L’arte in guerra: la Russia chiede la restituzione delle opere d’arte in prestito
Il conflitto tra Russia e Ucraina è entrato anche nel mondo dell’arte. Il presidente russo ha infatti chiesto la restituzione di tutte le opere prestate ai paesi in questo momento a lui ostili. Nel nostro paese, dipinti dell’Ermitage di San Pietroburgo sono presenti alle mostre di Palazzo Reale e Gallerie d’Italia (MI), alla Fondazione Fendi di Roma e a Palazzo Roverella di Rovigo.
La Russia reclama le opere d’arte appartenenti ai suoi musei: la restituzione deve essere completata entro fine marzo.
Musei in subbuglio
Alla richiesta di restituzione delle opere da parte dell’Ermitage i musei italiani non possono sottrarsi. Questo significherà che i musei e fondazioni italiane dovranno imballare e spedire al mittente opere di grande valore, protagoniste delle mostre attualmente in corso.
Palazzo Reale Milano dovrà restituire al museo russo “Giovane donna con cappello piumato” di Tiziano, presente all’interno della mostra “Tiziano e la figura della donna veneziana nel ‘500”.
Maggiore sarà la perdita di Gallerie d’Italia, che dovrà riconsegnare 25 dipinti dei dipinti esposti alla mostra “Grand Tour. Sogno d’Italia da Venezia a Pompei”. Quest’esposizione era stata realizzata proprio in collaborazione con il museo di San Pietroburgo.
La restituzione delle opere intacca anche Palazzo Roverella di Rovigo, che ha in mostra 80 opere del grande pittore russo Kandinskij, gran parte delle quali proveniente da musei e collezioni private russe.
Ma anche la Fondazione Fendi di Roma perde la sua protagonista della sua esposizione dedicata Pablo Picasso. Entro marzo infatti dovrà restituire il dipinto “Giovane donna”, opera che non era mai stata esposta nel nostro paese.
Restituzione bilaterale
Anche dalla Russia sono in arrivo opere appartenenti a collezioni italiane. A Milano sono rientrati in camion i 26 capolavori della collezione Mattioli, dichiarata indivisibile e insostituibile dallo Stato italiano nel 1973. Capolavori di autori come Boccioni, Morandi, Balla, Severino erano il nucleo centrale di due mostre organizzate in Russia: ‘Futurismo Italiano Cubofuturismo russo’ e ‘I capolavori futuristi della collezione Mattioli’. I proprietari le hanno deciso di darle in comodato gratuito per cinque anni (rinnovabili) al Museo del Novecento.
La risposta del MIC
In seguito alla richiesta di restituzione il Ministero della Cultura italiano ha sancito la sospensione con effetto immediato di tutte le attività relative all’iniziativa “Anno incrociato dei musei Italia-Russia”. Questo include anche la fine di tutte “le attività di promozione culturale istituzionale” con la Federazione Russa, e il conseguente ritiro di ogni atto amministrativo relativo a qualunque forma di partnership e collaborazione in corso e ad eventuali istruttorie prodromiche al rilascio di patrocini.
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Editor: Marta Cinnadaio
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