Bologna a 30 km/h: la polemica travolge Matteo Salvini
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Bologna a 30 km/h: la polemica travolge Matteo Salvini

Non sembra volersi placare la polemica sull’affaire Bologna a 30 km/h. Le modifiche relative a viabilità e limiti di velocità imposti nel capoluogo emiliano stanno tenendo banco, e hanno suscitato ormai da qualche giorno una fervente polemica.

Pure, anzi soprattutto, il mondo della politica si è ritrovato coinvolto direttamente in questo caso, rapidamente divenuto mediatico. Particolarmente coinvolto sarebbe in special modo il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini.

Il leader della Lega avrebbe espresso il proprio parere negativo circa tale norma sulla viabilità nel comune emiliano, ma di fatto lui stesso soltanto pochi mesi fa aveva confermato fondi e procedure atte proprio ad istituire tali provvedimenti.

Contraddizioni e polemiche sempre più accese viaggiano così a velocità sostenuta, a differenza invece dei veicoli sulle strade bolognesi. La città felsinea peraltro non è la sola a dover affrontare tali cambiamenti e le relative discussioni. Almeno 60 sono già i Comuni italiani in cui si viaggia a 30 km/h, e molte altre grandi aree urbane si stanno attrezzando per adeguarsi a tal proposito.

Bologna a 30 km/h: la polemica travolge Matteo Salvini
Bologna a 30 km/h: la polemica travolge Matteo Salvini

La procedura per far viaggiare Bologna a 30 km/h crea scompiglio politico

Scompiglio politico e grande polemica. Queste le due conseguenze immediate che il caso di Bologna a 30 km/h ha suscitato negli ultimi giorni italiani. La vicenda infatti sta tenendo banco su giornali e media, e ha scatenato voci contrapposte tra i banchi del Parlamento.

Figura più invischiata in tale diatriba è certamente quella di Matteo Salvini. Il ministro di Infrastrutture e Trasporti si è detto decisamente contrario a tale provvedimento, dicendosi pronto ad una norma specifica per ridurre questa disposizione circa velocità limite nel Comune emiliano.

Bologna a 30 km/h: la polemica travolge Matteo Salvini
Bologna a 30 km/h: la polemica travolge Matteo Salvini

A creare scalpore politico è però il fatto che lo stesso vicepremier nel dicembre 2022, poche settimane dopo essere salito al Governo, aveva stabilito alcune misure atte proprio ad aumentare i fondi destinati alle zone a 30 km/h. Parte di tali finanziamenti erano stati previsti pure per Bologna.

Dunque una sorta di dietrofront politico che non è passato inosservato alle opposizioni, più che mai decise nel farsi sentire e nell’attaccare proprio Salvini. Forti ad esempio le parole di Angelo Bonelli di Alleanza Verdi e Sinistra. Eccole:

Salvini smentisce sé stesso

Dura anche la replica del segretario del Partito Democratico, Elly Schlein. La dem, che risulta peraltro piuttosto coinvolta dalla vicenda avendo a lungo abitato proprio a Bologna, ha voluto fare riferimento ad altri Comuni governati da sindaci di destra ma nei quali sono in vigore limitazioni stradali di questo tipo:

Persino i sindaci di Olbia e Treviso smentiscono l’assurda polemica di Salvini sulle città 30, rendendo ancor più grottesco l’intervento del ministro Salvini. Il ministro smetta di minare l’autonomia dei sindaci e pensi piuttosto a rifinanziare il trasporto pubblico

Proprio la categoria dei primi cittadini si ritrova in qualche modo tirata in causa da tale affaire, e mostra un dilagante malcontento. Testimone di questa insoddisfazione è in particolare Giorgio Gori, sindaco della città di Bergamo. Il politico lombardo attacca in modo diretto il numero uno del Carroccio con queste parole:

Bologna e altre città di centrodestra mettono il limite ai 30 all’ora e il ministro dei Trasporti, alfiere dell’autonomia e del federalismo, interviene a gamba tesa dicendo che non si può fare e che farà un decreto: ma come è possibile?

Bologna a 30 km/h: la polemica travolge Matteo Salvini
Bologna a 30 km/h: la polemica travolge Matteo Salvini

Immediata la replica del Ministero dei Trasporti che ha cercato di esporre al meglio quelle che sono le esigenze profonde dietro tale provvedimento. Un procedimento che peraltro prevede stanziamenti economici pari a circa 13 milioni di euro.

I fondi stanziati non erano solo per le zone 30. L’impegno del ministro è nei fatti, visto che è stato promotore delle nuove norme sulla sicurezza stradale

Queste le parole del Mit, che ha inoltre spiegato come l’intera procedura non preveda soltanto zone a 30 km/h ma anche isole pedonali, interventi di messa in sicurezza dei marciapiedi e introduzione di così detti elementi di traffic calming, volti ad imporre una riduzione della velocità tenuta nei centri cittadini dagli automobilisti.

Non farò parte di un partito anti-auto perché i cittadini con le auto vanno a lavoro: multare chi va a lavorare in macchina, o addirittura in bici, mi sembra un’ideologia priva di qualsiasi senso

Questo il commento piccato con cui lo stesso Matteo Salvini ha provato a ribadire la sua posizione. Il leader della Lega si è detto contrario a tale soluzione, e ha usato lo strumento dell’ironia per attaccare il sindaco bolognese Matteo Lepore.

Bologna a 30 km/h: la polemica travolge Matteo Salvini
Bologna a 30 km/h: la polemica travolge Matteo Salvini – Portici di Bologna

Bologna a 30 km/h: il capoluogo emiliano in buona compagnia

Bologna nell’occhio del ciclone. O per meglio dire della polemica. Ma in merito a provvedimenti in tema di sicurezza stradale, volti a ridurre il limite di velocità in alcune aree del centro cittadino, il capoluogo dell’Emilia Romagna non rappresenta di certo un’eccezione.

Sono infatti già una sessantina i centri urbani che hanno adottato la tanto discussa regola dei 30 km/h. Da Olbia a Cesena, sono in totale circa 2.700 i chilometri di strade su cui occorre circolare al di sotto di tale limite.

Numerose altre città lungo l’intera penisola italiana starebbero per adottare provvedimenti similari, e anche alcuni tra i principali agglomerati urbani del Bel Paese guardano in tale direzione. Parma e Torino sarebbero le più avanti con lavori e procedure, ma in scia vi sarebbero anche Milano e Firenze. Più futuribile l’intervento abbozzato sulle strade di Roma.

A spingere molti Comuni e altrettanti sindaci verso questa soluzione definita di “slow-city” sarebbero in particolare i numeri relativi ad incidenti stradali occorsi in città. La drastica riduzione di morti e feriti riscontrata nelle realtà urbane più virtuose starebbe spingendo altri centri ad intraprendere le medesime misure in tema di sicurezza stradale, tra cui proprio il limite di velocità a 30 km/h farebbe la parte del leone.

Bologna a 30 km/h: la polemica travolge Matteo Salvini
Bologna a 30 km/h: la polemica travolge Matteo Salvini

Conclusione: Bologna a 30 km/h: non si arresta la polemica, e travolge anche il vicepremier Matteo Salvini

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