riforma cartabia
News

Il Senato dice sì alla Riforma Cartabia: ora è legge

Riforma Cartabia diventa legge: 173 voti a favore. Ecco cosa prevede

Il Senato ha approvato la riforma dell’ordinamento giudiziario e del Consiglio Superiore della Magistratura, confermando il testo che era già stato accettato alla Camera. Si prepara, quindi, a diventare ufficialmente legge.

I voti a favore sono stati 173, mentre quelli contrari 37. Gli astenuti 16. Il risultato era previsto, nonostante le tensioni all’interno della maggioranza.

«Solo pochi mesi fa le Camere rispondevano con un lungo applauso all’appello del presidente Matterella che sollecitava l’approvazione di questa riforma. Oggi siamo qui per mantenere l’impegno di trasformare in legge un provvedimento che viene da lontano e che è stato costruito con il contributo di molti» ha sottolineato la ministra Marta Cartabia questa mattina in Aula prima dell’inizio delle dichiarazioni di voto sulla riforma del Csm. «Ringrazio ciascuna forza politica per l’impegno e la disponibilità».

Riforma Cartabia: ecco cosa prevede

Il Senato ha approvato la Riforma della Giustizia proposta dal ministro Marta Cartabia. Il testo era già stato approvato alla Camera. Oggi con 173 voti a favore si prepara a diventare legge.

La riforma ha come obiettivi la riforma del processo penale e del processo civile. Per il processo penale l’obiettivo è quello di ridurre i tempi in cui si arriva a un verdetto e dare più spazio alla difesa. Nel processo civile, oltre a garantire anche qui dei tempi più stretti per i procedimenti, si punta anche a introdurre alcuni degli strumenti per le udienze a distanza che sono arrivati con il Covid-19.

Vediamo quali sono i punti principali della riforma approvata in Senato.

Nuovo Consiglio Superiore della Magistratura

I membri del Csm – oggi 24 – tornano a essere 30. Insieme ai tre componenti di diritto – il presidente della Repubblica, il primo presidente di Cassazione e il procuratore generale della Cassazione – ci saranno 20 membri togati (due di legittimità, cinque pm e 13 giudicanti) e 10 laici. Per questi ultimi, viene specificamente richiesto che sia rispettata la parità di genere nella scelta delle candidature da parte del Parlamento.

Stop alle porte girevoli: funzioni giurisdizionali e incarichi elettivi

Viene introdotto il divieto di esercitare funzioni giurisdizionali e ricoprire, in contemporanea, cariche elettive – locali o nazionali – e governative. Gli eletti dovranno collocarsi in aspettativa per l’assunzione dell’incarico, senza assegno nel caso di carica locale.

I magistrati, che hanno ricoperto cariche elettive o incarichi di governo con mandato di almeno un anno, non potranno più tornare a svolgere funzioni giurisdizionali. Diverso il caso di magistrati candidati ma non eletti. Per tre anni non potranno più lavorare nella Regione che ricomprende la circoscrizione elettorale in cui si sono candidati, né in quella dove si trova il distretto in cui lavoravano.

Inoltre, i candidati non eletti non potranno assumere incarichi direttivi e svolgere funzioni penali delicate come quelle di pubblico ministero, di giudice per le indagini preliminari e di giudice per l’udienza preliminare.

riforma cartabia

I magistrati che hanno svolto ruoli come quelli di capo di gabinetto, capo dipartimento e segretario generale nei ministeri, dopo un mandato di almeno un anno, dovranno restare per un anno fuori ruolo, senza però svolgere funzioni apicali. Inoltre, per tre anni non potranno ricoprire incarichi direttivi.

Cambia il percorso per diventare magistrato

Si potrà accedere al concorso pubblico per entrare in magistratura direttamente dopo aver conseguito la laurea in Giurisprudenza, valorizzando i tirocini formativi. Decade quindi l’obbligo di frequenza delle scuole di specializzazione. La Scuola superiore della magistratura organizzerà corsi per i tirocinanti. Sono previsti tre compiti scritti, ma la riduzione delle materie orali.

 

Leggi anche:

Riforma della Giustizia: oggi in Consiglio dei Ministri Draghi e Cartabia. Il no dei partiti

Giustizia: punto d’incontro per Draghi, Cartabia e Conte. Si procede anche con il tema abuso d’ufficio

 

Editor: Vittoria Ferrari

Vuoi ricevere Mam-e direttamente nella tua casella di posta? Iscriviti alla Newsletter, ti manderemo un’email a settimana con il meglio del nostro Magazine.

CLICCA QUI PER SAPERNE DI PIÙ!