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E’ morto Vittorio Emanuele di Savoia, primogenito di Re Umberto. Aveva 86 anni

Lutto tra i monarchici: è morto Vittorio Emanuele di Savoia. Il Principe e figlio di Umberto II aveva 86 anni. Personaggio controverso, lasciò l’Italia assieme al resto della Famiglia Reale dopo il referendum istituzionale del 1946. Di fatto, crebbe in un lungo esilio dal quale poté tornare solo negli anni 2000.

Il ritorno in Italia però fu tutt’altro che semplice, in quanto nel frattempo fu implicato in diversi scandali giudiziari sia all’estero che in patria. Dall’omicidio di Dirk Hamer del 1978 fino a Vallettopoli, il prestigio di Vittorio Emanuele è calato sensibilmente.

E’ morto Vittorio Emanuele di Savoia: il comunicato della Real Casa

La notizia per cui è morto Vittorio Emanuele di Savoia è giunta di primo mattino, intorno alle 7. La Real Casa ha emanato un comunicato ufficiale in cui annunciava la scomparsa dell’ultimo erede al trono prima della fine della monarchia sabauda. In poche e semplici parole, che hanno sempre distinto la sobrietà di Casa Savoia, si legge:

Alle ore 7.05 di questa mattina, 3 febbraio 2024, Sua Altezza Reale Vittorio Emanuele, Duca di Savoia e Principe di Napoli, circondato dalla Sua famiglia, si è serenamente spento in Ginevra. Luogo e data delle esequie saranno comunicati appena possibile.

Vittorio Emanuele lascia la moglie Marina Doria, che aveva sposato nel 1971, e il figlio Emanuele Filiberto. Nato a Napoli nel 1937, primo figlio dell’allora erede al trono Umberto di Savoia e della Principessa Maria José del Belgio, ebbe un’infanzia difficile, in quanto gli anni furono gli stessi della seconda guerra mondiale.

è morto vittorio emanuele
E’ morto vittorio Emanuele di Savoia. In foto, è terzo da sinistra a fianco al padre Umberto II

Visse seppur nell’incoscienza di un piccolo bambino l’epilogo di Casa Savoia, il cui prestigio era già compromesso per via del fatto che il nonno, l’allora sovrano Vittorio Emanuele III, aveva dato carta bianca a Benito Mussolini per l’instaurazione del Ventennio Fascista. Dopo il referendum istituzionale del 1946, che vide la Repubblica vincere sulla Monarchia, Vittorio Emanuele assieme al resto della famiglia partì per un lungo esilio.

Tornato in Italia solamente nel 2003 per via della modifica della XIII disposizione costituzionale che vietava ai discendenti maschi di Casa Savoia di tornare entro i confini nazionali, ebbe ancora dei motivi di scontro con le istituzioni repubblicane. Nel novembre 2007 ha richiesto allo Stato italiano 260 milioni di euro come risarcimento per l’esilio, oltre alla restituzione dei beni privati confiscati dallo Stato nel 1948, sull’esempio di altri membri di famiglie reali europee costrette all’esilio.

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E’ morto Vittorio Emanuele. Qui a Napoli, sua città natale, qualche anno dopo il rientro in Italia dall’esilio

Una richiesta che faceva a pugni con precedenti dichiarazioni in cui accettava l’esito del referendum del 1946. L’ultimo erede al trono d’Italia, inoltre, aveva pure giurato sulla Costituzione della Repubblica assieme al figlio Emanuele Filiberto, rinunciando a qualsiasi pretesa sul trono d’Italia.

Nel 2022 ci riprovò sulla questione gioielli della Real Casa d’Italia, ora custoditi presso la Banca d’Italia. L’ultimo erede al trono sabaudo chiese la restituzione rivendicando la legittima proprietà, ma anche in questo frangente lo Stato negò questa richiesta.

E’ morto Vittorio Emanuele di Savoia: le varie inchieste giudiziarie dell’ultimo rampollo di Casa Savoia

Dopo la notizia che è morto Vittorio Emanuele di Savoia sono subito tornate in mente le vicende di una vita, quella dell’ultimo Principe sul trono, molto intensa. Negli anni dell’esilio fu coinvolto in un inchiesta di cronaca che lo aveva visto protagonista suo malgrado: il delitto di Dirk Hamer.

Il giovane tedesco fu ucciso in circostanze mai chiarite sull’isoletta di Cavallo, in Corsica. Vittorio Emanuele, avendo visto dei soggetti che stavano rubando dei gommoni, sparò due colpi di fucile. Uno di questi colpì il malcapitato giovane tedesco, che decedette. Dopo diversi processi tra Italia e Francia, l’ex Principe è stato definitivamente assolto in Cassazione nel 2017.

Nel 1981, alla scoperta della Loggia Massonica P2, risultò tra gli iscritti con la tessera 1621. Non vi furono ulteriori indagini su questo aspetto della sua vita. Ma la magistratura bussò di nuovo alle Porte del Palazzo, con il PM John Woodcock che ordinò l’arresto con le accuse di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione e al falso, e associazione a delinquere finalizzata allo sfruttamento della prostituzione nell’ambito di un’indagine legata al casinò di Campione d’Italia.

Per via di questi continui guai con la Legge, il prestigio dell’ex Principe è crollato anche fra il seguito dei nostalgici della monarchia. Nel 2001 vi fu una scissione all’interno della Consulta dei Senatori del Regno d’Italia, dalla quale nacque di fatto il partito “pro-Aosta”. Una buona fetta di Senatori regi, infatti, riconosce come legittimo pretendente al trono Aimone, figlio del Duca d’Aosta Amedeo scomparso nel 2021.

Conclusione è morto Vittorio Emanuele di Savoia, ultimo Principe d’Italia

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