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Moda

Partenza faticosa per la Fashion Week 2022: alberghi e hotel ancora vuoti

Dopo gli ultimi due anni di pandemia Covid-19, il settore della moda si trova ancora in crisi. Ma che ne è del turismo per la Milano Fashion Week? 10.000 su 35.000 sono le camere occupate nella settimana della moda

Anni altalenanti per l’industria italiana del fashion e luxury. Nell’ultimo periodo di restrizioni dovute alla variante Omicron negli hotel e alberghi italiani, il turismo internazionale ha subito duri colpi, specialmente dalla Cina. Un drastico calo che può riflettersi anche nel mondo della moda. Dopotutto, la Milano Fashion Week è sempre fonte di scambi culturali. E se influencers e celebrity non avranno problemi a trovare sistemazione, che ne sarà dei turisti e buyers che arrivano da sperdute località solo per ammirare il fascino del Made in Italy alla Milano Fashion Week 2022?

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Milano Fashion Week

La Milano Fashion Week pre-covid, dove moda e turismo si incontrano

Secondo alcune stime pre-Covid, il 47% dei viaggiatori mondiali rivela che quando visita una destinazione ne trae ispirazione anche per cambiare stile e guardaroba. Mentre il 31% è disposto a immergersi nelle tendenze di moda tipiche della meta scelta. E per finire, il dato più rilevante, il 19% si sposta tenendo a mente il calendario delle varie Fashion Week internazionali per visitare le capitali della moda immerse nelle sfilate. Di certo, la speranza di incrociare qualche celebrità vicino ai loro alloggi è un fattore motivante, ma prima del Covid gli appassionati della moda venivano alla Milano Fashion Week per trovarsi di fronte a set, performance e soprattutto passerelle organizzate dai brand di alta moda.

Il quadro del settore della moda in Italia: dove sta il turismo?

A settembre del 2021, anticipando la fashion week, l’Ufficio Studi della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi ha tracciato un quadro del settore moda. E come si può notare, il 2021 è l’anno della rinascita post-pandemica. Rispetto allo stesso periodo del 2020, l’export cresce del 38,8% e rispetto al secondo trimestre 2019, dati pre-Covid, le esportazioni del settore crescono di +1,1%.

E se il 2021 è l’anno della rinascita per l’export, il 2022 sembra essere quello per il turismo. Come rivela un rapporto della società di consulenza Bain & Company, gli hotel di lusso sono in ripresa dalla metà del secondo trimestre del 2021 e i tassi di occupazione sono progressivamente aumentati. Proprio la moda sembra uno dei motori della ripresa del turismo, e così viceversa.

Il Turismo alla Milano Fashion Week 2022: i dati di Federalberghi

E dopo un lungo periodo di pandemia, la gente ha ancora intenzione di viaggiare per la Milano Fashion Week 2022? A quanto pare la risposta è positiva secondo Federalberghi, che descrive un turismo più “glamour”. Infatti, ora chi viene a Milano per gli eventi della fashion week preferisce soggiornare in hotel di lusso a 5 stelle del calibro del Mandarin, l’hotel Armani, il Bulgari e al Prinicpe di Savoia.

Nella maggior parte dei casi si tratta di buyer, che finalmente dopo due anni di pandemia tornano ad alloggiare negli hotel milanesi. Infatti, grazie a una misura straordinaria sviluppata in accordo con il ministero della Salute, Milano permetterà ai vaccinati con sieri non riconosciuti dall’Ema l’arrivo in Italia – su espresso invito della Cnmi e nei giorni delle manifestazioni – a fronte di un tampone negativo fatto (e poi ripetuto) nelle 48 o 72 ore precedenti. Un totale di 450 compratori.

Al Mandarin, delle 104 camere totali, con un trenta per cento di suite, sono prenotate da tempo, mentre per il weekend si ha ancora qualche disponibilità. E poi, le dichiarazioni di Maurizio Nari, presidente di Federalberghi:

“Nei business hotel l’occupazione non supera, per ora, il 35%. I 5 stelle vanno meglio ma parliamo di 1.500 camere contro le 35 mila di tutta la città che conta 400 alberghi”.

Le cifre sono lontane da quelle pre-covid, sebbene ci si auna crescita rispetto al 2020. Di certo l’assenza dei buyer cinesi data la drastica situazione in Cina influisce sulle percentuali di Federalberghi.

“Prima del Covid venivano prenotate 110 auto, adesso siamo a quota 80. Non ci possiamo lamentare” spiega Marco Cartiglieri, rappresentante dell’associazione di categoria che fa capo a Confcommercio Milano.

Tuttavia, così facendo, Milano apre le porte non solo ai buyer ma anche al turismo internazionale. Il business del turismo scatenato dalla Milano Fashion Week, nonostante non sia ancora ai livelli pre-covid, inizia a girare.

Di Michele Micera

 

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