 103 persone. La folla era assiepata in occasione della commemorazione del generale Qassem Soleimani, considerato un martire e venerato sin dalla sua morte avvenuta quattro anni fa.

Poche ancora le piste utili a comprendere chi e perché si sia macchiato di tale barbarie. Il dito dei gruppi più estremisti, con Hezbollah in testa, punta contro Israele. In questo senso si farebbe riferimento anche al raid militare con cui appena poche ore prima l’Idf aveva distrutto una palazzina a Beirut ed eliminato Saleh al-Arouri, numero due di Hamas. I due eventi però non sembrerebbero correlati.

Intanto le prime ricostruzioni di quanto accaduto dimostrano quanto drammatico sia stato il giorno di ieri, 3 gennaio 2024, per l’intero Iran, e di come quella medio-orientale sia realmente una grande polveriera purtroppo pronta ad esplodere.

Attentato in Iran: sono 103 i morti durante la commemorazione di Soleimani
Attentato in Iran: sono 103 i morti durante la commemorazione di Soleimani

La prima detonazione sarebbe avvenuta alle 15.04, in strada nei pressi del cimitero di Kerman. Proprio là si stava svolgendo un pellegrinaggio in ricordo del martire Soleimani e la folla era assiepata. Nel panico più totale dilagato in pochi attimi ecco il verificarsi di una seconda esplosione, occorsa circa 10 minuti più tardi e questa volta tragica pure per i primi soccorritori giunti sulla scena.

Il bilancio è apparso subito spaventoso: 103 morti e almeno 211 feriti, di cui diversi molto gravi. L’esplosivo sarebbe stato inserito in un paio di grosse valigie, collocate nei pressi del cimitero per veterani. Appare dunque ben consapevole e conscia di fare del male in modo massivo e diffuso, la mano responsabile di questo attentato.

C’è già chi indica senza mezzi termini Israele e gli Stati Uniti, e chi come Khamenei minaccia risposte veementi e severe. Al momento appare prematuro addossare colpe e responsabilità. Certa rimane però la condizione di agitazione estrema che pervade tutto il Golfo Persico.

Attentato in Iran: le voci dagli Stati Uniti vogliono spegnere il rischio escalation

La strage in Iran non è opera degli Usa né di Israele

Queste le parole che rimbalzano dagli Stati Uniti, dove Washington allontana le voci che vorrebbero un coinvolgimento della Casa Bianca o di Gerusalemme nella strage di Kerman. Da oltre oceano anzi si punta il dito contro gli stessi miliziani di Hamas o all’Isis, soliti colpire in modalità similari.

Gli Usa non sono coinvolti. È ridicolo anche solo pensarlo. Non abbiamo informazioni relative alla partecipazione degli israeliani

Così ha parlato Matthew Miller, portavoce del dipartimento di Stato americano. A lui ha poi fatto eco il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale John Kirby che ha ribadito come il modus operandi sia davvero molto in linea con quanto normalmente fatto dallo Stato islamico.

Va detto che l’estrema vicinanza all’assassinio di Saleh al-Arouri, numero due di Hamas, getta ombre proprio su Israele. Al contempo però tale drammatica e sconsiderata modalità di attacco non pare in linea con la consueta e chirurgica azione di cui è solito macchiarsi il Mossad.

Ovviamente per il momento non si tratta di altro se non di speculazioni ed ipotesi, prive di reali riscontri. Esigenza prima e fondamentale che tutti gli attori in scena devono necessariamente cercare di difendere è la stabilità di un’area messa a durissima prova da episodi violenti e tragici come questo.

Attentato in Iran: sono 103 i morti durante la commemorazione di Soleimani
Attentato in Iran: sono 103 i morti durante la commemorazione di Soleimani

Conclusione: grave attentato in Iran dove i morti sono 103. Esplosioni durante la commemorazione di Soleimani

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