Hollywood in sciopero
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Hollywood in sciopero. A rischio serie e programmi TV

Da mezzanotte scorsa, Primo Maggio, Hollywood è in fibrillazione: gli studios più importanti al mondo diventano terreno di scontro tra produttori e lavoratori che annunciano la mobilitazione. La Writers Guild of America (W.G.A.) ha indetto lo sciopero dei propri consociati come preventivato: scaduto il contratto triennale le parti non sono riuscito a siglare un nuovo accordo.

Hollywood in sciopero. A rischio serie e programmi TV

Risultato: circa 11.500 sceneggiatori manifesteranno nella giornata di oggi tra le colline più mainstream del globo, così come nei boulvardes della Città degli Angeli e tra le avenues della City, ma, soprattuto, si preannuncia un braccio di ferro dalle conseguenze potenzialmente devastanti.

Il New York Times dedica la sezione centrale della propria prima pagina allo sciopero degli addetti ai lavori, spulciando, tra le altre cose, gli annali dell’industria dello schermo alla ricerca dei precedenti.

In ordine di tempo, l’ultima crisi sindacale vissuta ad Hollywood risale al 2007, 15 anni fa, quando i lavoratori scioperarono per ben 100 giorni consecutivi e si creò una situazione di stallo che portò a una perdita complessiva stimata di 2.1 miliardi di dollari.

Ma la resilienza e intransigenza dell’unione degli scrittori è rinomata sin da stagioni ben più addietro negli anni. Lo stop ai lavori del 2007 con i suoi cento giorni di impasse, infatti, non rappresenta un record: nel 1988 gli scrittori di Hollywood rimasero in sciopero per ben 153 giorni. Quasi 22 lunghissime settimane.

Le cause del malessere da cui scaturisce la decisione di non sottoscrivere un nuovo contratto hanno radici profonde. In primis, di natura reddituale, con i lavoratori che chiedono un adeguamento dei compensi in virtù dell’indotto stellare che l’industria produce.

Ma soprattutto, concerne le condizioni di lavoro per un settore che vede una situazione sempre più precaria. Nell’ultimo anno Disney ha licenziato quasi 7.000 dipendenti e la Warner Bros. si appresta a importanti tagli nel personale per fronteggiare un debito di quasi 50 miliardi di verdoni.

È necessario prendere atto di significativi e strutturali cambiamenti nel settore, con l’avvento dello streaming che ha rivoluzionato il modus operandi delle produzioni in studio a tutti i livelli. Gli screen-writers protestano in particolare contro la marginalizzazione del loro ruolo, relegati spesso a comprimari delle produzioni per tagliare sui costi.

Le ripercussioni per il pubblico americano non tarderanno a farsi sentire, mentre per gli spettatori al di fuori degli States non si prevedono contraccolpi importanti nell’immediato. Ma se una soluzione non verrà trovata a breve tra qualche mese lo schermo potrebbe restare grigio per un tempo impensabilmente lungo dati gli standard a cui siamo abituati.

A farne le spese in prima battuta, dunque, saranno soprattutto i programmi televisivi, a cominciare dal popolarissimo talk SNL (Saturday Night Live), che è prodotto dalla NBC, a rischio di imminente shut down. Ma nessuno è al sicuro se le cose andranno per le lunghe: solitamente, infatti, i lavori ad Hollywood per le uscite di settembre-ottobre partono proprio in questo mese, al più tardi a giugno.

Preoccupato si è detto anche Ted Sandaros, co-CEO di Netflix, che commenta in modo prudenziale l’evolversi della vicenda, rimarcando da un lato la stabilità della propria impresa «Verosimilmente potremmo fornire ai nostri membri un servizio migliore di molti altri» (in virtù delle produzioni già realizzate e in attesa di entrare nel mercato), dall’altro rievocando il triste scenario delineatosi nel 2007:

«L’ultima volta che ci fu uno sciopero risultò devastante per i creatori di contenuti. Fu veramente dura per il settore. Sanguinoso per le economie locali che ruotano attorno alla produzione e molto, molto negativo per gli spettatori».

Gli studios di Hollywood non sono pronti ad affrontare una crisi di lungo tempo ma i suoi autori non possono nemmeno restare alla mercé di un sistema–quello hollywoodiano–che crea le sue star e oblitera i coprotagonisti.

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Editor: Giulio Montagner

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