Perfect Days recensione: il film di Wim Wenders al cinema
Perfect Days recensione: il film di Wim Wenders al cinema
Perfect Days segna il ritorno del regista tedesco Wim Wenders (Paris, Texas e Il cielo sopra Berlino) al cinema, dopo l’ultimo film Submergence del 2017. Presentato in concorso per la Palma d’oro al Festival di Cannes 2023, svoltosi lo scorso maggio, Perfect Days ha ottenuto il Premio della giuria ecumenica e il Prix d’Interprétation masculine al protagonista Koju Yakusho.
Inoltre, il film è candidato ai Critics Choice Awards 2024, che si terranno il prossimo 24 gennaio, come Miglior film straniero: si contenderà il premio con Anatomia di una caduta di Justine Triet, Godzilla Minus One di Takashi Yamazaki, La società della neve – Society of the Snow di Juan Antonio Bayona, The Taste of Things di Tran Anh Hung e The Zone of Interest di Jonathan Glazer. Il film è anche in lista per essere selezionato tra i candidati per Miglior film internazionale per il Giappone per i prossimi Premi Oscar 2024.
Perfect Days di Wim Wenders arriva nei cinema italiani daoggi 4 gennaio, qui troverete la recensione di Mam-e.
Perfect Days recensione
Wim Wenders torna al cinema da oggi 4 gennaio con Perfect Days, un film che segue la vita di Hirayama (Koji Yakusho), un addetto alle pulizie dei bagni di Tokyo, che vive una vita semplice, ripetitiva, ma perfetta nella sua bolla e per lui: si tratta di una vita che gli dà gioia e completezza, da qui anche il titolo “giorni perfetti”. È un film che da questa trama può risultare noioso al grande pubblico? Certamente, ma non bisogna fermarsi solo a questo. Perfect Days racconta la semplicità della vita e come questa stessa semplicità possa portare a una gioia immensa.
Il film inizia con House of the Rising Sun dei The Animals e termina con Feeling Good di Nina Simone, due titoli che racchiudono in sé l’intera essenza del lungometraggio di Wim Wenders, perché le canzoni scelte come colonna sonora accompagnano, segnano e portano avanti la narrazione della vita di Hirayama, attraverso una Tokyo moderna, ma quasi atemporale, in cui sono le cassette a vincere sulla tecnologia di Spotify. Ma anche i libri letti dal protagonista aiutano a dargli quell’aurea di atemporalità, come il romanzo di William Faulkner.
Perfect Days, più che una narrazione, è lo studio di un personaggio, mostrando la sua routine giornaliera, ciò che lo rende felice come scattare fotografie alle piante e curare le piantine che porta a casa da curare dall’albero del tempio, ammirare i giochi di colori che si riflettono sui soffitti e gli appuntamenti fissi nei ristoranti.
Il premio come miglior interpretazione maschile conferito a Koji Yakusho all’ultima edizione del Festival di Cannes è sicuramente meritato, in quanto riesce a mostrare tutta la profondità del personaggio di Hirayama solo con gesti, espressioni e pochissime parole, dato che sono quasi del tutto assenti i discorsi tra i vari personaggi del film. Una figura, quella di Hirayama, che trova anche contrasto diretto con Takashi (Tokio Emoto), molto estroverso, con una parlantina continua.
Perfect Days si presenta come un film perfettamente riuscito da parte del tedesco Wim Wenders; con una narrazione semplice e un protagonista profondo è riuscito a mostrare la bellezza della quotidianità, che permette di godersi le piccole cose della vita, le quali così viste si ergono a enormi piaceri.
Perfect Days di Wim Wenders arriva nelle sale di tutta Italia dal 4 gennaio.
Voto: 4/5
Conclusioni, Perfect Days recensione: Wim Wenders al cinema dal 4 gennaio
Editor: Davide Rostellato
Leggi anche:
Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo: recensione ai primi due episodi
Foglie al vento recensione: l’ultimo film di Aki Kaurismäki
Il ragazzo e l’airone recensione: il ritorno di Hayao Miyazaki
NEWSLETTER
Vuoi ricevere Mam-e direttamente nella tua casella di posta? Iscriviti alla Newsletter, ti manderemo un’email a settimana con il meglio del nostro Magazine.
