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Arte

Maria Lai: la gentile signora dei tessuti

A tre anni dalla scomparsa, Milano ricorda l’artista sarda Maria Lai, una delle figure più carismatiche e originali della seconda metà del ‘900

Maria Lai aveva il senso potente delle radici. Di modi austeri, l’artista nata a Ulassai, in Sardegna, nel 1919, sapeva però trasmettere emozioni forti con le sue opere. Tecniche, materiali, nuovi linguaggi, tutto è profondamente evocativo dei suoi stati d’animo, i Pani, i Telai, le Ceramiche e Terracotte, la produzione dedicata alla tessitura (nella foto una composizione con sughero del 1964), i Libri cuciti, e più che mai gli interventi su larga scala che Maria, formatasi alla scuola di insigni maestri (Gerardo Dottori, Marino Mazzacurati, Arturo Martini) comincia a realizzare a partire dagli anni Ottanta.

Riservata, sempre in fuga da qualcuno, comunica restando nascosta nel suo bozzolo, snodando il filo di seta nei suoi racconti d’arte. Legarsi alla montagna è una performance realizzata nel 1981, coinvolgendo i luoghi e gli abitanti dell’Ogliastra. Ripensando un’antica leggenda, Maria ha legato in un simbolico abbraccio protettivo, case e montagne, donne, bambini, i vecchi e i pastori del paese avvolgendoli con 27 chilometri di nastro celeste. La leggenda si chiama Sa Rutta de s’antigues, cioè Le grotte degli antichi, e prende origine da un tragico evento accaduto nel 1861, quando dalla montagna si staccò un costone che travolse una casa uccidendo tre bambine. Una quarta, che riuscì miracolosamente a salvarsi, stringeva nella mano proprio un nastro celeste.

Il ricordo, arricchito di sfumature fantasiose si tramandò di generazione in generazione. Sarda nel profondo del cuore, legatissima alla sua terra, Maria Lai visse un lungo esilio nel ‘continente’ tra Roma e Venezia, una lontananza scelta, dovuta e patita, per imparare il duro mestiere dell’artista. Alla fine, si convinse a tornare a Cardeddu, nella casa dove era cresciuta da bambina, scelse per sé la mansarda, che divenne il suo atelier. Passò il resto dei suoi anni a lavorare in silenzio, chiusa nel suo mondo di favole.

L’artista è ricordata in una mostra, Maria Lai sul filo del mistero, allo Spazio San Fedele di Milano, dal 27 settembre al 5 novembre. Orari: dal martedì al sabato 16.00/19.00, al mattino su appuntamento, chiuso lunedì e festivi. Info: tel. 02 86352233

 

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