LA RIVOLUZIONE ALLA GABEL PASSA DAI LAVORATORI
Parola ai lavoratori. Così ha deciso la Gabel, l’azienda comasca che con quasi sessant’anni di attività ha voluto festeggiare il suo anniversario mettendo da parte ruoli e gerarchie per una rinascita e una rivoluzione che coinvolgerà tutti, ma proprio tutti coloro che collaborano alla realizzazione delle collezioni tessili per la casa.
Come ha commentato Michele Moltrasio, presidente del gruppo, questa è una «tappa irrinunciabile del processo che abbiamo da qualche tempo avviato. Un percorso complessivo di crescita, che comprende sia investimenti economici con acquisto di nuovi, sofisticati macchinari che “investimenti” di diverso tipo e portata sulle persone che lavorano in azienda, il cui parere e contributo sono estremamente importanti. Il processo di evoluzione avviato da Gabel nasce e si basa su una visione incentrata sulla cultura della qualità, una qualità che riguarda il prodotto ma anche, e soprattutto, il benessere e la soddisfazione di tutte le persone coinvolte».
Un pensiero illuminato e gradito, una trasformazione che parte dal cambiamento del logo, non semplice simbolo aziendale, riconoscimento di un marchio, ma sinonimo di freschezza e rivoluzione. Qualche giorno fa, infatti, nell’unità produttiva di Rovellasca, in una parete del magazzino sono state posizionate due stampe, qui gruppi di persone si sono trovare a scegliere fra due immagini, quella che avrebbe dovuto rappresentare la “nuova” azienda.
Questa solo una delle tappe del cambiamento in atto per il miglioramento del benessere interno. A seguire è stata la costituzione del comitato esecutivo. Indistintamente dai ruoli e posizioni, diverse persone si riuniranno una volta alla settimana per discutere su vari aspetti, raccogliere idee e formulare proposte da portare al consiglio d’amministrazione. Perché tutti si sentano parte di una famiglia.
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