Jova Beach Party, Jovanotti accusato di danni all’ambiente: le reazioni degli ambientalisti
Il Jova Beach Party è davvero ecosostenibile come Jovanotti promette?
Com’era accaduto nell’edizione del 2019, Jovanotti sta ricevendo non poche critiche per il suo Jova Beach Party lungo le spiagge italiane, soprattutto per i danni all’ambiente che questo tipo di concerti potrebbe provocare alla natura.
L’obiettivo del cantante, in quanto ecologista e vegetariano, è quello di creare una grande festa per giovani e famiglie trasmettendo allo stesso tempo importanti messaggi di ecosostenibilità e rispetto per l’ambiente. Tuttavia, c’è chi, anche tra gli esperti, nonostante le ottime intenzioni ecologiste, storce il naso quando ad ogni concerto si conta la presenza di decine di migliaia di persone. Tutte sulla stessa spiaggia. E tutte con un’azione che può essere fortemente impattante sull’ambiente.
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Jova Beach Party: l’accusa dell’Enpa a Jovanotti per danni all’ambiente
Qualche giorno fa, l’Enpa (Ente nazionale protezione animali) si era rivolto a Roberto Cingolani, ministro per la Transizione Ecologica, chiedendo di fermare il Jova Beach Party sulle spiagge e di spostarlo dentro arene, stadi o aree da recuperare.
La ong ha denunciato che a causa di questi eventi “molti animali vedono distrutti i propri siti di riproduzione e sosta, l’ecosistema dunale è compromesso per i lavori nelle spiagge e la musica ad alto volume crea un enorme disturbo alle specie animali”.
Eppure, l’obiettivo di Jovanotti è animato da buone intenzioni. La lotta contro l’uso della plastica, la protezione dei mari, l’informazione sui cambiamenti climatici e la tutela degli animali. Questi rientrano tra i punti di riferimento per il cantante. Per questo, infatti, ha deciso di far patrocinare i concerti sulle spiagge dal WWF e da Fiab (Federazione italiana ambiente e bicicletta).
Tutti elementi che però non bastano a rendere un evento davvero sostenibile ed ecologico. Un gesto più coerente da parte di un artista come Jovanotti, che da anni si batte a favore della tutela ambientale, sarebbe stato quello di sfruttare aree da rivalorizzare o da recuperare dal degrado, ad esempio. Invece che nelle spiagge, luoghi protetti dove si riproducono, già a fatica a per le attuali condizioni climatiche, alcune specie animali a rischio estinzione.
Jova Beach Party: le polemiche
Anche l’Oipa, Organizzazione internazionale protezione animali, ha espresso la sua contrarietà nei confronti dell’iniziativa di Jovanotti di “voler portare migliaia di persone, veicoli e frastuoni in luoghi naturali”. I problemi, infatti, si riscontrano non solo a livello dell’impatto ambientale, ma anche luminoso e acustico.
Il problema di questi concerti sulle spiagge non si riduce al giorno dell’evento, ma a ciò che avviene prima e dopo. Si parla di montaggi e smontaggi continui, di passaggi di mezzi pesanti, livellatura delle spiagge e installazione di impianti. Praticamente un controsenso, secondo gli ambientalisti, per un evento che si proclama a favore della natura e dell’ambiente.
Le accuse al Jova Beach Party di danni all’ambiente: notti risponde
Di fronte alle polemiche degli ambientalisti, e soprattutto a quelle espresse dall’Enpa, il team di Jovanotti non ha mantenuto il silenzio. Maurizio Salvadori, colui che organizza e produce il Jova Beach Party e tutti i concerti del cantante da vent’anni a questa parte, ha voluto replicare ai comunicati.
“Non è più possibile subire in silenzio queste calunnie che minano la serenità di un lavoro che viene svolto con rigore da professionisti e consulenti. Da alcune associazioni sono anche arrivate pubblicazioni di foto false. Sfido l’Enpa a denunciarmi alla Procura della Repubblica, magari provvedendo a procurarsi le dovute prove. Credo che per alleggerire i loro pregiudizi, sarebbe loro utile passare una giornata di gioia e serenità in una tappa del Jova Beach Party, per rendersi conto di persona di quante attività questo evento faccia per l’ambiente”, ha fatto sapere.
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Editor: Susanna Bosio
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