Arte

LA PROTESTA DI CHRISTO CONTRO TRUMP

Il rinomato artista bulgaro si è aggiunto alla nutrita schiera di oppositori di Donald Trump.

Christo, diventato celebre per i suoi lavori affascinanti  lavori di “land art“, che consistono nell’intervenire sui paesaggi, “allestendo” territori naturali, che si tratti di isole o parchi, ha dichiarato che non porterà avanti il suo nuovo progetto per esprimere tutta la sua preoccupazione e indignazione nei confronti del nuovo Presidente degli Stati Uniti, e della sua politica nazionalista, populista e discriminatoria nei confronti soprattuto degli immigrati.

Christo, ottantunenne, prese la cittadinanza americana nel lontano 1973, e ha speso gli ultimi 20 anni, durante i quali ha realizzato importanti e apprezzatissime opere, a progettare la sua più ambiziosa creazione, che avrebbe dovuto e voluto ambientare in Colorado, dal titolo “Over the River“.

Il fatto che abbia deciso di rinunciare, dopo tutti questi anni dedicati alla sua progettazione e un investimento di 51 milioni di dollari, provenienti dalle sue tasche, non da quelle di mecenati o di sponsor,  rende bene l’idea dell’entità della sua indignazione.

Il progetto consisteva nell’erigere un telo argentato lungo 42 miglia, più di 67 km, su una porzione, appunto nello Stato del Colorado, del fiume Arkansas. L’installazione, secondo i suoi piani, avrebbe coperto le acque del fiume per due settimane: i suoi lavori, spettacolari e visionari, hanno la caratteristica di essere, da sempre, temporanei: le uniche tracce che lasciano sono nei video e nelle foto che vengono realizzati.

Over the River” in qualche modo è un richiamo a “The Gates“, opera completata nel febbraio del 2005 al Central Park di New York, realizzata dall’artista e dalla moglie Jeanne-Claude– che è sempre stata, finché in vita(è mancata nel 2009), oltre che la sua compagna di vita anche la sua più stretta collaboratrice.

L’artista, immigrato dall’Est Europa dopo la guerra e il comunismo, ha dichiarato “Provengo da un paese comunista, da un regime. Ho scelto di utilizzo i miei soldi per il mio lavoro e per dar vita alle mie idee perché voglio essere totalmente libero. E negli Stati Uniti adesso con questo nuovo presidente non mi sento più libero, mi sento di nuovo sotto un regime. Non voglio avere niente a che fare con questo governo.”

Il suo ultimo progetto, di cui si è parlato per mesi e sul quale è scaturito un accesissimo dibattito, e dure proteste sopratutto da parte degli ambientalisti, è stato “The Floating Piers“, la piattaforma galleggiante che sul lago d’Iseo, che ha riscosso un successo di pubblico davvero sensazionale(il pontile galleggiante è stato visitato da più di un milione di persone), come del resto i suoi precedenti lavori, celebrati e amati in tutto il mondo.

Christo è talmente scioccato dal rifiutarsi di lavorare per un Paese che ha scelto un rappresentante secondo lui così indegno: la sua creatività e i suoi sforzi non possono tollerare di rischiare di portare beneficio al nuovo “padrone di casa”, attirando, come sempre accade quando c’è la sua arte di mezzo, centinaia di migliaia di estimatori, appassionati, curiosi e turisti provenienti da tutto il mondo.

A nostro modesto parere questa rinuncia rappresenta un vero peccato, avremmo di gran lunga preferito poter ammirare il risultato di questa nuova affascinante idea e sentire forte e chiara la presenza dell’artista e del suo genio.

D’altro canto si tratta di un gesto di protesta molto forte, soprattutto perché questa volta a prendere posizione è un artista di fama mondiale, e ciò spinge a riflettere sulla condizione di disagio della comunita intellettuale e artistica, non solo americana.

Escludiamo che tangerà minimamente lo sprezzante neo-presidente, ecco, questo di questo siamo più che certi.

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