Nessuna smentita, la Melandri resta Presidente del MAXXI
La notizia della nomina di Giovanna Melandri, deputata Pd ed ex ministro dei beni culturali, a nuovo Presidente della Fondazione MAXXI da parte del ministro della Cultura Lorenzo Ornaghi, ha suscitato numerose proteste da parte del centrodestra.
Anche il premier Mario Monti aveva lasciato trapelare di non aver gradito l’autonomia con la quale il ministro Ornaghi ha preso la decisione della nomina, e mentre il segretario Pd Pier Luigi Bersani farebbe di tutto per rendersi irreperibile, la Melandri sembra sia restata attaccata al telefono alla ricerca di un appoggio politico. Aria di dimissioni ma durante la conferenza stampa del 23 ottobre prevista per le ore 11 e 30 slittata poi alle 14, arriva la secca smentita.
Il ministro Ornaghi, spiegando che da parte delle istituzioni non c’è nessuna perplessità, afferma di aver preso questa decisione “per il bene del museo. Mi sono convinto di aver operato la scelta giusta, almeno fra le migliori possibili. Il futuro giudicherà, io intanto me ne assumo tutta la responsabilità.”
La Melandri interviene affermando “come presidente del Maxxi prenderò circa 90 euro l’anno, essendone previsti 30 per ogni seduta del consiglio di amministrazione. Ho accettato questo incarico per spirito di servizio e lo farò gratis” e conclude “mi dimetto da parlamentare e non è una scelta dovuta, perchè la legge non lo prevede, ma è fatta in coerenza con mia coscienza e con il fatto che chi fa il parlamentare lo deve fare pienamente: è un problema di energie e impegno che voglio dedicare a questa avventura, che non sarebbe compatibile con l’attività parlamentare”. Al termine della conferenza stampa, davanti all’ingresso del dicastero una ventina di esponenti del movimento Giovane Italia ha protestato scandendo lo slogan “dimissioni, dimissioni”, le critiche del centro destra non sembrano placarsi.
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