vaso_cinese.jpg
Arte

Il vaso cinese da 7 milioni e l’avanzata del mercato d’arte orientale

Pandolfini, la casa d’aste fiorentina, ha compiuto 90 anni lo scorso 28 ottobre e per festeggiare la ricorrenza ha organizzato un’asta con capolavori dai settori d’arte, arti decorative e gioielli.
Il record d’asta, che ha moltiplicato di 500 volte il prezzo di partenza, è un vaso cinese del XIX secolo. Stimato 25 – 30 mila euro, è stato venduto per 7 milioni 455 mila euro a un ignoto compratore cinese che l’ha acquistato via internet.

L’esperto di arte cinese della casa d’aste, Thomas Zecchini, non si è accorto del valore dell’opera? O il compratore ha fatto un acquisto dissennato? A queste domande Zecchini risponde dicendo che aveva capito potesse trattarsi di un’opera così importante ma di aver preferito attenersi alle stime della venditrice del vaso, che aveva chiesto come base d’asta solo 15 mila euro, aspettando che fosse il mercato stesso a dare una risposta.

L’oggetto è molto bello e importante: si tratta di un esemplare probabilmente posseduto dall’imperatore Qianlong, paragonabile per importanza a un dipinto di Raffaello. E si capisce dalla firma apposta nella base sotto il vaso, che è proprio quella dell’imperatore.

Dietro a questi misteri emerge però un fatto conclamato: i collezionisti cinesi stanno investendo enormi capitali in arte.
Non si tratta di pochi e molto facoltosi che gestiscono il mercato con mera attitudine speculativa, bensì un gruppo vasto ed eterogeneo che si butta sulle icone della storia dell’arte.
Il mercato cinese si è accostato nel corso degli ultimi anni a quello americano: il duopolio Cina-Stati Uniti controlla quasi il 70% del mercato dell’arte in termini di volume di fatturato e le due superpotenze sono ora fianco a fianco.

Vuoi ricevere Mam-e direttamente nella tua casella di posta? Iscriviti alla Newsletter, ti manderemo un’email a settimana con il meglio del nostro Magazine.

CLICCA QUI PER SAPERNE DI PIÙ!