La Russa, da caso a caos: 3 padri e altrettanti figli
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La Russa, da caso a caos: 3 padri e altrettanti figli

Sono decisamente tanti, forse troppi, i protagonisti dell’ormai noto caso La Russa, divenuto un vero e proprio caos. La vicenda divenuta mediatica sta tenendo banco sui principali quotidiani nazionali e si arricchisce ogni giorno di nuovi particolari, spesso spiacevoli.

Le indagini in particolare vertono sul presunto caso di violenza sessuale in cui sarebbe coinvolto Leonardo Apache La Russa, figlio del presidente del Senato, l’onorevole Ignazio La Russa. Il ragazzo avrebbe preso parte alla violenza (di gruppo?) nei confronti di una 22enne, già conosciuta in precedenza.

Al vaglio degli inquirenti ci sarebbero le chat tra la giovane e le due amiche, oltre alle testimonianze di altri presenti durante la fatidica serata del 18 maggio scorso al disco club Apophis, momento e luogo in cui sarebbe avvenuto il grave episodio.

Prima disperso poi ricomparso sarebbe pure il famoso dj Tommaso “Tommy” Gilardoni, amico di Leonardo La Russa e indagato proprio insieme al figlio del senatore. Il 24enne sarebbe rimasto a dormire a casa di Leonardo, prendendo parte alla presunta violenza. Ultima novità, confermata dalle voci di altri testimoni, sarebbe quella della possibile presenza nell’appartamento di La Russa di un terzo ragazzo, forse anch’egli dj. L’inquietante prospettiva che si aprirebbe in questo caso sarebbe quella della violenza di gruppo.

Ultima sfortunata protagonista della vicenda ecco la ragazza 22enne. Ex compagna di scuola di Leonardo, avrebbe incontrato casualmente il vecchio amico proprio durante la serata del 18 maggio al club privato situato nei pressi del Duomo di Milano. Tra drink e cocaina la festa si sarebbe conclusa però a casa del figlio di La Russa, dove la giovane avrebbe avuto rapporti sessuali con lui e con un amico fermatosi a dormire in una delle stanze dell’appartamento.

La Russa, da caso a caos: 3 padri e altrettanti figli
La Russa, da caso a caos: 3 padri e altrettanti figli

Le chat con una delle amiche presente al locale di movida sarebbero ciò su cui gli inquirenti sono al lavoro, per tentare di ricostruire l’intera serata e provare a far luce sulle dichiarazioni della ragazza, convinta di essere stata drogata.

Le zone d’ombra e gli angoli poco chiari dell’intera triste vicenda rimangono tanti, troppi al momento. Altrettanti diventano i protagonisti, diretti o indiretti, del caso. In particolare oltre ai 3 giovani, attori principali del drammatico copione, ci sono altrettanti padri che hanno in un modo o nell’altro preso le difese dei rispettivi figli.

Caos La Russa in stile “belli di papà”: i genitori difendono i figli ma chiedono chiarezza

I fatti ormai sono noti, anche se poco chiari. Serata intitolata “Eclipse” al club privato Apophis, in pieno centro a Milano. Durante la festa Leonardo Apache La Russa re-incontra una vecchia amica di scuola, intenta a festeggiare in compagnia di un’amica e di un’altra conoscente. Qualche drink, due chiacchiere, qualche “striscia”, ma poi qualcosa non quadra.

Mi ha drogata, per forza. Non ricordo più nulla. Mi sono svegliata da La Russa, non ricordo davvero niente, raccontami di ieri

Queste le parole che campeggiano sul display dell’amica della 22enne il mattino del 19 maggio. Poi la tentata ricostruzione in chat tra le giovani, con il sospetto sempre più granitico di essere stata stuprata. A casa di Leonardo in zona Buenos Aires ci sarebbe pure Tommy” Gilardoni, il dj, e, a quanto risulta dalle ultime ore, pure un terzo ragazzo, al momento non coinvolto nella presunta violenza.

Proprio papà Ignazio La Russa avrebbe sottolineato agli inquirenti la presenza di altri ragazzi nell’appartamento a due piani dove abita il figlio. Non che la contemporanea partecipazione alla serata e alla possibile violenza di altri individui possa automaticamente mitigare l’eventuale colpa di Leonardo.

