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Comune di Bari in subbuglio per infiltrazioni mafiose, Piantedosi commissaria Decaro?

Il Comune di Bari è al centro della bufera per un risvolto che sta avendo ripercussioni a livello nazionale. Dalle ultime notizie, infatti,  delle sospette infiltrazioni mafiose stanno spingendo il Ministro degli Interni Matteo Piantedosi al commissariamento della giunta di centrosinistra guidata da Antonio Decaro.

Il primo cittadino di Bari per contro respinge qualunque collusione con la criminalità organizzata, rammentando in una conferenza stampa convocata d’urgenza di aver combattuto l’illegalità. Tutto questo, a pochi mesi dalle elezioni amministrative in cui anche la città di Bari è chiamata alle urne.

Comune di Bari verso il commissariamento per infiltrazioni mafiose: ecco perché

Un nuovo caso di politica locale rischia di diventare un caso nazionale, in quanto il protagonista è il Comune di Bari e il suo attuale Sindaco Antonio Decaro. L’Amministrazione del capoluogo pugliese rischia di non terminare il mandato nei tempi normali a causa di sospette infiltrazioni mafiose. Ad essere coinvolti sono due consiglieri di minoranza di centrodestra.

In ogni caso, il Viminale vuole vederci più chiaro ed il titolare del Dicastero Matteo Piantedosi ha predisposto l’invio di ispettori al Comune di Bari non con l’intento di scioglimento dello stesso, ma per un’approfondita verifica dell’attività amministrativa, anche a tutela degli stessi amministratori locali che potranno offrire, in quella sede, ogni utile elemento di valutazione”.

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Il Viminale vuole vederci chiaro sulle presunte infiltrazioni mafiose

L’azione decisa da Piantedosi è una conseguenza di un primo monitoraggio disposto dal dicastero degli Affari interni circa i fatti emersi a seguito dell’indagine giudiziaria. Questa indagine ha portato a più di 100 arresti nel capoluogo pugliese “e alla nomina, da parte del Tribunale, ai sensi dell’art. 34 del codice antimafia, di un amministratore giudiziario per l’azienda Mobilità e Trasporti Bari spa, interamente partecipata dallo stesso Comune“.

L’azione si sta esercitando nell’ambito dell’inchiesta della Dda barese (ribattezzata “Codice interno”) che ha svelato un presunto intreccio mafia-politica, con voto di scambio alle Comunali del 2019. Comunali in cui l’attuale primo Cittadino di Bari Antonio Decaro fu riconfermato con circa il 66% dei consensi, battendo di ben 40 punti il concorrente di centrodestra Pasquale Di Rella.

Bari nel mirino del Viminale, il Sindaco Decaro si difende: “Pronto a rinunciare alla scorta”

La situazione poco piacevole che vede l’attuale Sindaco di Bari Antonio Decaro coinvolto per presunte infiltrazioni mafiose lo sta rendendo di fatto una fune da cui stanno tirando da una parte il governo nella persona del Ministro Piantedosi e dall’altra ai principali leader dell’opposizione.

Proprio nel pomeriggio di mercoledì 20 marzo, il primo cittadino ha convocato una conferenza stampa in cui rivendica con orgoglio la sua politica fortemente oppositrice alla criminalità organizzata. In effetti, dal 2016 Decaro vive sotto scorta per aver denunciato alcune azioni illegali gestite dai clan della città. Dice di fronte a tutta la stampa locale ed anche nazionale:

Io sono orgoglioso di combattere la mafia che in città è rappresentata da ben 14 clan. Certo, ho spesso paura per me e la mia famiglia, ma so di essere sindaco e non posso voltarmi dall’altra parte. Il problema vero è il trasformismo, quello che dobbiamo combattere. E ho colpa pure io perché quelle persone arrestate, gira e gira, me le sono ritrovate in maggioranza.

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Il Sindaco di Bari Decaro difende a spada tratta il suo impegno contro la mafia, per cui vive sotto scorta dal 2016

Antonio Decaro, poi, afferma di essere particolarmente preoccupato per il clima che si sta creando attorno alle elezioni comunali ormai imminenti. In particolare, punta il dito contro il centrodestra che da questa vicenda incresciosa potrebbe trarre giovamento nelle urne, ma allo stesso tempo egli rammenta all’opinione pubblica come egli a suo tempo avesse cercato di togliere le “mele marce” dalla maggioranza:

Il voto non si compra. Qualcuno ha fatto denunce nel centro destra? No. Con me lo ha fatto il M5s con cui abbiamo anche fatto un corteo. Vedo dichiarazioni del centrodestra da giorni. Ogni giorno comunicati dei partiti regionali e nazionali. Non mi meraviglio più di niente. Dicono che stanno per “riprendersi la città”. La città è in realtà dei baresi, non loro. Hanno solo interesse di affossare la città, che è migliorata.

Conclusioni Comune di Bari in subbuglio per infiltrazioni mafiose Antonio Decaro a rischio commissariamento

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