Matilda De Angelis
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Matilda de Angelis alla Festa del Cinema di Roma fa innamorare di Lidia Poet 2

La legge di Lidia Poet: il titolo italiano più visto su Netflix torna con la seconda stagione

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Cast di La legge di Lidia Poët 2 alla Festa del Cinema di Roma 2024

Matilda De Angelis alla Festa del Cinema di Roma 2024 ha presentato in anteprima La legge di Lidia Poet 2, presentata nella sezione parallela del festival Alice nella città, dove veste i panni della protagonista.

La serie uscirà dal 30 ottobre su Netflix. La prima stagione della serie aveva riscosso enorme successo, arrivando a 85milioni di ore di visione e di conseguenza a essere al primo posto i titoli italiani più visti. Ha vinto anche ai Nastri d’Argento Grandi Serie 2023 come Miglior Serie ‘Crime’ e sempre con la regia di Letizia Lamartire e Matteo Rovere (a cui si aggiunge Gianmarco Saurino) , il cast è pronto a sorprendere il pubblico con 6 nuovi episodi. 

Nei nuovi episodi ritroviamo: Matilda de Angelis, Eduardo Scarpetta, Jacopo Barberis, Pier Luigi Pasino, Sara Lazzaro, Sinéad Thornhill e Dario Aita. A loro si unisce, in questa nuova stagione, Gianmarco Saurino.

È stato come tornare in famiglia, una famiglia che si è allargata con Gianmarco, ci siamo divertiti ancora di più, eravamo più padroni della scena rispetto alla prima stagione. È stato come tornare al primo giorno di scuola dopo l’estate

Nella prima stagione, un racconto moderno di un pezzo di storia italiana del XIX secolo: Lidia Poet è stata la prima donna a entrare nell’albo degli avvocati in Italia, la prima donna che aveva tentato di cambiare la legge che non le permetteva di fare l’avvocato. L’avevamo lasciata a fianco del fratello Enrico e allo stesso tempo al lavoro con Jacopo, amore dal quale aveva tentato di allontanarsi ma al quale si era trovato inaspettatamente legato per un caso giudiziario. 

Aspettative della seconda stagione di Lidia Poet

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Eduardo Scarpetta, Matilda De Angelis e Pier Luigi Pasino

Nei sei nuovi episodi Lidia continuerà a scomporre senza tregua i tasselli del mondo maschilista, costruita dagli uomini per gli uomini. Un racconto leggero e mainstream che si avvicina alle produzioni di Hollywood in costume ma mantiene anche quello spirito investigativo tipico dei vecchi polizieschi, che dà allo spettatore il conforto delle puntate auto-conclusive e l’intrigo di una trama più ampia da seguire per intero. 

Matilda de Angelis, attrice molto richiesta in Italia, con assoluta genialità, spiazza sempre l’avversario con intelligenza e ironia, sempre mantenendo eleganza e non perdendo la capacità di mettersi in discussione. 

Il paragone al colosso Bridgerton (prodotto da Shondaland e distribuito da Netflix) è inevitabile: sin dall’inizio la serie italiana si presenta quasi come una sua estensione, una versione Made in Italy che omaggia il modello originale senza copiarlo. La fotografia dei nuovi episodi è straordinaria, capace di esaltare le espressioni dei protagonisti, i dettagli dei loro abiti e le splendide location torinesi che fanno da cornice alla narrazione. La regia è eccellente, e la scelta dei costumi ha un impatto visivo così forte da comunicare, in alcuni casi, più di un dialogo o di un’inquadratura.

La serie inoltre, oltre ad essere un manifesto politico per e sui diritti delle donne è una vetrina di abiti sfavillanti, balli sfarzosi e intrecci di nuovi amori, pronti a far tremare quelle vecchie fiamme che in fondo non smettono mai di far emozionare e di far battere il cuore. 

E poi, grande elemento distintivo italiano e apparentemente vincente di questa serie, ritroviamo le divertenti dinamiche familiari, che contribuiscono alla formazione del carattere di Lidia, donna alla ricerca di indipendenza e allo stesso tempo di un intenso amore. Nota di merito va a Pier Luigi Pasino, che interpreta il fratello di Lidia Poet, e che nella serie interpreta il personaggio senza il quale verrebbero a perdersi scene di grande dinamicità, divertimento e intensità. 

Una trama meno forte ma tutti pazzi per il mondo di Lidia Poet

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Dietro le quinte di Lidia Poet 2

Rispetto alla prima stagione Lidia Poet 2, perde di brillantezza, si punta meno sull’effetto calamita in quanto lo spettatore è già inglobato nell’universo torinese di fine Ottocento, ma è sempre piacevole passare il tempo ammirando costumi, location, acconciature e intrighi d’amore d’altri tempi

La trama della seconda stagione, creata da Guido Iuculano e Davide Orsini e scritta da quest’ultimo insieme a Flaminia Gressi e Iuculano, è meno impattante rispetto al capitolo precedente, ma riesce comunque a offrire una piacevole leggerezza. Si presenta come un perfetto passatempo, puro intrattenimento e regala al pubblico esattamente quello di cui ha bisogno. È capace di liberarsi dall’obbligo di essere un manifesto femminista a tutti i costi, non vuole diventare una serie impegnata ma non perde la sua nota educativa e il significato profondo.

Tuttavia, tra le righe e sotto la sua apparente semplicità, ci sono spunti di riflessione interessanti; spetta al pubblico decidere se approfondirli o semplicemente godersi la superficie. E va benissimo così: una serie TV non deve necessariamente essere un impegno psicologico, ma piuttosto un modo per evadere dalla realtà, e in questo Lidia Poet 2 è perfetta.

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Scena nel cortile del Rettorato di Torino

Matilda De Angelis tra il vittoriano e il punk: la magia dei costumi di Ciammitti

La cosa che più colpisce è che il costumista Stefano Ciammitti, che ha anche curato Promises (2021), Nudes (2021) e Io capitano (2023), ha deciso di unire lo stile classico vittoriano a fantasie definibili punk. Costumi così originali, sontuosi ed elaborati, permettono agli attori di andare in sottrazione con la recitazione, perché dicono già tanto della personalità dei personaggi.

Al tempo di Lidia Poet erano innamorati della tassidermia, mettevano gli uccelli sui cappelli e ossidavano gli insetti trasformandoli in gioielli. Era tutto un po’ creepy, ma restituisce le atmosfere dei romanzi gotici e un po’ dark. (commenta Ciammetti)

All’inizio mi sembrava che fossero troppo carichi ma poi, indossandoli, mi è sembrato di recitare come se avessi addosso un jeans e una maglietta.
Stefano alterna l’epoca pedissequa a sprazzi di follia assurdi: sono dei costumi che mi aiutano tanto perché mi sento sempre diversa in mezzo alla folla. È come se Lidia Poet spiccasse sempre per stranezza e modernità (Matilda De Angelis)

 

Conclusioni: alla Festa del Cinema di Roma 2024 è stato presentato in anteprima La legge di Lidia Poet 2, presentato nella sezione parallela del festival Alice nella città. La serie uscirà dal 30 ottobre su Netflix.

 

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