Detto ciò e considerando che al momento è tutto sotto indagine, il presidente del Senato non ha in ogni caso perso tempo e ha subito difeso il figlio, sottolineando in particolare i tempi lunghi occorsi alla ragazza per presentare la denuncia. Queste le parole del senatore:

Dopo averlo a lungo interrogato ho la certezza che mio figlio Leonardo non abbia compiuto alcun atto penalmente rilevante. Di sicuro lascia molti interrogativi una denuncia presentata dopo quaranta giorni così come il racconto di una ragazza che, per sua stessa ammissione, aveva consumato cocaina prima di incontrare mio figlio

La Russa, da caso a caos: 3 padri e altrettanti figli
La Russa, da caso a caos: 3 padri e altrettanti figli

Difesa a spada tratta di proprio figlio anche quella professata ai microfoni di televisioni e giornali da parte di Massimo Gilardoni, papà del dj Tommaso. Il 24enne, solito frequentare ambienti “in” tra Milano, Parigi e Londra, dove vive, sarebbe stato presente insieme a Leonardo nell’appartamento a due piani del figlio del numero uno del Senato.

Prima scomparso come un fantasma, tanto da farne dubitare l’esistenza, e poi riemerso dai circoli internazionali vip che sarebbe solito frequentare (i social confermano l’amicizia con il figlio di Madonna), il dj Tommaso Gilardoni risulta il secondo indagato dalla Procura nella presunta violenza sessuale compiuta nella notte del 18 maggio scorso.

Proprio Massimo Gilardoni però non crede a tale ipotesi e difende il figlio, di cui riconosce gli eccessi ma pure l’animo estraneo ad ogni forma di violenza. Queste le parole dell’uomo:

Mio figlio Tommy? Mi sembra strano abbia fatto una cosa del genere. È un ragazzo molto in gamba, con la testa sulle spalle, perché noi siamo una famiglia per bene. È sempre circondato da bellissime ragazze, è un piacione, anche io sono uno a cui piacciono le donne

Solidarietà verso il figlio Tommaso dunque da parte di papà Massimo, che al pari di Ignazio La Russa nutre qualche dubbio sulla testimonianza della ragazza. In particolare l’ipotesi esposta ai giornali spingerebbe per una versione differente nella quale la ragazza avrebbe fatto sesso volontariamente, soprattutto ben conscia di essere a casa di La Russa, e poi avrebbe portato avanti la denuncia.

Però al giorno d’oggi, prima magari le ragazze fanno sesso e poi si accorgono con chi l’hanno fatto ed è un attimo che vanno a denunciare le persone, però non lo so

Pressapochismo, luogo comune, o davvero semplice e intrinseca vicinanza al figlio coinvolto in una pagina nera: non è dato sapere cosa abbia spinto il signor Massimo ad abbozzare una simile dinamica circa la serata del 18 maggio. Ancora una volta ribadiamo che saranno gli inquirenti a fare chiarezza e ad eliminare tutte le ipotesi traballanti.

La Russa, da caso a caos: 3 padri e altrettanti figli
La Russa, da caso a caos: 3 padri e altrettanti figli

Ultimo papà sfortunatamente presente sullo sfondo di tale mediatico caso è quello della ragazza 22enne, presunta vittima. Il genitore si è detto convinto al 100% di quanto riferito dalla figlia, apparsa completamente devastata dall’accaduto.

Oltre a credere alla giovane, l’uomo ha sottolineato come tutto ciò non possa essere catalogato come una bravata, magari facendo leva sui cognomi degli individui coinvolti, perché è consapevole di come la violenza possa segnare per tutta la vita sua figlia.

L’uomo pienamente posto a tutela della figlia ha chiesto giustizia, usando parole chiare e decisamente precise. Eccole:

Se verrà dimostrato quello che racconta mia figlia, e io credo a mia figlia, lei resterà segnata per tutta la vita. Spero che chi deve indagare e giudicare sappia valutare oggettivamente i fatti, indipendentemente dalla potenza politica del padre

Tante ipotesi, molti pareri, difese a spada tratta dei rispettivi figli (più o meno legittime…lo diranno tempo e giustizia). Quello partito come un caso La Russa si è appunto trasformato in un caos, in cui le voci, i nomi e le circostanze mutano e si arricchiscono di particolari ogni giorno.

A rimanere saldi sono il dolore di una ragazza che teme di essere rimasta segnata per sempre. E tante, troppe, zone d’ombre che sembrano lontane dal poter essere completamente rischiarate. La prospettiva che tutti quanti debbono sperare possa realizzarsi a breve è un corretto e proficuo completamento delle indagini. Solo così sarà possibile concedere quiete e serenità a tutti i protagonisti dell’episodio.

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