storia di Christian Dior
Moda

La storia di Christian Dior: lo stilista che seguì la sua stella

La storia di Christian Dior: il dittatore della moda, inventore del New Look

La storia di Christian Dior, un piccolo uomo che si fece guidare dalla sua stella.

Le origini: Christian Dior

Christian Dior (1905-1957), è stato il sarto e lo stilista fra i più importanti nel panorama della haute couture francese. storia di christian dior

Nato a Gramville nel nord-ovest della Francia, Christian Dior ha vissuto un’infanzia felice. Infatti, fin da piccolo ha avuto la possibilità di esprimere la sua creatività, disegnando costumi per il carnevale o per le festicciole dei suoi amici.

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Christian Dior.

Christian Dior e l’arte

Ma la sua vocazione alla creazione artistica emerse con maggior chiarezza più tardi, corroborata da una costante frequentazione di musei e gallerie. Interrotti gli studi universitari di Scienze Politiche e accantonata l’idea di intraprendere la carriera diplomatica, come avrebbero voluto i suoi genitori, Dior si associò all’amico Jean Bonjean, proprietario d’una galleria d’arte a Parigi. Qui esponevano i protagonisti delle avanguardie del ‘900. storia di christian dior

Gli inizi nella moda

La morte della madre ed il fallimento dell’azienda paterna gli cambiarono la vita, rendendo la sua giovinezza tormentata. storia di christian dior

Nel ’34 si ammalò seriamente di tubercolosi. Dopo un anno di convalescenza in Spagna, tornato a Parigi, cominciò a collaborare alle pagine di moda del settimanale Le Figaro Illustré. Inoltre si cimentò con il disegno di cappelli, iniziando a vendere schizzi di abiti e di accessori a diverse case di moda.

Questo periodo di instabilità durò 7 anni, fino al momento in cui trovò un lavoro stabile alla maison Piguet. Uno dei sui primi successi fu una gonna molto ampia adatta anche per il giorno. storia di christian dior

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Collezione Café Anglaise. Ultima e più famosa per Piguet.

La guerra

Con lo scoppio della guerra e il richiamo alle armi, la vita dello stilista subisce un periodo di stallo. storia di christian dior

La firma dell’armistizio colse Dior nel sud della Francia, dove, nella casa paterna, restò per un anno e mezzo, godendo della natura e della semplice vita di paese. Solo l’insistenza di fedeli amici lo convinse a riprendere la via di Parigi, nel ’41.

Dior e Lucien Lelong

Non troverà più ad attenderlo il suo incarico da Piguet. Entrò però nella casa di moda di Lucien Lelong, dove come assistente lavorava anche Balmain. Qui, per molte stagioni, disegnò le collezioni, creò la gonna strettissima e la gonna svasata, determinando non soltanto il successo di Lelong, ma anche il proprio, perché divenne il primo dei figurinisti. storia di christian dior

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Schizzo per Lucien Lelong, 1944-45.

La maison Dior

Ormai si sentiva pronto a gestire una sua maison e sapeva di poter contare su un talento innato per gli affari. Era il ’46, l’anno della partnership con Boussac, che lo finanziò con la cifra, molto elevata per l’epoca, di 60 milioni di franchi. Nell’avventura lo seguirono alcune fra le colonne di Lelong: Raymonde Zehnacker, Marguerite Carré, Mitza Bricard. storia di christian dior

Il giovane Pierre Cardin entrò a far parte dell’azienda come primo tagliatore. La squadra si mise subito al lavoro nel palazzetto di Avenue Montaigne.

La linea Corolla

L’immaginario collettivo, associa Dior al “New Look, che, il 12 febbraio 1947, lo rese celebre nel giro di un giorno. storia di christian dior

Era la sua prima collezione. Dopo la sfilata del mattino, uscì sul balcone dell’atelier al 30 di Avenue Montaigne, per salutare una folla di donne plaudenti. I giornali di Parigi erano in sciopero e fu in America che scoppiò la bomba della moda Dior, battezzata da Carmel Snow, direttrice di Harper’s Bazaar, con la frase “It’s a new look“.

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New Look, 1946.

Una femminilità antica

Con la linea Corolla, ribattezzata New Look, la donna era nuovissima nella sua pronunciata femminilità e sapeva d’antico. La vita era minuscola (ricomparvero il corsetto e la guêpière, con un brusco salto all’indietro), il petto alto, le spalle minute. Le gonne erano ampie e allungate con sottogonna di tulle per accrescerne il volume.

Fu un dietro front rispetto al corpo liberato da Poiret e carezzato da Chanel. Si tornò all’eleganza aristocratica e anche alla battaglia degli orli, di collezione in collezione.

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New Look, 1946.

L’incontro con Marcel Boussac

In un esaltato ritorno alla femminilità, Dior lanciò immenseallungate gonne, vite strizzate in giacchini-corpetto, facendo tremare trepidanti le donne di mezza Europa. Aveva avuto un’intuizione folgorante, ma a decidere il suo destino fu l’incontro con Marcel Boussac. Il magnate francese del tessile aveva tutto l’interesse a cancellare le restrizioni del tempo di guerra in fatto di tessuti e le ruscellanti gonne di Dior avevano bisogno di 15 metri di stoffa, e ben 25 ne occorrevano per un abito da sera. storia di christian dior

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