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Favole e miti di ieri. Oggi

Ricci/Forte traggono dai racconti dei fratelli Grimm l’ispirazione per rappresentare il disagio del qui e ora. La tragedia edipica ritorna a Milano, sia nel lavoro di Wajdi Mouawad, sia nella nuova pièce di Mimmo Sorrentino. Teatridithalia protagonista a Roma, mentre a Genova Motus rappresenta l’intero suo ciclo di Antigone. A Torino, infine, i Marcido in Loretta Strong di Copi

Un gruppo fortemente trasgressivo come Ricci/Forte, accostandosi al mondo della fiaba, sicuramente promette scintille: Grimless, il nuovo lavoro del provocatorio duo, una rilettura degli archetipi infantili dei fratelli Grimm rivisitati senza i filtri dell’incanto, precipitati nello squallore dell’oggi – ha debuttato in "prima" nazionale venerdì 28 al Teatro Il Saltimbanco di Santeramo in Colle, in provincia di Bari. Le repliche successive da giovedì 4 a sabato 6 al Teatro della Limonaia di Sesto Fiorentino.

Nato in Libano ma trapiantato da tempo nel Québec, Wajdi Mouawad è un autore fra i più apprezzati del momento: fra le sue opere più importanti, una Tetralogia della memoria interamente allestita nel 2009 al Festival di Avignone. Una delle quattro parti di quest’ultima, Incendi, è in scena fino al 13 febbraio al Teatro i di Milano, con la regia di Renzo Martinelli: è una sorta di Edipo al femminile, che ricostruisce la storia famigliare di una donna sullo sfondo della guerra che ha insanguinato il suo Paese.

Dal mito di Edipo parte anche Mimmo Sorrentino, un autore-regista capace di immergersi, attraverso corsi e laboratori, nelle arre più calde del disagio sociale, riportandone materiali per i suoi spettacoli veri e propri: Ti voglio bene più di Dio, in programma da mercoledì 2 all’Elfo-Puccini di Milano, è nato proprio così, dal racconto di esperienze legate all’incesto, agli abusi sessuali in famiglia, e alle responsabilità dei padri nell’impedire e soffocare la crescita delle nuove generazioni.

Incentrato su uno stralunato viaggio spaziale, fra Anelli di Saturno e plutoniani assatanati, Loretta Strong è uno dei testi più eccessivi e deliranti di Copi. Desta quindi curiosità l’interpretazione che ne viene data da un gruppo teatrale a sua volta portato a una esagitata fantasia espressiva, come Marcido Marcidorjs e Famosa Mimosa: lo spettacolo diretto da Marco Isidori, con tanto di astronave creata dall’ingegno scenografico di Daniela Dal Cin, sarà proposto da martedì primo febbraio alla Cavallerizza Reale di Torino.

Sempre da martedì primo febbraio, il Teatro della Tosse di Genova accoglie nelle sue diverse sale l’articolato progetto che i Motus stanno dedicando al mito di Antigone. Fino a venerdì 5 saranno presentate – due per sera – le quattro tappe in cui si è finora sviluppato questo singolare percorso drammaturgico, che pone in discussione il modo di affrontare oggi il tema tragico, più che rappresentarlo direttamente.

Al Teatro Valle di Roma, per la serie di "monografie" destinate a illustrare l’attività di compagnie o singoli artisti, da martedì primo febbraio è la volta dei Teatridithalia di Milano: la mini-rassegna comprende L’ultima recita di Salomè di Ferdinando Bruni e Francesco Frongia, dalla Salomè di Oscar Wilde, Libri da ardere di Amélie Nothomb, con Elio De Capitani diretto da Cristina Crippa e le due "puntate" di Angels in America, rappresentate prima separatamente, poi insieme in un’unica maratona.

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