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È crisi dei telegiornali in Italia: in netto calo Tg1 e Tg2

Sempre meno persone seguono i Tg. Ormai una costante degli ultimi mesi: tale sarebbe la crisi dei telegiornali italiani. L’esodo massiccio degli utenti sembra riguardare in maniera piuttosto variegata quasi tutti i tg televisivi delle principali emittenti del Bel Paese.

Particolarmente drammatica sarebbe in special modo la situazione numerica del Tg1 e del Tg2, da sempre due dei programmi di informazione più seguiti dal pubblico dello stivale. I dati dell’appena concluso 2023 sono in tal senso esaustivi: almeno mezzo milione di cittadini italiani ha smesso di seguire i telegiornali.

Di reale crisi occorre senz’altro parlare, e questa coinvolge in modo diffuso tutte le emittenti pubbliche o private che siano. Se la Rai pare essere quella più drammaticamente colpita nelle sue due reti di punta, non fa eccezione nemmeno Mediaset, segnata da numeri in netto calo.

È crisi dei telegiornali in Italia: in netto calo Tg1 e Tg2
È crisi dei telegiornali in Italia: in netto calo Tg1 e Tg2

Continua la crisi dei telegiornali: crollo importante per Rai e Mediaset

Gli italiani hanno smesso di seguire i telegiornali. Questo pare essere l’incontrovertibile dato riscontrato dai valori di ascolti e share per l’intero 2023. Particolarmente drammatica, numericamente parlando, è la situazione del Tg1 e del Tg2, anche se pure Mediaset non se la passa bene. L’unico a sorridere è il TgLa7 con Enrico Mentana capace di invertire la generale tendenza e guadagnare telespettatori.

La crisi dei telegiornali in Italia prosegue senza freni, con oltre mezzo milione di persone che negli ultimi 12 mesi ha smesso di seguire le principali trasmissioni di informazione. Se almeno in parte tale riscontro è spiegabile con una fruizione delle principali informazioni ottenuta mediante altri canali, il mondo del web su tutti, il repentino e brusco calo dei Tg crea comunque preoccupazione nel mondo della televisione.

Ad aggravare tale crollo numerico si aggiunge una tensione politica interna sempre più profonda. In molti parlano a tal proposito di occupazione della destra. La premier Giorgia Meloni avrebbe in particolare dato avvio ad un sindacato differente, denominato Unirai, e ideato quale concreta alternativa al più tradizionale Usigrai.

Nell’ottica di tale riequilibrio, come da più parti è stato descritto, sarebbero inoltre arrivate nelle ultime settimane segnate dalle feste qualcosa come 50 promozioni. E almeno 200 sarebbero giornalisti e addetti ai lavori già transitati da un sindacato all’altro. Ipotesi accreditata pare dunque volere questa nuova struttura quale mezzo principe per costituire un nucleo di informazione saldo e amico del Governo.

È crisi dei telegiornali in Italia: in netto calo Tg1 e Tg2
È crisi dei telegiornali in Italia: in netto calo Tg1 e Tg2

La crisi dei telegiornali italiani: i numeri del crollo per le principali emittenti televisive

578 mila utenti in meno hanno seguito i telegiornali targati Rai nel corso del 2023. Questo appare il dato più significativo riguardo la crisi dei telegiornali in Italia. A risentire maggiormente di questo decremento sono soprattutto le fasce orarie serali, da sempre le più gettonate dagli italiani.

Non se la passa molto meglio la berlusconiana Mediaset, che saluta 238mila spettatori in un anno. A sorridere è soltanto Mentana che rimane indietro in classifica generale ma fa segnare un importante più 4 mila utenti al Tg di La7.

Per quanto concerne i singoli canali è proprio Rai 1 a far registrare i numeri più impietosi e preoccupanti. Il telegiornale di Gian Mario Chiocci nella tradizionale e più seguita edizione delle ore 20 perde ben 336 mila telespettatori, vedendo avvicinarsi il primo diretto competitor: il Tg5 del direttore Clemente J. Mimun. 

Anche i dati di share e di audience del primo telegiornale delle reti Mediaset sono in deciso calo, con una perdita di circa 149 mila visioni. Mezzo punto di share volatilizzato e oltre 160 mila spettatori passati altrove sono i numeri del Tg2 di Antonio Preziosi.

Se restano stabili i telegiornali di Rete 4 e Italia 1, particolarmente colpito dal re-impasto governativo è soprattutto il Tg3. Tra normale Tg3 e Tg regionale il calo è attestato tra gli 82 mila e i 68 mila spettatori in meno in 12 mesi.

Ulteriore momento difficile si preannuncia alle porte per l’intera categoria dei giornalisti televisivi. In Viale Mazzini infatti pare vogliano eliminare il premio di risultato, un benefit concesso annualmente alla categoria e connesso agli ascolti. Il forte rischio è quello che di fronte a tale procedimento possa avviarsi una veemente protesta.

È crisi dei telegiornali in Italia: in netto calo Tg1 e Tg2
È crisi dei telegiornali in Italia: in netto calo Tg1 e Tg2

Conclusione: è profonda crisi dei telegiornali in Italia: in netto calo Tg1 e Tg2

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