Moda italiana: temi e soluzioni
Moda

I TEMI CALDI DELLA MODA ITALIANA A UN BIVIO

LA MODA ITALIANA DEVE AFFRONTARE UN BIVIO PER RINASCERE. UN INVITO A RIPARTIRE E RICOSTRUIRE

La moda italiana è davanti a un bivio. Se state leggendo questo articolo abbiamo almeno una cosa in comune: l’amore per la moda. Sono passati centinaia di anni da quando abbiamo cercato di sperimentare l’espressione di noi stessi con la moda. Contemporaneamente, quest’attenzione alla moda si tramuta in migliaia di brand, ognuno con un universo differente, e prodotti che escono sul mercato a un ritmo inimmaginabile.

Ma oggi la situazione è imprigionata da una parte da un orizzonte banale e dall’altra da un nuovo inizio urlato in silenzio. Stiamo mancando la grande opportunità di ripensare il sistema e salvarlo da quella che sembra un’eterna sconfitta.

Lucinda Chambers, ex editor in chief di  British Vogue, ha recentemente dichiarato: “Non è concesso fallire nel mondo della moda – specialmente nell’età dei social media. Tutto è in prospettiva del successo e di avere vite meravigliose. A nessuno oggi è concesso di fallire, ma perchè non possiamo celebrare il fallimento?”.

E allora celebriamo il fallimento! Ci serve un piano per risolvere il problema ed esplorare le possibili soluzioni. Tre sono i temi: educazione della moda, il valore del Made in Italy e infine il posizionamento dei prezzi.

TRE TEMI PER LA MODA ITALIANA

Per quanto riguarda l’educazione, scuole e università sono spinte a creare star solitarie, designer e divi, pronti per essere scoperti dai luxury brands. L’ Anti-Fashion Manifesto di Li Edelkoort teorizza che gli studenti sono istruiti per diventare inventori di vestiti e non solamente designer.

EDUCAZIONE, MADE IN ITALY E PREZZI

Le più grandi scuole di moda in Italia sono a Milano e a Firenze, mentre gli studenti italiani vanno a studiare a Londra, Parigi o New York. Per gli italiani è quindi poi più facile trovare lavoro all’estero, lasciando l’Italia senza la prossima generazione di professionisti della moda. Mentre gli stranieri che studiano in Italia al termine del percorso di studi preferiscono tornare nei loro Paesi d’origine a causa di barriere linguistiche, burocrazia lenta e opportunità migliori in Nazioni in via di sviluppo. Come faremo allora a creare nuove idee per l’industria della moda italiana?

L’altra difficoltà che stiamo affrontando è la percezione del valore del Made in Italy nella mente del consumatore italiano. Anche a causa di una situazione politica difficile, il consumatore italiano non nutre più fiducia nel marchio di casa nostra e nelle origini del prodotto, mentre all’estero il nome è in continua crescita. In un’intervista al Financial Times Ferruccio Ferragamo ha dichiarato che i marchi italiani stanno faticando ad affrontare la concorrenza che arriva dalla Cina. Il consumatore cinese si aspetta scarpe non solo fatte in Italia, ma nello specifico a Firenze. Mentre questa richiesta del Made in Italy si applica anche a brand non italiani: Céline, Calvin Klein e Balenciaga stanno aggiungendo valore ai propri prodotti destinando la manifattura in Italia. Il lavoro degli artigiani italiani è conosciuto in tutto il mondo, e i consumatori sono diposti a pagare per prodotti che arrivano dalle mani sapienti dei nostri lavoratori.

L’ultimo punto è il posizionamento dei prezzi. L’alta domanda di Made in Italy spinge i prodotti a un prezzo troppo alto per la media della popolazione, e costringe gli italiani a fare incetta di prodotti di massa che arrivano da brand stranieri. Gran parte del sogno italiano della moda viene inglobato nella categoria del generico “fashion” e del nome dell'”Italian style” che viene sfruttato dalle grandi catene.

DA DOVE PARTIRE PER RICOMINCIARE

Dopo questo quadro non molto positivo, saremo in grando di ripartire e ricostruire? Chiamateci dei romantici senza speranza, ma crediamo che se siamo riusciti a costruire tutto una volta allora possiamo farlo ancora. Se ognuno farà la propria parte almeno riconoscendo il problema e quindi sviluppando delle soluzioni attraverso il nostro modello di business, allora forse potremo, ancora, mostrare al mondo il vero significato e valore del Made in Italy.

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