Tensione tra Meloni e Mattarella: si discute su manganelli e polizia
Attualità

Cariche della Polizia sugli studenti: Mattarella chiama Meloni

Clima politico decisamente agitato dopo le ormai note cariche della Polizia sugli studenti di Pisa e Firenze. Per arginare una situazione che negli ultimi giorni ha assunto proporzioni mediatiche importanti, scatenando ondate di fervente polemica, è intervenuto direttamente il capo dello Stato, Sergio Mattarella.

Il Presidente della Repubblica avrebbe prima telefonato in modo privato al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, e poi avrebbe avuto un colloquio proficuo con la premier Giorgia Meloni. Argomento principe di queste due chiacchierate sarebbe stato proprio la situazione andata in scena nei due comuni toscani.

Impegno per la coesione e il dialogo sono ancora una volta stati i punti nodali toccati da Mattarella, che peraltro aveva già invitato nelle ore immediatamente successive agli scontri di venerdì ad abbassare i toni. Piuttosto accesa resta ad esempio la posizione del vice premier Matteo Salvini.

Cariche della polizia sugli studenti: Mattarella chiama Meloni
Cariche della polizia sugli studenti: Mattarella chiama Meloni

Si continua a discutere a proposito delle cariche della Polizia sugli studenti: interviene Mattarella

Tutto è cominciato nella giornata di venerdì 23 febbraio. Le manifestazioni andate in scena in molte città italiane hanno provocato polemiche e tensioni. In special modo gli episodi di maggiore contestazione sono quelli avvenuti nei comuni di Pisa e Firenze.

Qui il contatto tra manifestanti, in gran parte studenti, e forze dell’ordine, ha assunto toni piuttosto decisi e concitati. In particolare hanno fatto enorme scalpore, sociale e politico, le immagini della Polizia intenta a colpire con i manganelli d’ordinanza alcuni dei manifestanti.

Gli scatti e i video delle cariche della Polizia sugli studenti hanno immediatamente fatto il giro di televisioni e web, suscitando sdegno e tante polemiche. A stretto giro di boa ecco arrivare anche l’intervento del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sempre molto attento a situazioni sociali piuttosto delicate.

Il capo dello Stato dopo le prime dichiarazioni volte a difendere la calma e la coesione sociale, ha voluto ribadire il proprio punto di vista anche alla premier Giorgia Meloni e al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi.

Sarebbero state almeno due in tal senso le telefonate che Mattarella avrebbe indirizzato agli organi politici del Governo in carica. Esigenza prima del Presidente rimane quella di tutelare la democrazia, garantire voci di protesta purché pacifiche e veicolate dai giusti valori, e nel complesso tentare di abbassare i toni di una polemica che negli ultimi giorni ha letteralmente travalicato i confini del semplice dibattito costruttivo.

L’autorevolezza delle forze dell’ordine non si misura sui manganelli ma sulla capacità di assicurare sicurezza tutelando, al contempo, la libertà di manifestare. Con i ragazzi i manganelli esprimono fallimento

Queste le parole della prima nota diramata dal Palazzo del Quirinale già nel corso della giornata di sabato 24 febbraio, all’indomani degli scontri e degli episodi di violenza. Dunque nessun richiamo ma perlomeno un invito accorato alla coesione sociale e al dialogo: questo parrebbe essere stato il contenuto ultimo delle chiacchierate cercate dal Presidente Mattarella.

Cariche della Polizia sugli studenti: Mattarella chiama Meloni
Cariche della Polizia sugli studenti: Mattarella chiama Meloni

Cariche della Polizia sugli studenti: tante voci e accanita polemica

Non poteva che essere così ovviamente, ma i fatti di venerdì 23 febbraio a Firenze e soprattutto a Pisa, hanno scatenato una serie di botta e risposta politici e mediatici ora difficilmente frenabili. Se proprio l’autorevole figura del capo di Stato, Sergio Mattarella, ha provato e ancora sta provando a calmare animi e abbassare toni, altre personalità politiche del Bel Paese si sono dimostrate piuttosto intransigenti nelle rispettive posizioni.

Particolarmente coinvolto nei battibecchi mediatici lo è stato sin dalle prime ore successive alle tensioni il vice premier Matteo Salvini. Difesa delle forze dell’ordine e parole di vicinanza agli agenti hanno creato ulteriore agitazione, e di certo non rasserenato un generale clima politico di grande insofferenza.

È giusto analizzare se sia stato fatto tutto, se qualcuno ha ecceduto, ma non è accettabile che chi rischia la propria vita per la sicurezza e la democrazia venga tirato in ballo nella contesa politica. Giù le mani da uomini e donne in divisa

Questo uno dei commenti del leader della Lega, dettosi chiaramente propenso ad ascoltare gli inviti del Presidente della Repubblica ma al contempo fermo nel voler tutelare poliziotti e carabinieri. Simile punto di vista Salvini l’aveva già ribadito anche in altre occasioni, e non soltanto a proposito degli scontri di venerdì 23 febbraio.

Poliziotti e carabinieri sono quotidianamente vittime di violenza fisica e verbale. Chi mette le mani addosso a un poliziotto o un carabiniere è un delinquente

Così ancora il vice premier italiano si tuffa in una polemica fatta di dichiarazioni e continui botta e risposta che si allargano a macchia d’olio nel tessuto sociale e politico. Tra le varie voci che hanno preso parola riguardo le manganellate di Pisa e Firenze si annoverano anche quelle di Tommaso Foti, capogruppo alla Camera, di Michele Conti, sindaco della città con la torre, di Nicola Procaccini, eurodeputato, e di Alessandro Guarducci, sindaco della vicina Livorno.

Cariche della Polizia sugli studenti: Mattarella chiama Meloni
Cariche della Polizia sugli studenti: Mattarella chiama Meloni

Conclusione: ancora tensioni dopo le cariche della Polizia sugli studenti: Sergio Mattarella chiama Giorgia Meloni

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