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La Russa e l’inchiesta di Report su Rai3: tra querele e soci

Si colora di nuovi sviluppi e contorte verità la vicenda che vede quale protagonista principale Ignazio La Russa. Il presidente del Senato ha voluto replicare dopo le accuse mosse ai suoi danni da parte di Report, il programma di inchiesta in onda su Rai3 e condotto dal giornalista Sigfrido Ranucci.

Le ombre recuperate dal passato del rappresentante di Fratelli d’Italia e in particolare le accuse mosse nei confronti del padre dell’attuale numero 1 del Senato hanno scatenato la reazione di La Russa che ha avviato una querela nei confronti del programma televisivo e dei suoi autori.

E mentre La Russa parla di fango gettato su di sé e sulla propria famiglia, a commentare ci pensa il socio del senatore, il signor Sergio Conti. Tra metodi poco limpidi e legami presunti con la ‘ndrangheta l’intera situazione si fa sempre meno chiara.

La Russa e l’inchiesta di Report su Rai3: tra querele e soci
La Russa e l’inchiesta di Report su Rai3: tra querele e soci

La Russa al contrattacco: querela per diffamazione a Report

Ci sarebbe il padre di Ignazio La Russa al centro dell’inchiesta condotta dal programma televisivo Report, guidato dal giornalista Sigfrido Ranucci e da anni in onda su Rai3. In particolare ad Antonino La Russa, detto Nino, vengono imputati legami e relazioni con figure vicine alla criminalità organizzata.

La lente di ingrandimento utilizzata sul padre del deputato di Fratelli d’Italia avrebbe in particolare posto l’attenzione su ombre del passato dell’ex senatore Antonino. Nell’occhio del ciclone ci sarebbe Sergio Conti, attuale socio di Ignazio nella sas immobiliare Gibson e imprenditore oggi 79enne che avrebbe chiesto favori a uomini affiliati con l‘ndrangheta.

Uso del condizionale che resta d’obbligo, visto l’incertezza che regna sovrana nell’intera vicenda. Ma dubbi che crescono ancora e ricoprono tutti gli attori invischiati e coperti di una patina dura da sciogliere. Nel frattempo il presidente del Senato ha annunciato di voler procedere con una querela nei confronti di Report, puntando il dito contro la puntata andata in onda domenica 8 ottobre 2023 e intitolata La Russa Dinasty.

Fango su di me e sulla mia famiglia, querelo

Queste le poche battute con cui il numero 1 del Senato conferma la volontà di procedere contro la trasmissione di Rai3, focalizzata nelle sue ricerche sui presunti legami di Antonino La Russa con frange criminali. Tra i tanti nomi menzionati dalle telecamere della Rai ecco circolare profili come quelli di Michelangelo Virgillito, noto finanziere che avrebbe costruito le proprie fortune sui patrimoni depredati agli ebrei, o Michele Sinoda, considerato il banchiere della mafia.

La Russa e l’inchiesta di Report su Rai3: tra querele e soci
La Russa e l’inchiesta di Report su Rai3: tra querele e soci

La replica di La Russa e le parole di Conti: colpe di “altri”

Decisa la controffensiva organizzata dal politico siciliano che attraverso il proprio portavoce indica come totalmente errata e decisamente falsa l’inchiesta portata avanti da Report. In particolare i giornalisti che hanno curato la puntata andata in onda domenica 8 ottobre 2023 avrebbero costruito in modo artificiale il rapporto tra Antonino La Russa e il finanziere Michelangelo Virgillito, anticipando di ben 18 anni la conoscenza tra i due uomini.

Accuse importanti sarebbero state indirizzate anche alla volta di Vincenzo La Russa, fratello dell’onorevole e coinvolto, secondo Report, in scambi di favori in cambio di voti politici. Gli ambienti avvicinati da padre e figlio nell’anno 1994 sarebbero stati connessi a realtà criminali organizzate. A queste ultime sarebbero legate anche accuse localizzate in Sicilia, e in particolare a Paternò, città natale dei La Russa.

La figura però su cui più di tutte si attorciglia l’intera vicenda sarebbe quella di Sergio Conti. L’imprenditore 79 enne è socio di Ignazio La Russa nella sas immobiliare Gibson, che gestisce la proprietà di alcuni locali affittati ad un’enoteca.

Sergio Conti in particolare avrebbe fatto menzione di metodi poco ortodossi impiegati di sovente per recuperare denaro o ricevere aiuti. Nessun rapporto diretto con l’ndrangheta ma richieste fatte ad “altri”, le cui modalità di azione erano tutt’altro che limpide. Queste le parole del socio di La Russa:

Sapevo che utilizzavano metodi poco ortodossi, non che erano proprio della ‘ndrangheta

Conti si sarebbe dunque affidato al ramo malavitoso facente capo a Pepè Onorato, almeno secondo quanto ricostruito dall’inchiesta di Report, che si interroga su come La Russa possa essere socio di una personalità così coinvolta in situazioni ai limiti della legge. Poco centrerebbe però la figura del senatore di Fratelli d’Italia in questo complesso giro di conoscenze, favori e aiuti, almeno stando alle parole di Conti a proposito del numero 1 del Senato. Eccole:

Lo conosco, certo, siamo soci. Ma ci avrò parlato due o tre volte e quando ero sotto processo per questa presunta estorsione lui mi ha detto di restare suo socio: poi sono stato assolto e quindi aveva ragione

In conclusione si può perciò comprendere come tutta questa vicenda rimanga nebulosa e decisamente poco chiara. Elemento piuttosto evidente è l’abbondanza di attori protagonisti e non, così come quella di versioni verosimili e non. Tutto appare vero da un lato, ma quasi niente sembra esserlo dall’altro.

La Russa e l’inchiesta di Report su Rai3: tra querele e soci
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