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Bruxelles, il terrorista in UE dal 2011: sbarcò in Italia

Il terrorista Abdesalem Lassoued arrivò in Italia nel 2011. Questo è quanto emerge dalle indagini relative a quello ora tristemente noto come l’attentatore che ha seminato panico e morte a Bruxelles. Armato di Kalashnikov il 45enne tunisino ha sparato e ucciso due turisti svedesi, a spasso per la capitale del Belgio in prossimità della partita di calcio tra padroni di casa e nazionale scandinava.

Le ore successive sono state scandite dalla fuga dell’uomo, dall’inseguimento delle forze di Polizia, e alle prime luci dell’alba dallo scontro armato tra il terrorista asserragliato nella piazza così detta Gabbia dell’Orso e le forze speciali belghe. Lassoued ferito gravemente è poi morto sull’ambulanza diretta in ospedale.

Ciò che le successive ricostruzioni degli inquirenti hanno permesso di stabilire è che il terrorista, vicino alla causa dell’Isis, sarebbe sbarcato in Italia ben 12 anni fa, nel 2011. Dai porti del Bel Paese Lassoued avrebbe poi fatto un vero e proprio tour in lungo e in largo per buona parte dell’Europa. Già attenzionato da diversi governi e indicato quale soggetto pericoloso anche dalla Digos tricolore, l’attentatore di Bruxelles ha comunque potuto organizzarsi e costruirsi come terrorista.

Bruxelles, il terrorista in UE dal 2011: sbarcò in Italia
Bruxelles, il terrorista in UE dal 2011: sbarcò in Italia

Terrorista cresciuto e formato in Europa: le tappe di Abdesalem Lassoued

L’episodio gravissimo e violento che ne ha segnato la fine, mettendo in allarme prima il Belgio poi l’intera Europa, rappresenta solamente la conclusione drammatica di una parabola che suscita domande, perplessità e crescente timore.

Abdesalem Lassoued giunge in Europa nel 2011. Salito su un barcone proveniente dalla Tunisia, l’uomo approda a Porto Empedocle, in Sicilia, ma la sua parentesi in Italia è breve e solo di passaggio. Alcuni video e post da lui stesso pubblicati sul proprio profilo Facebook lo collocano a Genova, ma l’uscita dal nostro Paese avviene molto rapidamente. Meta finale del suo percorso è la Norvegia, dove forse vi erano ad attenderlo degli amici.

Nel Paese scandivano le cose però sono diverse da come si aspettava, e dopo alcuni reati il tunisino viene espatriato e rientra in Italia. Qui transita attraverso diverse città e si fa conoscere dalla Polizia, e dalla Digos in particolare. È lo stesso organo investigativo a definire Lassoued un “ragazzo pericoloso”.

Del resto il tunisino era già stato arrestato da giovane nel proprio Paese natale a Sfaz. Nulla a che vedere col terrorismo in quel caso, ma forse l’ambiente malsano che trovò nelle carceri tunisine fornì l’habitat perfetto per far sorgere in lui quel radicalismo islamico che ora l’ha spinto al gesto tremendo di Bruxelles.

Bruxelles, il terrorista in UE dal 2011: sbarcò in Italia
Bruxelles, il terrorista in UE dal 2011: sbarcò in Italia

Le indagini internazionali congiunte, volte anche a scoprire eventuali connivenze con Hamas o con altre possibili cellule terroristiche presenti in Belgio o in altre aree d’Europa, hanno permesso di ricostruire anche le tappe successive del Grand Tour europeo di Abdesalem Lassoued.

Proprio in Svezia si stanzia per due anni e ancora una volta conduce una vita fatta di piccoli reati e di crescente fanatismo. Risalgono al 2014 i primi commenti fanatici riscontrabili in rete, proprio nel periodo in cui il tunisino stava a Stoccolma. Odio verso l’Occidente, rimandi ad una crociata islamica, invasione musulmana e vero e proprio sostegno allo Stato Islamico erano sentimenti evidenti, ricorrenti e pubblici in molti dei commenti che l’uomo pubblicava sui social.

L’espulsione anche dalla Svezia avviene sul finale del 2014, e il rientro in Italia è nuovamente tappa obbligata, prevista dalla legge internazionale dell’Unione Europea. In questa fase, trascorsa da Lassoued a Bologna, la Digos prende informazioni su di lui e rende note le proprie perplessità circa la condotta del tunisino.

Passano altri due anni e al termine del 2016 viene vanamente firmato il decreto di espulsione per il futuro terrorista. Lungaggini burocratiche varie ritardano pratiche e giudizi, con Abdesalem Lassoued che riesce a far perdere le proprie tracce e lascia il Paese. Dal 2019 l’approdo in Belgio, fino al triste e drammatico epilogo di lunedì 16 ottobre.

Lassoued, un terrorista annunciato? Domande e dubbi sull’Europa

Un attentato nel cuore dell’Europa. Il vecchio continente nelle ore serali di lunedì 16 ottobre ha vissuto nuovamente attimi di terrore e paura dopo la diffusione del video e della notizia della sparatoria occorsa nel centro di Bruxelles. Un terrorista islamico, il tunisino Abdesalem Lassoued, ha ucciso due uomini e messo in ginocchio la capitale belga.

Purtroppo è soltanto l’ultimo caso di quella che ormai è una serie drammatica e piuttosto lunga di terroristi “fatti in casa“, plasmati nei Paesi dell’UE. Le indagini tuttora in corso e condotte dagli organismi di Polizia di più realtà statali europee stanno aprendo un vaso pieno zeppo di dubbi e perplessità.

Lassoued era in Europa dal 2011, e proprio qui tra Italia, Norvegia, Svezia e Belgio, ha costruito il proprio orientamento estremista e terroristico. Da quanto sembra trasparire il 45enne tunisino era una figura solitaria, non affiliata o almeno priva di contatti diretti con cellule islamiche estremiste. Eppure ha causato morte e panico.

Del resto l’episodio di Bruxelles rimanda immediatamente ad altre circostanze in cui gli attentatori erano lupi solitari, stanziati in Europa da diversi anni. Coloro che si macchiarono della strage del Bataclan vivevano nel vecchio continente, così come era sbarcato in Italia e risiedeva in Germania da diverso tempo anche il terrorista che uccise 12 persone a Berlino nel 2016.

Figure senza dubbio complicate da seguire e monitorare, ma pure già parzialmente inquadrate, e in qualche maniera finite sui taccuini di Polizia, Digos o forze speciali internazionali. Lo stesso però libere di agire e di organizzare attentati di questo tenore, di procurarsi armi, di passare indisturbati da un Paese ad un altro.

Esigenza prima per l’Europa tutta diventa così quella di garantire una sicurezza maggiore e un sistema di controlli più capillare, che garantisca certezze e ordine, e permetta di evitare oggi e nel futuro episodi come quello drammatico di Bruxelles.

Bruxelles, il terrorista in UE dal 2011: sbarcò in Italia
Bruxelles, il terrorista in UE dal 2011: sbarcò in Italia

Conclusione: il terrorista Abdesalem Lassoued responsabile dell’attentato di Bruxelles è in UE dal 2011, sbarcò in Italia

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